Siamo nella prima parte del Quattrocento: il principe Hal è costretto ad ereditare la corona inglese e a diventare Enrico V dopo la morte di suo padre, trovandosi ad affrontare ben presto una guerra inevitabile, ma non voluta, contro la Francia.
La sua ingenuità lo porterà a prendere decisioni quasi mai sue, consigliate da uomini assetati di potere e a perdere e uccidere coloro che ha amato, seguito e ascoltato per diventare il reggente di cui l’Inghilterra ha bisogno. E nel farlo, dovrà riconoscere che non può essere totalmente diverso dal Re che fu il suo tanto odiato padre.
“The King” è, in primis, la storia di un figlio che non vuole diventare suo padre ma è, soprattutto, l’ascesa solitaria di un re verso il potere. Uno degli aspetti più interessanti di questo adattamento è la scelta del protagonista: Timothée Chalamet, attore rivelazione di “Chiamami col tuo nome” ma soprattutto talento emergente di 23 anni, dona una performance intensa e convincente, ennesima prova di un futuro promettente.
Nel resto del cast si fanno notare tre attori molto cari al regista: Joel Edgerton, Ben Mendelsohn che interpreta un Enrico IV moribondo, e Robert Pattinson che, nei panni del delfino di Francia, sfoggia parrucca e finto accento francese regalando al pubblico un senso di straniamento.
Lily-Rose Depp invece interpreta Caterina di Valois ed è, per ovvi motivi, relegata ai minuti finali. David Michôd a livello di regia richiama lo stile dell’acclamata serie “Game of Thrones”, che deve molto come storia alla guerra dei Cent’Anni: questo è evidente nelle impressionanti e coinvolgenti scene di guerra, oltre che nei momenti di vita di corte, dove le trame politiche e gli interessi personali sembrano prendere il sopravvento sul resto. Se si respira la stessa atmosfera della serie tv non è certamente un caso, considerata l’importanza che questo nuovo script dedica al ruolo della famiglia e all’idea che le colpe e le ossessioni dei padri ricadano sui propri figli, anche e soprattutto, quando si è sul trono.