Raccontaci la nuova collezione? Cosa hai voluto trasmettere? Come è stata creata? La nuova collezione è un po’ particolare, perché rappresenta un passaggio da quello che è Gianni Gallucci, una collezione tradizionale, a una collezione un po’ più moderna. Abbiamo preso la costruzione tradizionale della collezione e l’abbiamo ringiovanita, istituendo dei componenti tecnici e utilizzando materiali particolari, al fine di creare stili più moderni. Alcuni esempi sono il gioco della perforazione su pellami sfoderati e l’utilizzo del front horse (avancorpo del cavallo lavato con una concia tradizionale a terra), ma la parte più bella della collezione è l’introduzione della costruzione goodyear, pensata e brevettata da noi. La particolarità di questa costruzione è che mantiene tutte le caratteristiche della costruzione Goodyear che è morbida e confortevole. Abbiamo rotto la barriera della rigidità di questa costruzione. In questo caso abbiamo utilizzato il pellame del canguro lavato, un pellame molto molto leggero, morbido e contemporaneamente resistente; il wash ha infine dato questo tocco di modernità.
Avete dunque fatto un passaggio per svecchiare il concetto di scarpa classica? Ma restano dei modelli continuativi? Esattamente. Sì, abbiamo modelli continuativi. Il cuore della collezione rimane tradizionale, classico, ma rivisitato in chiave moderna. Abbiamo giocato con volumi e forme, senza mai dimenticare la tradizione, ma guardando alla modernità. Abbiamo lavorato sui nuovi prodotti per portare la nuova costruzione ad un pubblico giovane. Per qualità, complicatezza e prestigio questa costruzione Goodyear è stata elaborata per essere adatta ad un pubblico giovane.
Avete anche modificato la fascia prezzo rendendo il prodotto più accessibile? Sì, diciamo che la fascia prezzo è più accessibile, ma rimaniamo nel range, perché non vogliamo rinunciare alla qualità. Selezionando materiali di altissima qualità e lavorando con costruzioni di prestigio è normale che restiamo all’interno di una determinata fascia prezzo.
Tu e Kevin vi siete incontrati a New York, ma come è stato l’incontro? Era un appuntamento o è stato del tutto casuale? Ci siamo incontrati la prima volta a NY e abbiamo avuto un feeling immediato. L’incontro è stato casuale e simpatico: Kevin passava di fronte ai miei prodotti e dopo un saluto ha fatto l’espressione “WOW” rimanendo da subito impressionato dalla qualità dei miei prodotti. Io ho visto subito in lui una persona competente, capace di cogliere i dettagli e la parte tecnica del prodotto. È una persona preparata che ha capito da subito il vero valore del prodotto.
GUARDA ANCHE: Intervista a Kevin Willis: l’incontro a Firenze durante Pitti Uomo
Strategicamente si tratta di una collaborazione più utile per voi o per lui? È una collaborazione bella e stimolante su entrambi i fronti. Per tutti e due è una sfida: far avvicinare due culture che sembrano vicine, ma che in realtà sono molto lontane, ovvero quella italiana e quella americana, con un diverso modo di fare business, di rapportarsi con le persone, di comunicare. È una collaborazione molto bella dal punto di vista umano e nello stesso tempo unisce due culture simili da cui nasce un confronto sul prodotto a 360°.
Il frutto di questa collaborazione su quali prodotti si nota? Abbiamo iniziato producendo zaini che sembrano normali, ma in realtà non lo sono, perché sono zaini su misura, creati per i giocatori dell’ All-Star Game e realizzati in edizione limitata (24 pezzi per 24 giocatori). Il progetto è riuscito benissimo e tutti sono stati davvero molto contenti. Possiamo dire che è stato il perfetto punto di partenza per continuare a sviluppare nuove collaborazioni. Adesso abbiamo in atto un progetto che riguarda il mondo charity. Coinvolgeremo diversi partners, anche a livello internazionale e vorremmo dare vita ad un progetto globale, con il fine di aiutare i bambini bisognosi.
Ti ha invitato a giocare a basket? Io ho un passato da cestista, ma ancora non abbiamo giocato insieme!
Lui indossa le tue scarpe. Sono state viste anche dagli altri giocatori? Sì, indossa le mie scarpe e tra i miei clienti ci sono tantissimi giocatori di basket.