Abbiamo incontrato il giovane fashion designer Francesco Paolo Salerno che ci ha raccontato del suo esordio alla settimana della moda milanese, con una collezione che sta già facendo parlare tantissimo!
Come ti senti a presentare per la prima volta a Milano la tua collezione? Sono davvero molto contento e contemporaneamente convinto di portare un immaginario e un segno nuovo per un designer italiano in Italia.
Qual è la filosofia del brand? Cosa vuoi comunicare? Si tratta di una collezione che sento molto ed è una collezione di passaggio. L’idea e la voglia che sento in questo momento sono quelle di internazionalizzare il prodotto e di dare un touch urbano a tutto quello che è il mio percorso. Ho strutturato questa collezione pensando a una distribuzione internazionale, che possa rispondere un po’ a tutti i mercati e di conseguenza la mia è un’immagine di donna che può essere sia occidentale sia orientale.
Cosa vuoi trasmettere al pubblico presentando le modelle con le maschere? Con la maschera ho voluto dare un segno di non ostentazione. Tutto quello che nasce con questa collezione ha l’idea di trasformare, di evolvere la femminilità e la sensualità che mi hanno sempre contraddistinto nelle collezioni precedenti, in un’accezione meno esplicita. Dietro la maschera potrebbe esserci chiunque, ma sicuramente una donna con una sua forza e una sua determinazione.
Quanto c’è di te all’interno di questa collezione per quanto riguarda, sia i tuoi studi di comunicazione, sia il tuo lato da stilista? Di me ci sono entrambe le cose. Con questa mia collezione sono un po’ uscito dalla mia comfort zone, proprio per il desiderio di internazionalizzazione del prodotto. Dal primo giorno in cui ho iniziato, la mia idea è sempre stata legata al concetto che la moda è comunicazione e tutto il mio percorso è finalizzato sempre all’utente finale, seppure con una base couture. Comunicazione e stile sono sempre andati di pari passo.
Qual è il dettaglio che ti rende riconoscibile? La linea e la sensualità. I miei capi iconici sono i kimono, perché sono legato all’oriente, ma poi ci sono gli spacchi profondi, perché la mia linea è sempre stata improntata sulla sensualità.
Cosa c’è di green all’interno di questo progetto? L’intera collezione è stata realizzata con fibre naturali. Siamo molto attenti alla tematica e anche il vinile, che non esiste naturale, ha una base di cotone.
Facciamo un passo indietro. Come nasce la tua passione per la moda? Io penso che la mia passione per la moda sia nata da mia mamma, che era una giovane modella pugliese ed è sempre stata attenta ai suoi look. Credo proprio di aver subìto sin da subito il fascino di questa cosa. Poi, dopo gli studi di comunicazione, ho deciso di andare avanti a studiare seguendo la mia passione che oggi è un lavoro.
Qual è il mercato su cui puntate maggiormente? L’obiettivo è un mercato completo, non ci poniamo limiti. Ovvio è che avendo deciso di farmi affiancare da una stylist coreana, in aggiunta alla mia passione per l’oriente, il sogno è di entrare all’interno di quei mercati orientali.
Come è stato collaborare con lei? Pazzesco! Mi ha fatto crescere molto, mi ha formato e mi ha permesso di fare una grande evoluzione.
Punterete anche sulle vendite online? Assolutamente sì, ma con calma.
Come ti vedi tra 10 anni? Personalmente non ho mai visto così distanti i miei obiettivi. Tra 10 anni mi piace pensare di aver consolidato il mio brand in maniera importante come quelli top nel mondo.