Io sì e anche se all’alba dei 40 anni, posso dire che mi sono emozionato, facendo un salto nel tempo e tornando bambino, tra mille mila giocattoli di ogni tipo distribuiti su 3 piani di un vecchio negozio, una boutique storica nel pieno centro di Milano, l’unico caso milanese di attività aperta dal 1949 (nel 2019 verranno celebrati i 70 anni) e rimasta aperta nello stesso spazio.
Una vera e propria bottega del giocattolo, un po’ come la celebre bottega delle meraviglie di Mr. Magorium (alias Dustin Hoffman), solo che questa volta non è un film… è tutto vero… e per credermi, dovete vederla!
Come è nata l’avventura di questo bellissimo negozio di giocattoli? Originariamente il negozio è stato aperto da un signore estraneo alla mia famiglia: era un uomo con una forte passione per il mondo del giocattolo, che nel 1949 ha deciso di dare la luce a questo negozio che sorge all’interno di un palazzo completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la ricostruzione del palazzo (per la quale è stato usato uno stile completamente diverso dall’originale) all’interno è nato questo negozio di giocattoli con l’idea di fare una sorta di boutique, di atelier del gioco. Da qui nasce il nome NANO BLEU, che si legge alla francese. Inizialmente il negozio si sviluppava solamente su due piani e poi, nel 1987, mio padre ne ha comprato i locali e la gestione. L’idea iniziale era poco romantica: chiudere il negozio per affittarlo ad altri, ma alla fine la scelta ultima è stata di mantenerlo aperto, dato che altri storici negozi di giocattoli della città stavano già chiudendo.
Pensi di essere stato tu, al tempo bambino, ad aver influenzato tuo padre nella scelta di non chiudere? Un po’ sì, ma anche lui era dispiaciuto all’idea di far chiudere definitivamente il negozio, che già era nell’immaginario di tutti.
In un periodo in cui avrebbe fatto molto gola uno spazio come questo, tuo padre è andato contro ogni logica economica scegliendo di tenerlo aperto. Giusto? Sì, proprio così. Il mondo del giocattolo prevede, oltre a un dispendio economico, anche un forte dispendio di energia. Un esempio: gli ordini per il periodo natalizio si fanno a maggio e fare gli ordini correttamente non è sempre così facile.
All’epoca della rilevazione dello spazio, chi aveva preso in gestione il negozio? Sin da subito se ne è occupata la mia famiglia. Mio padre si occupava di altro, ma anche del negozio e insieme a lui c’era Paolo Perrella, responsabile proprio di Nano Bleu
Adesso invece? Adesso siamo io e mio fratello, affiancati dalla responsabile del negozio.
Quando eri bambino, quale gioco era il tuo preferito? Mi piacevano molto le Tartarughe Ninja. Mi piaceva il cartone animato e di conseguenza i giochi dedicati.
Come fate a capire in anticipo quali saranno i prossimi trend? In parte valutiamo le richieste della clientela e in parte ci affidiamo allo storico. Ma c’è anche una componente di fortuna. A volte sulle novità che pensiamo troppo azzardate scegliamo di non buttarci. Se un giocatolo è forte, si tratta di un trend che dura magari anche tre o quattro anni. Esiste poi una fiera, molto importante, che si svolge a gennaio a Norimberga. Una fiera immensa, molto utile per noi per farci un’idea in generale.
Guardando indietro, puoi farmi un esempio di un flop che pensavi avrebbe avuto successo e un esempio di un prodotto che pensavi poco interessante e invece si è rivelato best seller? Uno anche piuttosto recente è la pallina LOL. Le LOL sono sfere che nascondono delle bambole all’interno e che costano intorno ai 20€ (ma anche 100€). Su queste non avrei mai scommesso perché il rischio di trovare un doppione una volta aperta la sfera mi aveva fatto sorgere più di un dubbio, invece si sono rivelate un vero successo, ancora in espansione. Per il resto devo confessarti che noi siamo sempre piuttosto cauti, cerchiamo sempre di conoscere al meglio i prodotti e non buttarci troppo su ciò che non ci convince fino in fondo.
Quali sono i problemi che può avere un negozio di giocattoli, magari anche in relazione al fenomeno delle vendite online? Uno dei problemi principali è infatti proprio questo dell’e-commerce, sul quale stiamo cercando di trovare alcune soluzioni. Non essendo diretti produttori, le vendite online sono un problema. Io adesso sto parlando con le ditte, comunicando che un negozio come il mio, in pieno centro a Milano è una grande vetrina per i loro prodotti e punto a cercare con loro un accordo: se vogliono una certa vetrina e una certa visibilità, chiedo anche io qualche cosa in cambio in materia di merce o di prezzi.
Scelta coraggiosa. Negozio storico con forte attenzione sulla parte SEO. Lavorate anche sulla parte digital? La nostra sfortuna è che siamo in pieno centro, ma comunque un po’ nascosti, quindi il problema è la visibilità. Stiamo lavorando molto anche sulla parte digital, certo.
Quali sono i punti di forza di entrare in un negozio di giocattoli come NANO BLEU? Innanzitutto, diversamente dagli acquisti fatti online, ci sono giocattoli che vanno fruiti di persona, come i peluches o i giochi in legno. Poi c’è anche l’esperienza di vendita, aspetto su cui puntiamo molto grazie alla preparazione dei nostri dipendenti, capaci di cogliere le necessità dei clienti, consigliando sempre i prodotti più adatti alle richieste e cercando sempre di reperire i giochi specifici richiesti. Adesso stiamo anche puntando sulla consegna a domicilio su Milano, totalmente gratuita. Siamo anche sempre aperti, 7 giorni su 7.
La vostra vetrina è molto bella. Chi si occupa dell’allestimento? C’è una persona che realizza la vetrina, una ragazza che lavora in negozio. Ultimamente abbiamo rivisto anche l’allestimento delle vetrine: scelte commerciali e “vetrina classica” coesistono al meglio.
Sono ancora di moda i giocattoli di legno? Sì, per quelli c’è sempre una grande richiesta. I genitori sono molto attenti e spesso preferiscono un giocattolo in legno, sicuramente più duraturo rispetto a quelli di plastica. Per alcune persone il giocattolo di legno è anche inteso come oggetto di design, che da vedere in casa è più bello rispetto ad altri e capace anche di mantenere un forte valore affettivo.
Fare questo lavoro quanto ti aiuta a rimanere un po’ bambino? Abbastanza, ma non tantissimo! Dietro alle cose che sembrano facili c’è sempre un’organizzazione che è molto più complicata. Purtroppo, quando sono in negozio, sono più maturo perché lo sento proprio mio: se vedo qualcosa in disordine mi metto subito a sistemare. Sotto Natale è molto divertente. Il ritmo è molto più serrato, ma certo la soddisfazione è tanta.
Per i dipendenti c’è una particolare formazione? Io lascio molta libertà, ma fortunatamente loro sono molto interessati al mondo del giocattolo. Alcuni per via dei figli e altri per passione personale. Vogliono capire il prodotto e questo permette di raccontare al cliente il gioco al meglio.