“Si è mirato alla valorizzazione dell’incontro tra visitatore e opere, incontrate come nel momento del loro nascere, a promuovere l’ingaggio del visitatore, a promuovere conoscenza ma anche consapevolezza, a sviluppare rispetto e attenzione per l’autonomia dell’arte, e qui per le autonome parziali, ma trasparenti scelte del curatore. Si è interpretato il ruolo della Biennale come quello di un’Istituzione impegnata a promuovere una società libera, aperta e consapevole.” Paolo Baratta
Prima di parlare di questa edizione della Biennale veneziana, è doveroso fornire un cenno storico sulla nascita della manifestazione.
CENNI STORICI
La Biennale nasce nel 1895 nell’area circoscritta ai Giardini dell’Arsenale, per poi prendere parte in città.
A far nascere l’iniziativa fu un gruppo di intellettuali veneziani capeggiati dal sindaco del tempo, Riccardo Selvatico, che con una delibera dell’amministrazione, proponevano di “istituire un’esposizione biennale artistica nazionale”.
Le prime edizioni si tennero nel Palazzo Pro Arte, poi Padiglione Italia, attualmente Padiglione Centrale (ora sede istituzionale della mostra principale della Biennale d’arte), nei pressi dei Giardini della Biennale, nel sestiere di Castello.
Già dal 1907 iniziarono a sorgere intorno all’edificio, un certo numero di altri complessi (circa 29), i Padiglioni nazionali, nati dallo studio di famosi architetti (fra cui Josef Hoffmann, Carlo Scarpa, Alvar Aalto, il gruppo milanese B.B.P.R., Gerrit Rietveld) con lo stile delle più diverse architetture mondiali.
Nel 1930 la Biennale divenne un ente autonomo statale dedicato in prevalenza alla promozione delle nuove tendenze artistiche europee. Nel 1980 si tenne la prima edizione della Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia sotto la direzione di Paolo Portoghesi, aprendo per la prima volta lo spazio delle Corderie dell’Arsenale di Venezia, utilizzate da allora anche per l’esposizione d’arte. La Biennale d’Arte si svolge negli anni dispari, in alternanza con quella di Architettura.
Presidente della Biennale, nominato nel gennaio 2008, è Paolo Baratta.
RIFORME
La prima nel 1973 in “Ente Autonomo dello Stato” fornendola di un nuovo statuto, che sostituiva quello di epoca fascista adottato nel 1938.
Nel febbraio 1998 viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di riforma che privatizza la Biennale che diviene “Società di cultura”.
L’ultima riforma risale al 2004 che ha portato la Biennale a “Fondazione“.
EDIZIONE 2019: MAY YOU LIVE IN INTERESTING TIMES
L’arte non è un messaggio che possiamo semplicemente decifrare e comprendere; le opere più interessanti, al contrario, ci propongono coinvolgenti punti di partenza, e non conclusioni.
Ralph Rugoff, curatore 58esima edizione Biennale Arte
Questa edizione è curata da Ralph Rugoff, il quale attesta che il titolo della mostra deriva da un proverbio immaginario. Esso, per oltre 80 anni è stato citato da svariate figure influenti che lo hanno definito un’antica maledizione cinese. In Cina, però, non è mai esistita una maledizione di questo tipo.
Il titolo di questa Mostra, aggiunge Paolo Baratta, può essere letto come una sorta di maledizione nella quale l’espressione “interesting times” evoca l’idea di tempi minacciosi, ma può ambivalentemente essere anche un invito a vedere e considerare sempre il corso degli eventi umani nella loro complessità.
Un invito importante in tempi nei quali troppo spesso prevale un eccesso di semplificazione, generato da conformismo o da paura.
Paolo Baratta – Presidente della Biennale
E di visitatori questa edizione ne ha registrati tantissimi: circa 600.000!
Sicuramente uno dei Padiglioni più interessanti e divertenti, nonché vincitore del Leone d’Oro, è stato quello della Lituania:
Molto innovativo il progetto per il padiglione d’Israele, trasformato in un ospedale per dar voce a problemi sociali e valori corrotti:
Non ci resta altro che aspirare a vivere tempi nei quali tutti siano più consapevoli e in tempi nei quali l’arte e la bellezza ci potranno salvare.