alessandro gensini marketing manager nomination

Chi non conosce Nomination e il bracciale composable, probabilmente ha vissuto gli ultimi 30 anni della sua vita su Marte. Stiamo parlando di un vero fenomeno culturale che ha trovato la sua massima espressione a cavallo tra la fine degli anni 90 e gli anni 2000, raggiungendo un successo planetario.

Abbiamo incontrato Alessandro Gensini, figlio di Paolo Gensini, fondatore di Nomination, brand fiorentino di gioielleria, che all’interno dell’azienda ricopre il ruolo di Marketing Manager e ha avuto il delicato compito di rilanciare il brand e riposizionare un prodotto icona come il composable.

Intervista ad Alessandro Gensini, Marketing Manager di Nomination

Come nasce questa nuova veste di Nomination? In questi ultimi anni in Italia il composable è stato un po’ sottotono, perché l’azienda si è rivolta principalmente alla promozione del fashion. All’estero il Composable è invece conosciuto benissimo in tutte le sue sfaccettature, con oltre 3.000 simbologie; in Italia l’immagine del prodotto era legata al nome, alla lettera o all’iniziale. A partire da qui, quest’anno abbiamo deciso di fare un nuovo posizionamento di marchio, ripartendo proprio dal composable e facendo un cambio sia aziendale, sia per quanto riguarda la presentazione del bracciale stesso. È nato di conseguenza un progetto commerciale con una selezione di punti vendita scelti ad hoc nei quali riproporre la collezione con una gamma nuova. Per la prima volta si presentano anche nuovi colori come l’oro rosa e l’argento. Oltre ai nuovi colori proponiamo anche una nuova presenza sul punto vendita, volta a spiegare l’essenza del prodotto mostrandone i diversi stili e la gamma, ad oggi sconosciuta in Italia. Per fare tutto questo abbiamo quindi creato una nuova immagine con lo slogan “Uno a me, Uno a te”, che è stato uno dei progetti più belli della mia vita in Nomination, perché è stato contemporaneamente complesso e bellissimo: dare un nuovo volto a un prodotto storico non è stato facile.

Si tratta di un progetto che parla alla generazione Z o più ai Millennials? Secondo me questo progetto parla alla generazione Nomination. Non c’è età, non c’è gender e non c’è etnia. Il composable è dedicato a tutti e spesso dirigersi verso un target trasversale non è così semplice. Il progetto è volto a chiunque abbia voglia di vivere la vita in modo solare, sorridente, divertente e moderno. Puntiamo a un insieme di persone accomunate da un preciso stile di vita e che hanno voglia di condividere emozioni e momenti belli. La nuova campagna si basa proprio su questo concetto di condivisione: #unoameunoate. Lo slogan è semplice, ma porta un messaggio molto importante, perché se ci piace qualcosa, abbiamo spesso voglia di condividerlo con le persone che amiamo. Ad aiutarmi nella realizzazione dell’immagine è stato Giovanni Bianco, che è stato a dare un’essenza al nostro DNA, comprendendo perfettamente la mia idea. Il progetto, oltre a ricreare una nuova immagine dell’azienda e un nuovo volto del prodotto, ci ha aiutati a identificare questa nuova generazione.

Sarete presenti anche in TV? Abbiamo già iniziato a settembre con Mediaset e Discovery. Abbiamo 3 tranche: ottobre, novembre e dicembre. A dicembre finiremo con lo spot natalizio. Ripartiremo poi con il 2020 con un calendario che ancora non abbiamo definito.

Per quanto riguarda il retail, cambierà la comunicazione al cliente del prodotto? Sì, abbiamo cercato una selezione di punti vendita che possono promuovere il prodotto sotto una nuova veste. I punti vendita devono avere ottima visibilità e ottima qualità. Per partecipare al progetto richiediamo requisiti davvero specifici. A questo progetto partecipa anche un’Academy (con sede a Firenze) in cui i clienti vengono per conoscere l’azienda e avere training da parte dell’azienda stessa. Tutto questo è fatto perché la vendita del Composable è l’essenza del progetto: se non c’è quello, decade la promozione del prodotto.

State puntando quindi sui multibrand piuttosto che sui monomarca? In Italia di monomarca ne abbiamo 5. Ad oggi stiamo puntando sui multibrand qualificati; facciamo una selezione molto accurata dei multibrand per la promozione dei Composable. L’Academy è stata istituita appositamente per questi clienti.

Perché all’estero il composable è più conosciuto? All’estero conoscono tutto del composable, conoscono tutta la simbologia. Il prodotto nasce con la simbologia, ma in Italia si è identificato più con la lettera o le lettere. Quando il composable è arrivato in Italia (prima rispetto all’estero) la simbologia non c’era, mentre all’estero il composable è approdato nella sua completezza.

Nomination_Composable
Nomination Composable

Tutti conoscono il Composable Nomination, siete felici di questo successo? Sì, è vero, tutti lo conoscono. Siamo stati il primo bracciale: mio padre voleva creare il bracciale per tutti e alla fine ci è riuscito. Siamo stati i primi, quando non c’era nessuno. Io definisco il composable come il primo bracciale social, composto da tanti pezzettini chiamati link. È l’unico bracciale che tutti possono indossare e tutti possono regalare. È l’unico bracciale che, esattamente come i social, mette in relazione tutti.

State facendo anche attività nel mondo digital e con i social network? Tantissime. Io però penso che attraverso il mio bracciale una persona mi possa conoscere meglio che non attraverso il mio profilo Instagram. Sul mio composable ho realizzato tutta la mia storia. Avendo un bracciale Composable ci si può raccontare con gli altri, spiegando i simboli che si hanno e viceversa. Certe volte credo che sia più bello parlare attraverso il bracciale che non attraverso altre situazioni, anche se siamo in un certo senso obbligati a farlo, in certe situazioni.

Cosa c’è scritto sul tuo bracciale? Mi definisco una persona felice, perché non mi manca niente dalla vita. Mi considero Mr. Happiness. La mia famiglia e i miei amici vengono prima di tutto. Poi c’è un simbolo legato al mio segno zodiacale e altri riferiti ai miei interessi. Ho poi il simbolo della fortuna, sempre importante. Amo le fotografie e alcune città del mondo. Ho poi un simbolo che richiama al fatto che nella vita non sempre si conoscono persone positive, ma ogni persona porta lati buoni e lati meno buoni, bisogna riuscire a estrarre il meglio. L’amore è comunque la cosa principale della vita per me: mi definisco il superman dell’amore.

Fonte foto: press office Nomination