Molte novità scoperte da Lanieri, con un occhio al futuro, o meglio alle nuove tecnologie. Secondo alcuni sondaggi condotti in occasione del Lanieri Fashion Tech Insights 2018, le abitudini dei consumatori sono cambiate e almeno 1 millennial su 3 aumenterebbe i propri acquisti del 50%, sia in negozio sia online, grazie a nuove tecnologie e metodi di pagamento innovativi.
E’ un dato di fatto: le nostre abitudini di shopping che lo vogliamo oppure no sono cambiate drasticamente. Se una volta andavamo dal nostro commesso di riferimento nel negozio di fiducia, oggi con l’arrivo dei centri commerciali, delle catene di negozi low cost e soprattutto dal boom dello shopping online reso sempre più facile e comodo con spedizioni e resi spesso gratis, il nostro modo di vedere gli acquisti non sarà mai più lo stesso e sono gli stessi brand a doversi adeguare.
Fare shopping dal proprio divano è impagabile ma questo non vuol dire che i negozi siano deserti, anzi. Solo che anche e soprattutto quelli hanno dovuto mettersi alla pari delle esigenze dei giovani(ssimi). I Millennial per l’appunto hanno secondo un sondaggio condotto da Lanieri un approccio Omnichannel allo shopping, ossia si dividono in modo equo tra web e boutique.
La stessa fascia di età dichiara di apprezzare servizi come i negozi self-service (58%), l’assistenza vocale (50%) e la realtà aumentata (65%). Circa 1 su 3, inoltre, aumenterebbe i propri acquisti del 50%, sia in negozio sia online, grazie a questi nuovi strumenti e metodi di pagamento innovativi.
E i cassieri? Sul futuro dei cassieri nei negozi (e soprattutto della loro relativa eventuale scomparsa) gli italiani sono piuttosto divisi.
Il 38% degli italiani dichiara di gradire un punto vendita dove acquistare in autonomia tramite il proprio smartphone senza l’ausilio di commessi e cassieri, e oltre la metà degli intervistati aumenterebbe i propri acquisti se potesse accedere a un punto vendita del genere. Ma per il restante 49% il ruolo dell’addetto alle vendite sembra restare fondamentale, tanto che questa parte del campione non farebbe acquisti in un negozio senza poter contare sulla sua competenza. I Millennial invece sono favorevoli alle nuove tecnologie: ben 58% di loro farebbe molto più volentieri shopping in un negozio senza casse né commessi prediligendo le nuove tecnologie
Paradossalmente però, se in store la maggioranza preferirebbe evitare l’interferenza di commessi vari, gli stessi gradirebbero un voice assistant oppure una realtà aumentata sul web per quanto riguarda lo shopping online. Un personal shopper virtuale col vantaggio però di essere interpellato solo ed esclusivamente al momento del bisogno!
Perché pare che per la maggior parte degli italiani sia proprio quell’insistente “hai bisogno, posso aiutarti, dimmi pure eh!” a dare fastidio!
Blockchain: cos’è?
Un altro fenomeno destinato a entrare nel dibattito fashion è la blockchain, giudicata in modo positivo per la crescita del Made in Italy. I microchip che utilizzano la blockchain possono dire al cliente con assoluta certezza se un capo di abbigliamento è autentico o un’imitazione; se è stato rubato, dove è stato realizzato e la storia generale del prodotto. Tutte queste informazioni potranno essere accessibili dallo smartphone: tra gli intervistati, circa 1 su 5 pensa che aiuterà a prevenire la contraffazione (18% del campione) e verificare la provenienza dei materiali (19%).
E per quanto riguarda la privacy?
Pare che metà degli italiani, infatti, non utilizzerebbe tecnologie come il riconoscimento facciale perché preoccupato di condividere i propri dati. Inoltre, tra gli elementi ritenuti fondamentali per aumentare i propri acquisti di moda online 1 italiano su 5 ha indicato una maggiore protezione dei dati al momento del pagamento online (21% del campione) e la garanzia che i dati personali non siano condivisi a terzi senza il proprio consenso (19%).
“Lo studio ha evidenziato come i consumatori si dimostrino sempre più attenti a una shopping experience innovativa, dove le tecnologie emergenti stanno passando da una dimensione di nicchia a fenomeni in grado di condizionare le dinamiche di acquisto di milioni di persone. In Lanieri abbiamo puntato fin da subito su un approccio FashionTech applicato alla qualità del Made in Italy e, con scelte pionieristiche come l’apertura ai pagamenti in bitcoin, vogliamo dare un contributo all’evoluzione dell’intero settore. Si tratta di una rivoluzione agli inizi, ma che sta già dando ottimi risultati sia sul mercato domestico sia, in particolare, sull’export. Per questo, è fondamentale che ad abbracciarla siano tutti gli attori del sistema moda italiano”, ha commentato Simone Maggi, CEO di Lanieri.