Premetto che non capisco nulla di vino e probabilmente faccio parte del 75% degli italiani che nemmeno fanno finta di capirne, quindi quando Connect2Italy mi ha proposto una wine experience da Zenato ho voluto precisare questo aspetto.
Mi hanno detto che non c’era problema, anzi… c’era tanta curiosità da parte loro di capire se l’incredibile storia di Sergio Zenato, fondatore delle tenute Zenato, potesse coinvolgere una mente poca attenta al mondo del vino, magari cercando di convertirla nell’appassionante racconto della vita di Sergio Zenato e della sua famiglia che oggi gestisce l’azienda.
Arrivati alla tenuta Zenato, ci siamo subito immersi in passeggiate infinite tra le vigne, dove Sergio Zenato negli anni ’60 ha realizzato il suo sogno di dare vita ad uno dei vini italiani più famosi al mondo: il Lugana.
Siamo poi entrati nelle cantine e abbiamo visto con i nostri occhi tutti i processi dalla raccolta all’imbottigliamento, fino al riposo del vino che, a mia grande sorpresa ho scoperto che in alcuni casi avviene a suon di musica… sì, perché il vino ha un’anima e le vibrazioni di una musica gentile possono rilassare il suo riposo nelle botti.
Abbiamo degustato, senza capirne granché, ma con l’unica certezza di esserne usciti sobri e felici, questi vini:
- Lugana DOC Metodo Classico Brut
- Ripassa Valpolicella Ripasso DOC Superiore
- Amarone della Valpolicella DOCG Classico
Abbiamo visitato entrambe le sedi dell’azienda vitivinicola: la sede di Peschiera del Garda e i vigneti di Sant’Ambrogio di Valpolicella, dove regna una pace paradisiaca.
In entrambi i casi ciò che mi ha colpito è stata l’atmosfera e la passione di uomini e donne che curavano le vigne e che si prendevano cura di ogni bottiglia. Anche il modo stesso di versare il vino, di porgere il bicchiere, di mescorlo nel bicchiere, sentire i profumi e infine degustarlo… tutti processi avvenuti con un velo di rispetto nei confronti del vino stesso, che in realtà non erano altro che il riflesso del rispetto che abbiamo di noi stessi quando ci concediamo un bicchiere di buon vino.
Chi decide di regalarsi una wine experience firmata Zenato non si limita solo all’esperienza stessa ma alla scoperta di un territorio incredibile anche dal punto di vista culinario. A pranzo abbiamo avuto la fortuna di accompagnare i vini con una selezioni di migliori salumi e formaggi della zona e con una fiorentina al sangue, perfetta insieme all’Amarone.
Ritornando verso Milano in auto, mi è scesa un po’ di malinconia: che senso ha prendere l’autostrada… perché devo lasciare questa dimensione naturale fatta di vigneti, sapori, profumi, vino, buon cibo e musica. Un coinvolgimento tale che quella stessa musica suonata per il vino, risuonava nella mia mente ad ogni sorso di vino. La musica in realtà era nella mia testa ed era il vino a raccontarmela… e vi assicuro che non sono ubriaco!
Raccomando questa experience a tutti, ma soprattutto a chi, come me, fino ad oggi ignorava tutto questo. Tutto questo è vita, natura e passione. Vale la pena immergersi in queto mondo e lasciarsi guidare.
Trovate tutte le info su come prenotare visite e tour guidati sul sito di Zenato
Fonte foto: Zenato press office