In occasione della presentazione della nuova collezione Bodylift di Arena, per cui Theresa Alshammar ha contribuito alla creazione e prestato il volto, abbiamo incontrato la campionessa svedese di nuoto per parlare del suo presente e del suo futuro, della vita da ex-atleta, con un palmares di 38 ori per un totale di 71 medaglie, tra cui 2 medaglie d’argento e una di bronzo ai Giochi Olimpici.
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Come è stata questa tua esperienza per Arena. Ti sei divertita? Ho sempre amato ARENA sia come marchio che come prodotto. Ci ho già collaborato in passato, quando nuotavo, e ho sempre amato le collezioni in bianco e nero ed ora che ho avuto l’opportunità di collaborare e di dare il mio supporto come design, ho avuto l’opportunità di aggiungere e modificare dettagli, stile, colore, e apportare la mia esperienza come nuotatrice professionista nella praticità di indossare un costume da bagno senza rinunciare allo stile.
Un esempio su tutti, un maggiore supporto interno nella parte del seno, per noi nuotatrici è fondamentale avere un supporto in quella parte, lo stesso credo che valga per tutte le donne che nuotano a livello amatoriale. Non solo è stata una esperienza divertente ma un vero onore per me collaborare con Arena.
Come sono cambiati i costumi sia dal punto di vista tecnico che di stile nell’arco della tua carriera? Ho iniziato con i Campionati del Mondo nel 1993. All’epoca si sceglievano i costumi in base al colore che più ti piaceva. C’è stata una grande evoluzione soprattutto in fatto di studio del materiale di cui sono composti i costumi. Grazie al materiale tecnico, si sono migliorate le prestazioni. Nuotare è come volare per me, devi avere un costume che ti permetta di essere libera di muoverti. Quando mi sono ritirata dalla carriera agonistica, sono stata davvero felice di poter portare la mia esperienza di atleta nello studio e nel design di nuovi modelli da lanciare sul mercato. Modelli di costumi per tutte le donne che vogliono nuotare con comodità senza rinunciare alla parte più fashion e stilosa.
Che Consigli che ti senti di dare per chi si vuole avvicinare alla carriera agonistica? Innanzitutto direi di iniziare a prendere delle lezioni seriamente, perché in questo sport più impari meglio riesci. Se parti bene, hai maggiori possibilità di riuscita senza rinunciare al divertimento. La stessa cosa che ho fatto io quando ho deciso di avvicinarmi al mondo del running. Mi sono informata, ho fatto domande a chi ne sapeva di più, anche per imparare anche “ i trucchi del mestiere” e per avere buoni risultati senza rinunciare al sacrificio ovviamente.
Quanti anni avevi quando hai iniziato? 4 anni. Mia mamma era una grande nuotatrice, mi ha insegnato a nuotare e mi ha iscritto alla prima gara di bambini ed ho iniziato la mia carriera quasi senza accorgermene. Ho avuto un grande supporto da parte della mia famiglia, questo è importante.
Ora che non nuoti più, come trascorri le tue giornate? Ho due bambini, di 5 e di 1 anno, quindi innanzitutto sono una mamma. E poi mi sto dedicando a questa disciplina che si chiama SWIMM_RUN, uno sport multidisciplinare che prevede la pratica della corsa alternata al nuoto, all’aperto e in acqua libere. La particolarità è che coinvolge molte transizioni tra le fasi di nuoto e di corsa senza zona cambio come accade nel triathlon e con l’ausilio di equipaggiamenti per le frazioni di nuoto (galleggianti, pinne, maschera boccaglio, ecc.) ed è previsto di nuotare con le scarpe da corsa ai piedi. Una disciplina che richiede molto spirito di rimettersi in gioco, ma io sono una persona che ha bisogno di essere attiva, di fare sport, imparare a correre mi ha aiutato a crescere, a migliorare sia come atleta che come persona, un miglioramento costante.
Quanti kilometri riesci a correre? Dopo questa mia ultima gara ho fatto in totale 75 kilometri.
WoW hai corso praticamente una ultra maratona! Si esatto, è la disciplina che lo prevede. 10 kilometri di nuoto e 65 kilometri di corsa. Totale 75.
E’ più dura la vita da atleta con tutti gli allenamenti e le costrizioni oppure la vita da mamma? La vita da mamma senza dubbio.
La cosa che maggiormente amavi del nuoto e quella che odiavi di più. La cosa che più mi piaceva era il “suono “dell’acqua, quel feeling che si crea con essa e soprattutto la cosa che anche se facevi sforzo, non sudavi. Ogni altra attività che fai ti fa sudare, nel nuoto no, nel nuoto non sudi, il nuoto ti fa sentire fresca. La cosa che odiavo invece di più era l’umidità, avere sempre i capelli umidi, bagnati e mai in ordine.
I tuoi bambini nuoteranno? Già lo fanno? Li accompagnerai verso una carriera agonistica? Si certo. E se decideranno di dedicarsi alla carriera agonistica, sarò ben felice di supportarli, qualunque saranno le loro scelte.
Sono maschi o femmine? Due maschietti.
Il valore sportivo più importante che vorrebbe trasmettere ai bambini che iniziano a nuotare? Di essere coraggiosi e di divertirsi, provare nuove esperienze e non avere paura di buttarsi, non avere preconcetti o barriere, perché se smetti di provare e di metterti in gioco, smetti di evolvere come persona e credo che il mondo abbia bisogno di persone coraggiose. Dalla paura nascono solo sentimenti negativi.
Dicci qualcosa che non sappiamo noi comuni mortali della vita di una atleta. Noi vediamo solo la parte bella, le vittorie e le medaglie. Oh si, ce ne sono. Per esempio andare a letto tutte le sere alle 22, anche il venerdì o il sabato e alzarsi ogni giorno alle 7 per il training anche se è domenica. Non poter andare in vacanza quando si vuole, ma solo quando non hai gare o allenamenti. Lavori tutti i giorni, tutto l’anno, 24 ore non stop. Difficile anche coltivare amicizie o rapporti personali. Vero è che sei sempre in viaggio, e hai la possibilità di vedere tutto il mondo, conoscere gente interessante ma senza poterne godere appieno perché sei costretta a fare tanti sacrifici e rinunce.
Ti piace l’Italia? Se si. Quali sono le tue città preferite? Vieni spesso in Italia? Amo l’Italia, ci sono stata parecchie volte. Amo Milano, quest’estate sono stata a Firenze, ho visitato la Sardegna, la Puglia, la Costiera Amalfitana. Di Roma conosco solo le piscine del Foro Italico, credo dovrò ritornarci con calma e visitare la città.
Riguardo al food che ci dici? Amo il caffè espresso e il cappuccino. Quando sono venuta in Italia per i Campionati del Mondo mi sono comprata una macchinetta per il caffè. E poi amo la pizza. Quando sono stata a visitare la Reggia di Caserta ho mangiato solo pizza ed era buonissima, non riuscivo a mangiare altro.