La corsa, la tua passione, la tua droga, il tuo allenamento, la tua ora di libertà.
Poi diventi schiavo del tempo, del personal best del “voglio chiudere la prossima maratona sotto le quattro ore”, la mania, la nevrosi, e allora diventi logorroico, monotematico, parli sempre di gare, di tempi, di corsa, tapasciate, addirittura programmi le vacanze in funzione delle maratone, coinvolgi chi ti sta vicino.
Io l’ho fatto, tutti i runners lo hanno fatto e lo fanno continuamente con buona pace di amici e famigliari.
In un attimo diventi “corsa-dipendente” e alla lunga è un attimo che l’allenamento diventa un dovere, un impegno, un secondo lavoro da portare a termine, la preparazione alla corsa diventa il rito di un automa Garmin-dipendente.
Fatica, sacrificio, perdita di peso, acciacchi, visite dall’ortopedico, sedute dal chiropratico, corsa al limite, è un attimo che la corsa diventa ossessione.
Uscire tutti i giorni all’alba, poi ancora prima dell’alba, presto, sempre più presto e spesso, per migliorare e per far scendere ulteriormente il tempo, progredire in maniera costante acceleri e incrementi le uscite settimanali, e più spingi per migliorare, più entri in loop e meno ti diverti.
La passione che tanto amavi e che tanto ti faceva star bene diventa ossessione, un’ossessione da cui non riesci a liberarti e in fondo ti sta bene così. Sempre meno ore di sonno e di relax sul divano e sempre più ore a correre e ad allenarti e visto che non hai molto da condividere con gli amici di sempre allora ti ritagli un nuovo gruppo di amici che condividono la tua stessa ossessione…. passione.
Socializzare con chi viaggia sulla tua stessa lunghezza d’onda è di gran lunga più facile, perché solo chi è come te riesce a capirti, a spronarti, a condividere, e anche se sai che ne sei ossessionato, te ne freghi, continui a correre e incredibilmente anche a divertirti, i risultati alla fine arrivano, ma tu avrai perso l’entusiasmo e il piacere di correre.
Allora ti prendi una pausa dalla corsa e dalle sveglie mattutine all’alba, dalle tapasciate del weekend, dalle trasferte, da “la prossima maratona la corro in 3ore e 45 minuti, forse meno ” e dal “prossimo anno corro un’ultra maratona, magari la 50 k di Romagna”….
Dopo qualche giorno però, il riposo lascia il posto al cattivo umore, ad un senso di vuoto, ti senti in astinenza da endorfine, ti manca la disciplina, i tuoi riti e la routine quotidiana dell’allacciare le scarpe da corsa quando fuori ancora è buio e tutta la città dorme, ti mancano gli argomenti di conversazione e il vantarti del miglior tempo salvato sul Garmin, le vesciche ai piedi, i sacrifici, il correre al lavoro in ritardo perché hai corso 13 kilometri anziché i soliti 10 e devi recuperare, ti manca la libertà che provi alla fine di ogni corsa. La libertà che solo la tua ossessione ti regala.
Perché essere maratoneta è diventato ormai il tuo marchio di fabbrica, il tuo approccio alla vita, per affrontare le piccole e le grandi sfide che la vita ti mette davanti.
E quella ossessione meravigliosa che è la corsa è parte ormai del tuo DNA. Non ne puoi più fare a meno. Ma ancora non hai recuperato la forma fisica.
Allora arrivi a compromessi con te stesso. Meno km, più qualità negli allenamenti, “la prossima maratona la posso correre anche in 4 ore, l’importante alla fine è divertirsi…”.
La sveglia torna a suonare al buio, prima dell’alba anche se fuori piove, l’abbigliamento da corsa torna ad essere ai piedi del letto pronto per essere per indossato e anche se ti lamenterai, ti chiederai chi te lo ha fatto fare e perché, il rumore ovattato delle scarpe da corsa mentre corri per Corso Vittorio Emanuele al buio in una Milano ancora deserta, ti avrà già regalato una felicità impagabile, la tua ossessione sta tornando ad essere la tua passione, unica ed insostituibile.
Cosi come uniche sono la passione per la corsa, l’energia positiva e la condivisione della filosofia “Run Happy”, caratteristiche per entrare a far parte del Brooks Run Happy Team 2020, la running community più happy del mondo.
Entrare nel Run Happy Team significa far parte della grande famiglia Brooks, conoscere nuovi compagni, condividere esperienze e soprattutto ispirare tante altre persone a diventare più attive, dinamiche, e a muoversi per migliorare se stesse e sentirsi meglio.
Il Run Happy Team è nato nel 2019, con 113 runner di tutta Europa che hanno iniziato a condividere le loro esperienze di corsa, condividendo la filosofia di Brooks.
Per l’edizione 2020, il team diventerà ancora più grande, con più iniziative e tante nuove sorprese.
I posti riservati all’Italia saranno 40: è possibile candidarsi per entrare nel Run Happy Team fino il 10 novembre 2019, compilando il form di registrazione su: https://www.brooksrunning.com/it_it/run-happy-team/
Fonte foto: Greta Vittori / Unsplash