Così a Parigi – durante la settimana della moda maschile appena conclusa – sulla pedana del marchio fondato negli Anni 70 da Kenzo Takada e guidato ora nella Direzione Creativa da Carol Lim e Humberto Leon, questo concetto si è espresso visivamente e in maniera eccellente, per l’uomo con le giacche doppiopetto senza collo dai revers esagerati di lino e cotone dalla leggera finitura di resina o in cotone jacquard spalmato.
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Ma anche con le spalle dei bellissimi soprabiti – oltretutto leggerissimi – che sono decostruite e a volte ispirate al kimono. Tutto è acceso per le nuances! I pantaloni e gli shorts diritti e corti sono generosi e …. sgargianti. Le stampe a rose sono abbinate a quadri acidi e ai blu vividi e al beige neutro.
Stesso concetto, anche per la donna Kenzo dell’estate del prossimo anno che vuole nel suo armadio, una decostruzione non lineare e il suo stile deve essere solo……. delicatamente disordinato.
Anche qua tutto è sottilissimo. Per esempio i tessuti utilizzati, come un twill floccato con georgette. I colori sono ancora praticamente al neon come il giallo acido, il cobalto o fucsia con vivide stampe a rose o quadri. Belle ancora le stampe a pois d’archivio sul twill a strati, e belli i soprabiti che hanno un motivo pitonato impresso a sbalzo o sono in vinile rosa.
Si cammina poi … per la donna su zeppe gommate – versione big – a quadri o su sandali con tacchetto a spillo a contrasto, mentre l’uomo, si muove tra i sandali in gomma e i mocassini in suede fino alla sneaker KENZO Sonic …. rivisitata.