Due campioni del made in Italy in fatto di biciclette, nel titolo rigorosamente in ordine alfabetico, si sfidano sul terreno insidioso della novità. Colnago con un nuovo prodotto. De Rosa con un nuovo e sperimentale modo di comunicare la propria realtà.
Le storie di entrambi i brand le conosciamo bene, ma per chi avesse bisogno di un ripasso c’é, in queste pagine di Fashion Times, l’intervista a Ernesto Colnago e la visita in azienda con Cristiano De Rosa.
Così la scorsa settimana posso dire di avere passato una “24 ore” davvero intensa, neppure stessi spingendo le pedivelle corte di una scatto fisso al Vigorelli.
Ventiquattro ore filate in cui, nell’ordine, ho fatto visita alla presentazione della nuova E64 di Colnago al Magna Pars, nell’evento di debutto organizzato dall’amica PR di Padova Laura Manfrin, per poi proseguire all’Upcycle Café, dove si proiettava il bellissimo docufilm dedicato al grande Luciano Berruti, indimenticato volto vintage de L’Eroica, e infine iniziare e concludere, per l’intera giornata successiva, il mio tradizionale press day in showroom, ovvero l’evento che, contemporaneamente alle aziende e agli altri studi di PR di zona Tortona, presenta le novità di stagione. Sì, ma in questo caso la novità nella novità cos’era? Il bike test De Rosa riservato, come recitava l’invito, “alle coraggiose giornaliste“. Insomma un vero esperimento… Riusciranno i nostri eroi a far balzare in sella stylist, fashion editor, blogger, costumisti ed influencers? A inizio giornata quasi sembrava mission impossible. Eppure…
Ma andiamo con ordine e torniamo alla novità di casa Colnago. Il gioiellino elettrico, dal telaio monoscocca, ha una geometria davvero invidiabile. Snello il telaio e discreto il motore, posizionato nel mozzo della ruota posteriore. Quanto pesa il tutto? Me lo hanno chiesto in molti appassionati. Adesso ho finalmente studiato la cartella stampa: sono solo 12 Kg, batteria inclusa. Un vero primato.
Ma la cosa più eclatante è la bellezza della linea. Con un profilo così racing si avrà la sensazione di volare, specie quando sarà sbloccata… perché sì, intendiamoci, da che mondo e mondo, il “motorino 50” del vecchio Ciao e cilindrati simili, hanno sempre avuto uno spirito più veloce a cui erano destinati. Così è nel dna delle eBike ricevere la benedizione di un meccanico compiacente dopo che la si sarà portata a casa. E la nuova E64 di Colnago viene proprio da portarla a casa e da dire: è mia.
Saluto Ernesto Colnago. Come sempre entusiasta delle sue creature. Mi dice che l’eBike è il futuro. Scommessa già vinta. E non poteva mancare la versione eRoad di Colnago, creata dal telaio della C64, dallo scorso anno al top della gamma di casa.
Conosco quindi Vanni, il genero di Ernesto, altro ingegnere in pectore, che naturalmente si definisce semplicemente un “meccanico”. È appassionato come solo un Colnago doc sa esserlo. Mi racconta di una formula nuova di colla che un suo amico dovrebbe senz’altro brevettare. Insomma, traghettata dalle sue affascinanti parole entro nel mondo magico della sperimentazione Colnago, il cui entusiasmo brilla dal 1954. Tutto intorno a me è perfetto. C’é Justine Mattera, che fiera mi mostra la foto del suo telaio Colnago, con il suo nome sopra, c’è Mauro Scovenna di Bike Channel e c’è persino Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, che scopro quindi appassionato di ciclismo. Il parterre della presentazione è caldo e accogliente. Si percepisce amicizia e infinita stima. In Colnago quindi l’innovazione si presenta nel segno della tradizione. Lato comunicazione, s’intende.
E dunque ecco invece il “nuovo” di casa De Rosa. Non è il debutto di un nuovo modello, non è la scommessa di immettere sul mercato un nuovo tipo di prodotto. È “semplicemente” la scelta, davvero coraggiosa, di presentarsi per la prima volta ad un nuovo tipo di pubblico… a quella banda di folli “nerds della moda” che forse mai nella vita, se non per sfrecciare più velocemente tra una sfilata e l’altra, hanno posato le proprie eleganti terga, rigorosamente modellate dal pilates, sulle rigide curve di un sellino da bici.
Benvenuti al mio pazzo press day dove la bicicletta, che tanto ha fatto bene al mio corpo e alla mia testa, è tra i protagonisti della stagione FW 19-20.
Davanti all’ingresso del mio spazio, in zona Tortona, ci sono le strategiche Milanino, il brand De Rosa concepito per offrire una bici comoda, bella e performante da destinare al commuting bike urbano. I quattro coloratissimi modelli sono schierati in cortile, tra le bandiere De Rosa al vento, in attesa di chi oserà il bike test. All’interno dello showroom invece fanno bella mostra di sé due “mostri” della tecnologia racing e del design. Accanto alle proposte full color della couturier Sofia Alemani brilla altrettanto acceso di colori il modello del team UCI Nippo Vini Fantini Faizanè. E la maglia della squadra, indossata dal manichino, sembra proporsi come ideale fidanzato della “signorina” in viola che presenta lo stile ultra-pop di Sofia. Il busto del ciclista è un po’ più basso rispetto al manichino-donna… e così è assicurato “l’effetto-Barbie” nell’insolita, ma sempre apprezzata, coppia con il ben più figo Big Jim. Un ciclista della Nippo Fantini non può essere uno sdolcinato Ken! E la sua sgargiante divisa sembra inoltre pienamente a suo agio nella dimensione della couture à porter di Sofia, estrosa stilista di Lecco.
Vicino alle strepitose maglie PH Apparel e ai gioielli top di Romano Diamonds avevo poi sapientemente piazzato l’elegantissima De Rosa SK Disk realizzata con Pininfarina. Un silurino color canna di fucile di sublime eleganza che sembrava rispondere alla famosa domanda: “se mia moglie esige un diamante io cosa mi compro?”. Nessuno spazio all’immaginazione, ecco i De Rosa pronti per servirvi!
E il bike test? Un successone! Chi avrebbe mai scommesso sul coraggio di un’influencer? Eppure ecco Rama Lila sfrecciare con i suoi calzoncini da ciclista fucsia. Già vestita giusta: il look perfetto per ogni occasione. E poi c’è Flaminia Fiorucci che sfida i pedali con il tacco alto. E non resistono alla tentazione di tornare un po’ bambini anche i costumisti e gli stylist. Luigi Gaballo sceglie il modello che si abbina alla sua giacca camouflage e Carlo Sinesi è distintissimo con il lungo trench sabbia.
Insomma… tutti felici e contenti. Perché è proprio vero che pedalare (e far pedalare) dà infinita gioia e il target a cui rivolgere questo sano invito non può che essere sempre quello giusto.
Tutte le immagini di questo articolo sono originali e realizzate dall’autore o provenienti dall’ufficio stampa di Colnago.
In copertina: la famiglia Colnago alla presentazione della nuova E64 (fonte Colnago) e un momento del Bike Test De Rosa presso l’agenzia di comunicazione Laura Magni Web & Media