Giovanni è parte della terza generazione del Calzificio Re Depaolini di Parabiago – fondato nel 1938 da Mario Re Depaolini – oggi una delle eccellenze del settore anche sui mercati internazionali esprimendo in tutto il mondo i valori e la qualità del made in Italy.
La mia chiacchierata con Giovanni Marazzini, Sales Manager dell’azienda che – in occasione di un evento a Milano – ha presentato alla stampa una novità assoluta: i costumi da bagno da uomo.
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Com’è nata l’idea di creare questa brand extention? Ci stavamo pensando da un po’. Diversi dei nostri clienti, vista la freschezza del marchio, ci chiedono prodotti alternativi, così a noi è sembrato giusto affiancare alla collezione estiva un prodotto che fosse venduto proprio insieme alla collezione estiva… e abbiamo pensato al costume.
Quindi c’è stato un pensiero strategico/economico? Fondamentalmente c’è alle spalle un pensiero strategico. Poi c’è anche da non tralasciare il fatto che il pattern stampato sulla calza, da un punto di vista stilistico si presta benissimo ad essere stampato sui costumi sia per la tecnica di stampa sia per la colorazione, sempre dai toni accesi. Abbiamo quindi pensato che il costume potesse essere il giusto compromesso tra la ricerca di stile, il colore e l’esigenza di affiancare alla calza qualcosa in più per la collezione estiva.
Come si prende in mano un brand di successo alla terza generazione? Bella domanda. Bisogna metterci molto del proprio in termini di innovazione, senza mai tradire la storicità dell’azienda. Il segreto è sfruttare le componenti positive di un’azienda con 80 anni di storia, mettendo in piedi anche qualcosa di innovativo: noi oggi abbiamo istituito un nuovo ufficio prodotto all’interno dell’azienda con persone giovani assunte ad hoc, con l’obiettivo di un’innovazione stilistica. Da lì siamo partiti per innovare l’immagine, la comunicazione e tutto ciò che poi ne consegue.
Chi è stato il presidente dell’azienda? Una mia pro-zia. Io sono la terza generazione. La mia pro-zia adesso ha 100 anni ed è ancora la presidente dell’azienda.
Quali valori ti ha trasmesso? La tenacia sicuramente. La voglia di non mollare mai. Lei è stata una persona che nella vita è stata messa a dura prova. Tenacia e capacità di saper guardare avanti, anche rischiando qualcosa. Questi sono i più grandi valori che ho imparato da lei.
Passiamo al tema Green. State collaborando con Tiziano Guardini, eco-designer. Perché avete scelto lui? Abbiamo iniziato la collaborazione qualche mese fa e ci siamo trovati subito bene, anche umanamente (noi ci teniamo anche all’empatia). Abbiamo iniziato facendo una collezione di calze per lui, per una sfilata, una collezione che è molto piaciuta. Nel frattempo noi ci stavamo già muovendo in termini di sostenibilità attraverso la ricerca di filati bio e organici. Abbiamo quindi aggiunto lo stile trovando Tiziano Guardini, la persona giusta al momento giusto.
Perché piacciono le vostre calze? Penso che ci sia una componente di stile capace di fare la differenza. La nostra è una calza diversa da una calza classica che si può trovare ovunque. Come secondo punto c’è la qualità: si tratta di una calza leggera, resistente al lavaggio e portatrice di una ricerca per quanto riguarda il filato.
Quale è stato il vostro approccio al mondo digital? Sin da subito siamo stati tra i primi ad aprire pagine social, con tutte le difficoltà del caso. Adesso ovviamente stiamo seguendo l’onda. Il nostro e-commerce è attivo già da 4 anni e ogni anno cresce, tanto che quest’anno abbiamo presentato un nuovo shop online, caratterizzato da una nuova piattaforma, più rapida e più intuitiva.
Quanto incidono le vendite e-commerce? Le vendite e-commerce hanno ancora un peso limitato. In percentuale sul fatturato direi che siamo inorno all’1%.
Una curiosità. Ti è mai capitato di indossare calze di altri brand? Sì certo. A noi piace provare i prodotti e per questo li indossiamo. Spesso sono molto critico con gli altri brand, così come lo sono con la mia azienda. Facciamo spesso ricerche di mercato e per capire un prodotto lo testo in prima persona. Non basta vedere cosa fanno gli altri, bisogna provare ed essere sempre aggiornati.
Guardate le altre aziende solo in Italia o anche all’estero? Guardiamo anche all’estero. Di solito andiamo a Parigi o a Londra, ma non solo con l’idea di vedere le calze. Andiamo per vedere come si muove il mondo a 360°.
Prossimi progetti? Avete in mente qualcosa magari per la donna? Ci stiamo pensando, ma non vogliamo fare il passo più lungo della gamba perché comunque noi siamo un’azienda piccola. L’idea è quella di inserire qualcosa in più, ma non abbiamo ancora ragionato su quale prodotto puntare.
Fonte foto: Opinion Leader