Per essere al loro fianco nelle nuove sfide di un’età piena di vitalità, messa a dura prova dal Covid. I due autori, l’avvocato Armando Cecatiello e la psicologa Laura Veneroni, ci consegnano così un prezioso manuale che racconta la realtà come un romanzo, con le voci narranti degli adolescenti, protagonisti di una serie di casi seguiti dall’avvocato in veste di Curatore Speciale per il Tribunale di Milano e dalla sua esperienza in diritto di famiglia.
5 libri per evadere e sconfiggere la noia
Ogni capitolo inizia con racconti di vita vissuta, visti attraverso gli occhi dei diversi protagonisti, seguiti dall’analisi delle inquietudini dei genitori. E termina con l’intervento della psicoterapeuta esperta in età evolutiva. Per offrire una chiave di lettura della storia, ma soprattutto per fornire gli strumenti teorici agli adulti che si avvicinano ai ragazzi.
Avvocato, perché ha dedicato un libro agli adolescenti? L’adolescenza è una fase della vita che crea timore negli adulti coinvolti nel processo educativo. C’’è la paura di non saper gestire le crisi, di sbagliare approccio, di perdere il contatto e il dialogo con i ragazzi. A loro volta gli adolescenti vivono di contrasti destabilizzanti che creano insicurezza su come affrontare la vita quotidiana, in modo particolare ai tempi dell’emergenza sanitaria. Dalla scuola trasformata in versione digitale alla convivenza forzata con la famiglia e la conseguente mancanza d’intimità, ai nuovi spunti per impiegare il tempo libero fino ad arrivare ai dubbi sorti tra i ragazzi sulle loro relazioni sentimentali. ll dialogo tra queste due realtà, con consigli pratici e di facile lettura, è lo scopo di questo mio progetto volto a educare per crescere senza paura.
Oltre agli adolescenti è dunque indirizzato anche alle altre figure che ruotano intorno al loro mondo. Il libro nasce dalla mia esperienza professionale di avvocato familiarista con gli adolescenti e le loro famiglie. Immedesimarsi e riconoscere dinamiche spesso alla base dei loro rapporti, capire anche il punto di vista degli adulti grazie all’analisi psicologica, può diventare una vera e propria esperienza terapeutica. Non a caso ho deciso di avvalermi delle competenze professionali della Psicologa Laura Veneroni. Ci rivolgiamo così a genitori, insegnanti, medici, educatori, avvocati e giudici e in generale a tutti coloro che si trovano a lavorare con gli adolescenti.
Dalla sua esperienza con gli adolescenti, quali sono le sue considerazioni relativamente alla situazione corrente? Come vivono il covid? La situazione attuale è sicuramente pesante per tutti ma in particolare per i giovani. Nelle situazioni che ho avuto modo di seguire in Tribunale e con la dottoressa Veneroni , abbiamo riscontrato un aumento dei disturbi d’ansia e un peggioramento della situazione dei ragazzi già sofferenti dal precedente lock down. Si percepisce una generale mancanza di motivazioni scolastiche e di progettualità futura. La dimensione del futuro è fondamentale. Questo periodo di sospensione, imprevedibile nella sua durata, non giova affatto.
Essere genitori di un adolescente di questi tempi cosa comporta? E’ necessario mettere in atto tutte le risorse, dare maggiore ascolto, essere realmente presenti nella quotidianità, comunicare fiducia con esempi concreti. E prevederei momenti di crisi con la consapevolezza che finiranno.
Quali sono secondo lei le nuove minacce e le insidie legate ai social che un genitore deve controllare e prevedere? In assenza dell’impegno scolastico ed extrascolastico, è’ cambiata la quantità di tempo disponibile da dedicare ai social, un fattore di rischio difficile da controllare. È importante educare preventivamente a valori alternativi cercando di essere presenti. Queste tematiche sono spiegate nel libro insieme alle strategie migliori che i genitori posso mettere in campo.
Come dovrebbero gestire gli atti di bullismo contro i propri figli? La prima azione è quella di riconoscere nei propri figli i segnali di malessere dovuti al bullismo attraverso l’ascolto e la presenza. In un secondo momento è importante non perdersi d’animo e affrontare il problema ricorrendo anche all’aiuto degli specialisti. Informare la scuola, gli insegnanti, gli educatori in genere e comunque gli altri genitori è una buona strategia che fa sentire i ragazzi meno soli.
Quali sono le problematiche che la didattica a distanza può comportare e come si risolvono secondo lei? Nella didattica a distanza si perdono gli aspetti relazionali con i coetanei e con gli insegnanti. Ad esempio i ragazzi, costretti al lock down, possono perdere la motivazione di prendersi cura di sé. Stimolarli a vestirsi come se dovessero uscire è un buon modo per aiutarli. Essere costretti a trascorrere molto tempo davanti al video aumenta notevolmente i livelli di stress. A questo problema si può ovviare invitando i ragazzi, ove possibile, ad uscire per fare piccole commissioni o trovare altri spunti per prendere contatto con il mondo reale fuori dall’ambiente domestico.
Cosa consiglia agli adolescenti per riorganizzarsi in futuro? Come adulti responsabili dell’educazione dei ragazzi dobbiamo considerare che la conseguenza più insidiosa di questa fase storica è la sospensione della progettualità futura. È importante tener presente questi rischi per pensare ad azioni educative che promuovano invece la responsabilizzazione dei giovani, chiamandoli ad assumere dei ruoli attivi nella società. Consiglierei ai genitori di impiegare parte del loro tempo con i propri figli per supportarli nel fare progetti e sostenerli nelle loro scelte. Piccole azioni quotidiane possono stimolare l’avvicinamento ai loro progetti comunicando la certezza di un potenziale futuro che parte da un presente vissuto consapevolmente.
Dove finisce il ruolo della scuola e dove comincia quello dei genitori nell’educazione dei figli adolescenti? Scuola e famiglia devono collaborare al percorso educativo dei ragazzi. Il compito dei genitori è quello di far sentire i propri figli amati incondizionatamente e compresi nelle loro scelte che mano a mano dovranno diventare autonome. La scuola ha una funzione importante perchè fornisce ai ragazzi gli strumenti per trasformare le aspirazioni in progetti concreti e li aiuta nella socialità, una vera palestra per imparare a vivere nel migliore dei modi, le relazioni e le regole sociali. La scuola e i genitori devono lavorare sinergicamente nella fiducia reciproca come un’unica squadra a sostegno della loro crescita.
Una parte dei ricavi sarà devoluto a Soccorso Rosa Onlus, ci parla di questo progetto? Sono tanti i progetti di Soccorso Rosa: dagli interventi nelle scuola per la parità di genere e la prevenzione della violenza, all’empowerment per le ragazze, ai percorsi di educazione contro il bullismo. Con la dott.ssa Veneroni stiamo studiando anche degli interventi nelle scuole a sostegno dei genitori per aiutarli nella soluzione dei problemi conseguenti al Codiv, nel momento in cui ci sarà una ripresa della vita sociale dei ragazzi.
Fonte foto: Della Volpe & Partners