La cultura: in primis interiorizzata… e declinata visivamente già nella scelta della location – quella della sfilata – e poi nei capi in pedana.
Così due centri-pilastri del sapere mondiale, due culle che proteggono arte, design, pittura… e le più ricercate forme d’arte, si mescolano tra loro grazie al genio, la bravura e l’intuito di Nicolas Ghesquière.
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Per la collezione donna di Louis Vuitton A-I 2019-2020, il designer ha fatto ricostruire nella Cour Carrée du Louvre, un altro pilastro parallelo della cultura internazionale.
Ecco all’interno quindi, l’estetica colorata del Centre Pompidou, diventare quadro-installazione che guarda sfilare una collezione che è un vero e proprio invito a puri riferimenti culturali. La visione di Ghesquière – questa stagione – è quella infatti di una Maison dalle molteplici espressioni culturali… fatte di compagnie, stili differenti ed eclettiche visioni della vita stessa… perché la visione della Moda di cui si parla, è quella di chi è sicuro del proprio potenziale e della convinzione della propria strada da seguire… e quando tutto ciò si scopre nell’entusiasmo della gioventù arriva allora il fondamento della certezza stilistica.
Maglioni “Refinery” e abiti “Carcass”, capi dalle importanti spalle anni 80 ed outfit da portare con stringate maschili o stivali da moto. Spettacolari e davvero bellissime le gonne con i cristalli. Sempre presenti il Monogram e Damier fari che illuminano da sempre lo stile Louis Vuitton e che oscillano ad hoc sugli accessori della collezione.
CREDITI:
Make up : Pat McGrathLV Women FW19 show music soundtrack created by Woodkid.