Prada sceglie la Cina. La Maison fa sfilare la collezione uomo primavera-estate 2020 a Shanghai.
Guardando indietro e guardando avanti, in un costante mutamento e con una pura sferzata di energia, provocazione e libertà e… per racchiudere tutto ciò, in una completa attitude di Optimist Rhythm.
Con queste basi Prada ha scelto Shanghai – altra città del futuro – per sfilare con la sua collezione Uomo per la Primavera/Estate 2020 in un perfetto legame del marchio sul versante Milano-Cina.
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Spirito di sicurezza di sé, divertimento, positività e potenzialità senza confine, sfilano così al Minsheng Wharf uno dei silos più grandi dell’Asia con le sue 80.000 tonnellate di capacità – ed ex magazzino per grano e cereali – reso ancora più di ricerca e location del pensiero al futuro di Prada, attraverso la bellissima installazione di OMA/AMO di Rem Koolhaas, il bravissimo architetto olandese con il quale Patrizio Bertelli e Miuccia Prada collaborano da anni.
In passerella i classici sono tutti decontestualizzati e quindi… si evolvono … Da ciò una camicia lunga per esempio può rimandare alla linea di una giacca sartoriale oppure… alle felpe, sono attribuiti volumi macroscopici.
O ancora emblemi sartoriali della cultura popolare sono mescolati a capi di alta sartoria e mostrati accanto a quelli sportivi.
In collezione l’idea di esplorazione e pionierismo, è ribadita attraverso una serie di uniformi cachi, con distintivi e patch applicati mentre la tecnologia diventa un oggetto di culto. Perciò simboli di un’era – come le musicassette, telecamere – sono usati come ornamenti, puramente decorativi.
Bellissimi i colori! Una gamma luminosa, con tonalità neutre e riposanti accompagna il cachi, il nero e gli iper-colori sintetici.
Il mood è retrofuturistico… perché in qualche modo il fascino della storia è una forma di trasgressione e il ricordo può essere davvero una ribellione.
Fonte foto: Prada