E chi sente forse più di tutti il fardello del passato è proprio il giovane Peter Parker (Tom Holland). Lutto (per la morte del mentore Tony Stark in primis) e confusione hanno lasciato il segno su di lui che, per staccare la mente, lascia a New York zia May (Marisa Tomei) per partire con l’amico Ned, MJ (Zendaya) e il resto della sua classe alla volta dell’Europa, dove spenderanno qualche settimane in gita tra Venezia, Londra, Praga e Berlino.
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Ma le vacanze non sono contemplate per i supereroi: il redivivo Nick Fury (Samuel L. Jackson) infatti, non gli cede tregua. Una nuova minaccia, gli Elementali, mostri che prendono la forma di terra, acqua, fuoco e aria, insorge dalle profondità del pianeta e, in mancanza degli Avengers, Peter è l’unica risorsa in grado di salvare il mondo. Sarà supportato nella missione da un eroe in visita da una Terra parallela, Quentin Beck, l’enigmatico Mysterio (Jake Gyllenhaal), con il quale dovrà lottare fianco a fianco senza destare sospetti nei compagni di classe…Come il precedente “Spider-Man: Homecoming” anche “Spider-Man: Far From Home” nasce da un accordo tra Disney e Sony: oltre che il primo sequel del secondo reboot dell’Uomo Ragno cinematografico, questo è anche il ventitreesimo Marvel Movie, il primo della cosiddetta quarta fase. La leggerezza del film è un sollievo dopo la tragicità di “Avengers: Endgame”: la trama ha a che fare con gli eventi che hanno sconvolto il Marvel Cinematic Universe ma si presenta come leggero e coinvolgente, fatto apposta per divertire gli spettatori.
In questa prospettiva, il Peter di Tom Holland resta fedele alla sua controparte fumettistica: un giovane eroe sempre fuori posto, che fatica a fare i conti con la propria doppia vita, con le sue responsabilità e l’ingombrante figura di Stark. Grande sorpresa invece è il Mysterio di Jake Gyllenhaal, uno dei personaggi più affascinanti degli ultimi anni di Marvel Studios. Gyllenhaal, ancora una volta, si dimostra un ottimo attore, capace di adattarsi più che bene ai diversi ruoli della sua carriera: “Mi hanno chiesto per anni se volessi partecipare a un film di supereroi se me l’avessero proposto. La mia risposta è sempre stata che l’avrei fatto quando avrei trovato un film che rispondesse alle mie capacità, concentrato sui personaggi, perché è questo il tipo di lavoro che amo. Finalmente è successo: Mysterio è la parte che stavo cercando”, ha rivelato l’attore.
“Spider-Man: Far From Home” funziona perché è un film che si prende in giro, prende in giro lo spettatore con tante citazioni e può contare su personaggi interessanti e sfaccettati, per quanto certe situazioni siano del tutto prevedibili. È un film incastrato nella continuity ma che sceglie poi di guardare altrove, di sganciarsi dai problemi di New York per fare i conti con altri problemi, quelli più propriamente giovanili che rendono Peter un amichevole (e puramente adolescente) Spider-Man di “quartiere”.
Fonte foto: Sony Pictures