La Mostra di Sean Scully a Villa Panza
Sean Scully. Long Light, la mostra dedicata all’artista americano di origini irlandesi maestro della luce e del colore. a cura di Anna Bernardini, Direttore di Villa e Collezione Panza, fino al 6 gennaio 2020 visitabile negli spazi della varesina Villa Panza.
Ci sono in mostra 80 lavori realizzati da Sean Scully tra il 1970 e il 2019, in sequenza cronologica e tematica e che dialogano perfettamente con quelle della collezione permanente.
La mostra di Sean Scully, a differenza di tutte quelle organizzate da quando Villa Panza fu donata al FAI, non avrà il giudizio attento e ragionato di Alessandro Panza di Biumo.(…)Se ne è andato in silenzio come viveva; la sua presenza discreta ma eloquente è un ricordo che chilo conobbe serberà con commozione e gratitudine nel proprio cuore.
Il percorso espositivo parte dal primo piano con un nucleo di lavori dei primi anni Settanta: sono le celebri “super-griglie”, tra cui Backcloth, in cui trame di luce colorate danno espressione alle visioni labirintiche dell’artista, generando spazi illusori dinamici e profondi. In queste opere, ad acrilico su tela, le tracce del disegno appaiono nitide e sono rafforzate da una particolare vivacità cromatica.
Proseguendo s’incontra una sequenza di dipinti a olio realizzati tra il 1981 e il 2005: sono lavori potenti, che raccontano un nuovo passaggio della sua ricerca.
Segue la serie Passenger, realizzata dal 1999 al 2004, opere nelle quali l’artista apre lo spazio pittorico ad accogliere alcuni “inserti”, definiti “dipinti nel dipinto e paesaggi come finestre aperte sul mondo esterno”.
Le stampe (1994-2005) documentano alcuni dei viaggi compiuti dall’artista: paesaggi naturalistici, paesaggi urbani ricchi di emozioni.
Al piano terra è esposta la sequenza di dipinti a olio su lino o alluminio intitolata Wall of Light, seguita dalla serie Madonna, iniziata nel 2018 come reinterpretazione contemporanea dell’eterna relazione tra madre e figlio. La serie di Landline, invece, fa emergere partiture di colori in linee orizzontali dove i contorni dei paesaggi si sfumano per rivelare la dimensione emotiva, fisica e personale di esperienze e traumi.
Il percorso circolare della mostra termina nella serra del giardino settecentesco di Villa Panza con
l’installazione site specific Looking Outward: una Landline, posta a tre metri di altezza e composta da
ventisette finestrelle in vetro e che corre per tutta la lunghezza della parete della serra.
L’artista gioca con varie cromie spaziando su tutta la tavolozza: dal blu ai rossi al giallo e all’arancio, fino all’ocra, al bianco e al nero, per finire coi verdi, i rosa, gli azzurri e il marrone, che assume differenti tonalità a seconda del riflesso del vetro o della luce naturale.
Da vedere assolutamente per perdersi in un percorso emozionale ed entrare in maggior contatto con la nostra intelligenza emotiva.
Foto: Fai – Fondo Ambiente Italiano