I capi tecnici diventano eco-friendly, ma anche accessori come scarpe o occhiali, perfetti per praticare tutti i tipi di sport, indoor e outdoor, dallo yoga al running, dallo sci alla piscina, pur mantenendo però le proprie caratteristiche performanti.
Chi pratica tanto sport lo sa bene: quello dell’abbigliamento tecnico è un settore di grande ricerca, dove i brand sportivi studiano duramente e investono denaro e risorse alla ricerca di materiali innovativi a basso impatto ambientale, per realizzare capi e accessori in grado di migliorare le prestazione dell’atleta durante lo svolgimento dell’attiva sportiva, mantenendo un D.N.A. green.
Il mercato eco-sostenibile si allarga sempre di più e cresce la percentuale di consumatori che ricerca prodotti dall’anima verde.
Etica, ambiente e sostenibilità sono leve di acquisto sempre più determinanti per i Millennial e la Generazione Z. I consumatori più giovani sono i più attenti alle etichette, si informano sull’etica di produzione dell’azienda, che spesso ne sposano la filosofia e, cosa importante, sono anche quelli disposti a spendere un pò di più per rispetto dell’ambiente.
Sarà per questo che il nuovo step delle aziende è innanzitutto quello di evolversi, anno dopo anno, interpretando il concetto di sostenibilità come un plus aziendale, dove la mission è la tutela dell’ambiente e investendo nella ricerca.
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Ma bisogna fare attenzione: c’è da sottolineare che dichiararsi green è ormai una vera e propria moda – o strategia di marketing da parte dei brand– e non è sempre tutto così verde quello che viene chiamato sostenibile.
Oggi il mercato offre tante possibilità di scelta per allenarsi in modo consapevole.
Produrre in modo etico e sostenibile, addirittura riciclando le bottiglie di plastica o la miriade di reti dei pescatori che restano in mare. Come fa Ecoalf, brand di sportswear precursore della causa “Save the planet”– che ha fatto della sua mission ambientale il proprio credo.
Anche Adidas è particolarmente attento alla questione ambiente: sia con la linea firmata Stella McCartney, la fashion designer in assoluto più sensibile a queste tematiche, sia con la collezione Adidas x Parley, che comprende solo prodotti performanti realizzati con materiali composti per almeno il 75% da rifiuti plastici raccolti presso spiagge e comunità costiere.
O’Neill, ha creato la Blue Collection, realizzata utilizzando tra il 30 e il 99% di tessuti ricavati da plastica riciclata recuperata da operazioni di ripulitura di mare e costa. North Sails, impegnato su più fronti alla salvaguardia degli oceani, realizza capi e accessori in tessuti riciclati, da bottiglie in PET o dalle vecchie vele delle barche. Troviamo ancora Peak Performance, famoso per gli sport outdoor, che propone come novità la giacca Argon, con imbottitura animal-free dalle alte prestazioni. Freddy lancia invece la sua 100% Made in Italy, collezione di capi eco-friendly da donna e uomo, pensati per un training consapevole.
Per lo yoga e gli sport indoor perfetto Odlo, brand di grande ricerca tecnologica, con i leggings in tessuto tecnico con controllo degli odori del sudore e con finitura sostenibile, e la new entry Tightings, perfetto mix tra “tights” (collant) e “leggings”, che ha lanciato i pantaloni in fibra EVO derivata dai semi di ricino, 100% bio-based, altamente performante. Mentre Oysho ha creato la linea activewear Join Life, in poliestere riciclato a basso impatto ambientale. Anche Haglöfs si impegna molto nella produzione di capi sostenibili ma dalle caratteristiche tecniche funzionali e avanzate. Un altro brand da sempre sensibile alle politiche per l’ambiente è Timberland con la sua collezione la Earthkeepers, realizzata con materiali eco-friendly.
Innovativi i capi Rewoolution, in tessuto Reda Active 100% lana Merino, lana etica dalle alte prestazioni, selezionata e lavorata attraverso una gestione sostenibile delle risorse negli stabilimenti REDA di Biella. O ancora Save the Duck, brand di piumini con imbottitura sintetica Plumtech, tra le cui novità spunta Artic Hero9, giaccone realizzato in materiali 100% riciclati, Gore-Tex riciclato e PFC free.
Un posto importante lo ha The North Face, che ha messo a punto un nuovo standard di sostenibilità basato su metodologie innovative nel processo di creazione dei tessuti e lancia Thermoball Eco, piumino sintetico con finitura idrorepellente riciclata al 100%.
Veja, marchio francese di sneakers ecosostenibili, presenta le sue prime sneaker da running al al 53% a base naturale e riciclata. L’italianissimo Jaked lancia Chaos Hybrid Jacket, con imbottitura tecnica Thermore ECODown, realizzata con il 100% di fibre riciclate da bottiglie Pet.
Patagonia, per le novità, punta su Better Sweater, realizzato con cuciture Fair Trade Certified, tinto a basso impatto che riduce molto l’utilizzo di sostanze coloranti, energia elettrica e acqua rispetto tradizionali metodi di tintura, prodotto con materiali riciclati al 100%, inclusi finiture e nastri, tutto riciclato tranne i dentini della cerniera della zip, sui quali però il brand sta lavorando.
Ultimo, ma non per importanza, il marchio sportivo Burton, che è diventata una Certified B Corporation, dopo aver partecipato al processo di B Impact Assessment che ha valutato ogni singolo aspetto che l’azienda porta avanti: dalle operazioni e il modello di business che impattano sui lavoratori alla community, dalla catena di fornitori esterni fino ad arrivare ai benefit per i dipendenti del brand e alle azioni di beneficenza che vengono attuate come i Mountain Clean Up Day. Chapeau.
Fonte foto: press office Ecoalf / Adidas / O’neill / North Sails / Peak performance / Freddy / Haglöfs / Odlo / Tightings / Oysho / Timberland / Rewoolution / Save the Duck / The Noth Face / Veja / Jaked / Patagonia / Burton