È stato lo stesso Watson, in un’epoca di social media e di comunicazione veloce (anzi velocissima), ad annunciarlo sui suoi profili Facebook ed Instagram.
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Eccolo allora ritratto sul set del Calendario con una delle coprotagoniste: il cane Jona. Cieco da un occhio fin dalla nascita, il suo talento e le sue fotografie sono apparse su più di 100 copertine delle varie edizioni di Vogue nel mondo e su un’infinità di altre testate, da Rolling Stone a Time e Harper’s Bazaar. E molte di queste, sono scatti o ritratti mitici di rockstar, rapper, attori e altre celebrità.
Watson è anche autore delle immagini di campagne pubblicitarie di importanti aziende, come Blumarine, Prada, Gap, Levi’s, Revlon e Chanel.
Ha realizzato inoltre decine di manifesti di film di Hollywood, tra cui “Kill Bill” e “Memorie di una geisha”, e ha inoltre diretto oltre 100 spot televisivi.
Le sue straordinarie immagini e le sue stupende stampe – realizzate a mano – sono esposte in gallerie e musei di tutto il mondo. Photo District News lo ha inserito nella classifica dei 20 fotografi più influenti di tutti i tempi e ha vinto numerosi riconoscimenti, tra cui un Lucie Award, un Grammy Award, tre Andy, un Der Steiger Award, un Hasselblad Masters Award; e la Centenary Medal, premio alla carriera assegnato dalla Royal Photographic Society.
Nel giugno 2015 la Regina Elisabetta II ha insignito lo scozzese dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) per il contributo di una vita all’arte della fotografia.
Il fotografo ha inoltre pubblicato cinque libri: “Cyclops” (1994, Bullfinch); “Maroc” (Rizzoli, 1998); “Albert Watson” (Phaidon, 2007); “Strip Search” (PQ Blackwell/Chronicle 2010); e “UFO: Unified Fashion Objectives” (PQ Blackwell/Abrams 2010.) Il suo ultimo volume, “Kaos” è stato pubblicato da Taschen nell’autunno 2017.
Dal 2004, Albert Watson è stato protagonista di varie mostre personali presso prestigiose istituzioni: il Museo di Arte Moderna di Milano; il KunstHausWien di Vienna; il City Art Centre di Edimburgo; il FotoMuseum di Anversa; l’NRW Forum di Dusseldorf; la Galleria Forma di Milano; Fotografiska di Stoccolma; e il Museo di arte multimediale di Mosca. Nel 2013 la Deichtorhallen di Amburgo ha organizzato una grande retrospettiva, con una nuova serie di scatti realizzati in Benin, Africa.
Le sue fotografie sono state presentate anche in mostre collettive allestite da molti musei, quali la National Portrait Gallery di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Museo Pushkin delle Belle Arti di Mosca, il Lianzhou Museum of Photography in Cina, l’International Center of Photography di New York, il Brooklyn Museum, e la Deichtorhallen. I suoi scatti fanno parte delle collezioni permanenti della National Portrait Gallery, del Metropolitan Museum of Art, dello Smithsonian, del Parlamento scozzese, della Deichtorhallen, del Multimedia Art Museum, e del Museum Folkwang di Essen, Germania, tra gli altri.