Abbiamo incontrato la stilista cinese Hui Zhou Zhao presenta a Milano in occasione della Settimana della Moda, dove ha presentato la sua nuova collezione Spring-Summer 2019.
Ci ha raccontato le sue origini e le sue emozioni, l’evoluzione della Cina nel settore fashion e le attività della sua fondazione, per chiudere con una frecciatina di stile ai colleghi Domenico Dolce e Stefano Gabbana per via della famosa gaffe che portò alla decisione di annullare la sfilata-evento di Dolce&Gabbana in Cina.
Cosa prova sfilando a Milano Moda Donna? Milano è la città della moda e per questo ho scelto di sfilare qui e presentare nel capoluogo lombardo questa nuova collezione di alta moda, con l’obiettivo di mostrare il lusso di questo brand cinese al mondo intero.
Cosa può dare la Cina al mondo della moda? È opinione diffusa che la Cina, negli ultimi 100 anni, non abbia fatto moda, ma secondo me prima ancora di questo periodo, la Cina ha avuto una forte cultura di moda. Da qualche anno, inoltre, trovo che in Cina siano nati tanti brand nuovi e tanti designer davvero interessanti. Io spero che attraverso le mie sfilate il mondo possa comprendere al meglio l’alta moda cinese.
Pensa che nel mondo, la moda cinese possa raggiungere un livello pari a quello che ha per esempio nel settore tecnologia? Negli ultimi 10 anni la tecnologia in Cina ha avuto una grande evoluzione e da circa 2 anni anche la moda ha fatto grandi passi in avanti. Penso che la moda cinese possa trovare il suo posto all’interno nel panorama fashion mondiale.
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Come nasce la sua fondazione? Che scopo ha? La fondazione è nata nel 2015 per aiutare donne e bambini delle montagne, perche si tratta di persone che vivono una situazione davvero precaria. La fondazione ha quindi scelto di fornire a questa realtà così complicata un’attività che possa permettere a tutti di vivere senza obbigare le donne ad andare troppo lontano per cercare lavoro: si tratta dell’attività del ricamo, presente da sempre nella loro tradizione.
Quali sono i suoi mentori in materia di moda? C’è qualche icona storica della moda che Le è di particolare ispirazione? Nella cultura cinese c’è una particolare forza per quanto riguarda il colore, tonalità, ricamo e fantasia, mentre la moda italiana è più concentrata su taglio e modello. Dei designer occidentali sicuramente Giorgio Armani è uno di quelli che preferisco, perché nei suoi capi trovo tagli e fantasie occidentali. Secondo me un buon designer deve essere attento a tutti i livelli e quindi apprezato in tutte le culture.
Lei si sente più affine a Jack Ma (fondatore di Alibaba Group) o Ren Zhengfei (fondatore di Huawei) a livello imprendoriale? Preferisco Ren Zhengfei.
Ha un’opinione su quanto successo con Dolce&Gabbana riguardo alla sfilata in Cina? Secondo me i designer devono comprendere la cultura di ogni luogo. Se si vuole essere designer apprezzati e conosciuti a livello mondiale, credo che si debbano abbracciare e tollerare le diverse culture e non avere conflitti.
Fonte foto: Hui press office