Legge di attrazione. Come reagisci a chi dice che The Secret è tutta un’operazione di marketing? Me lo chiedono in tanti. Io non sono venuta in contatto con la legge dell’attrazione attraverso il film, perché il film è qualcosa che ho visto dopo. Ad essere sincera la legge d’attrazione è un modo di spiegare un concetto che è più ampio di quello che viene detto nel film in modo sicuramente molto efficace per raggiungere molte persone; questo è certamente marketing, ma è vero anche che i concetti che non fanno bene alle persone raramente diventano così virali. Anche se le persone sono arrivate ai miei video attraverso questo concetto, credo che tutti abbiano potuto constatare come il pensare positivo possa influire sulle nostre vite. Può essere un’opera di marketing, ma se è un’opera di marketing che fa bene e che fa pensare positivo e vivere la vita con il sorriso, ben venga.
Di cosa ti occupavi prima? Il marketing è sempre stata la mia passione. Da 10 anni mi occupo di digital marketing. Ci sono prodotti che non hanno un’efficacia certificata ma che grazie al marketing riescono a convincre le persone all’acquisto. Si tratta di prodotti a tempo limitato, perché una volta convinte le persone, se queste ultime continuano a tornare ci deve essere qualcosa di più di un solo interesse. Se le persone tornano vuol dire che c’è qualità del prodotto e non solo marketing.
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Ci puoi dire la prima volta che hai detto “La Legge di attrazione funziona!”. Cosa ti ha convinta per la prima volta? La prima volta che ne ho sentito parlare è stato da una collega a Berlino che ha iniziato a parlare della legge di attrazione e delle leggi universali. La prima cosa che mi ha colpito è stato il fatto che tutto ciò che fino ad ora mi era capitato nella vita, in un modo o nell’altro, rientrasse all’interno di queste leggi. Mi sono poi resa conto che a darmi conferma del funzionamento di questa legge era l’analizzare ciò che era avvenuto nella mia vita prima di venirne a conoscenza. Un esempio: come ho incontrato mio marito? Nel momento in cui facevo ciò che mi rendeva felice sono avvenute delle cose che oggi posso definire come una sorta di manifestazione. Analizzando le “coincidenze” del passato, si nota che c’è molto, ma molto di più, anche perché io non credo nelle coincidenze.
Tu hai un mentore o qualcuno che segui in particolare? Leggi molto? Con la legge dell’attrazione non siamo di fronte a una scienza provata, quindi si devono trovare delle persone con cui ci si sente allineati. Io ho trovato sempre persone in sfere diverse, per poter vedere le cose da prospettive differenti. Ho incontrato persone che mi hanno fatto capire che nel corso degli anni si è evoluto un sapere antico che nel tempo ha preso forme diverse e che è presente in tante materie. Per quanto riguarda le letture io leggo sempre Joe Dispenza e Bruce Lipton. Mi piace leggere di cose diverse, non leggo solo libri sulla legge dell’attrazione, perché il rischio è quello di sentire sempre le stesse cose.
Quando è stato il momento in cui ha deciso di fare video e podcast? Cosa ha fatto scattare il tutto? Avevo iniziato a fare coaching e in periodo di piena pandemia da Covid-19 non potevo certo pensare di trovare persone con cui lavorare in presenza, quindi si è reso necessario trovare un nuovo modo per arrivare agli altri. Così ho pensato che la cosa che mi piace fare maggiormente è parlare, ed ecco che è nato tutto. Onestamente all’inzio non avevo pensato al podcast, anche perché per tutta la vita sono sempre stata presa in giro per la mia voce, a detta di altri, poco femminile. Ho quindi iniziato su Youtube e pensando a cosa avesse cambiato la mia vita ho fatto dei video su questi argomenti; il video sulla legge dell’attrazione ha avuto molto successo, tanto che la community si è creata attorno a questo argomento.
Sei arrivata a 10.000 iscritti!! Sì, quello era l’obiettivo iniziale, che dal principio sembrava qualcosa di enorme poi piano piano è arrivato!.
Il coaching invece è qualcosa che facevi da prima? Che tipo di consulenze proponi? Aiuto tante persone nel fare chiarezza nella sfera del lavoro e mi rendo conto che molti cercano la propria missione. Inizialmente facevo life coaching dedicato a persone che stanno vivendo un momento di trasformazione, poi, attraverso i video e le molte richieste che ricevevo, mi sono focalizzata principalmente sulla parte di manifestazone, legata al lavoro e alla carriera. Prima avevo anche altri obiettivi, mentre adesso mi dedico alle cose che più mi piacciono e che mi appassionano.
Avere una missione dal punto di vista professionale è un bene? Sì, ma non tutti hanno chiaro sin da subito che tipo di lavoro vogliono fare. Secondo me tante persone tendono a concettualizzare molto il lavoro, nel senso che non iniziano qualcosa fino a quando non hanno ben in mente che cosa vogliono fare. Io credo che tentare sia importante per trovare il proprio ambiente, cosa che vale anche per me, nel senso che io ho provato a fare il life coaching, ho provato a vedere se poteva essere qualcosa di affine a me e così è stato.
Qual è stata la risposta del pubblico? Io non mi aspettavo un successo così. La maggior parte delle persone mi trova su Youtube e poi approfondisce su altri canali. Molti si iscrivono ai corsi, che io faccio ogni 3 mesi. È bellissimo vedere come si creano relazioni personali anche attraverso il mondo digitale.
Possiamo parlare del tuo libro? Il libro l’avevo scritto un po’ di tempo fa e riguarda un po’ la mia storia: tratta di alimentazione e di coaching, le mie prime passioni.
Qual è il tuo prossimo obiettivo? Ho diversi obiettivi per questo 2021. Vorrei concentrarmi sulla parte delle connessioni, del vibrare alto e cercare di avere questa connessione con l’universo. Quello che io vorrei fare quest’anno è aumentare ancora di più la community, magari facendo eventi con tutti, così da dare dei volti alle persone. Mi piacerebbe aiutare i coach a sviluppare la loro rete, perché abbiamo bisogno di amplificare le vibrazioni di questo pianeta. Ci sono persone positive, ma c’è anche tanta negatività.
L’affermazione negativa ha lo stesso potenziale di quella positiva? Certo. Il pensiero è un seme, sempre. In un libro di Joe Dispenza si chiarisce bene come spesso persone che piantano un seme di mela poi si arrabbino se non cresce un albero di pere. Le affermazioni negative sono forti tanto come le affermazioni positive. Molte sono le persone che purtroppo vivono con convinzioni limitanti, credendo di non essere mai abbastanza e di non essere meritevoli.
Come si possono vincere queste convinzioni limitanti? In tanti modi. Io credo molto nelle affermazioni positive e nelle ripetizioni come metodo per riprogrammare il subconscio. Altro metodo può essere il baby step per dimostrare a se stessi che in realtà ce la si può fare. C’è una parte inconscia che punta sulle convinzioni limitanti e c’è una parte conscia che è quella di un pensiero reale; succede però che mettere un pensiero conscio nell’inconscio è come mettere l’olio nell’acqua, ovvero non si scioglie, quindi bisogna cercare di capire come creare delle nuove convinzioni potenzianti che sono molto più forti a livello insconscio. Il primo passo è capire da cosa hanno origine tali convinzionie e poi si deve trovare il modo di renderle qualcosa in cui credere fortissimamente. È anche fondamentale avere delle prove e delle esperienze di chi ci è riuscito. Per me, per esempio, tutto è cambiato quando sono andata a Berlino. Io prima vivevo a Milano ed erano poche le persone che erano nel mio network, perché tutti mi parlavano dell’importanza di avere uno stipendio fisso e di fare carriera. A Berlino ho iniziato a frequentare molte persone resilienti, risk taker al punto tale che ad essere l’eccezione ero io se non avessi cambiato lavoro ogni 6 mesi! Lì ho avuto talmente tanti input che tutto questo è diventato il mio modello di vita. Cambiano gli ambienti si guardano le cose in maniera diversa e io mi sono accorta che davvero noi siamo la media delle 10 persone con cui passiamo più tempo, quindi se sei circondato da persone che “ti bombardano” con un concetto, quel concetto inevitabilmente diventa parte di te.
Ci puoi parlare dei tuoi prossimi progetti? Invece di aumentare i progetti, per quest’anno ho deciso che voglio far crescere quello che già c’è, mattone dopo mattone. Sarà quindi un 2021 di consolidamento.
Com’è una tua giornata tipo? Come riesci a portare avanti i tuoi progetti e contemporaneamente essere mamma? Hai qualche consiglio che puoi dare alle donne imprenditrici? Io mi sento un cattivissimo esempio! Non partecipo alle community di mamme blogger, perché non ho mai avuto la sensazione che la maternità mi potesse cambiare. Il segreto è avere la convinzione che con organizzazione e amore per un progetto si possa fare tutto. Mi rendo conto che molte persone trovano ostacoli nella maternità, ma per me non è così. Io non ho potuto allattare e non mi sono abbattuta o colpevolizzata per questo. Mi devo organizzare con mio marito come meglio riesco. Essere consapevoli di fare il massimo che si riesce permette di evitare di spendere molte energie in inutili sensi di colpa, troppo spesso presenti soprattutto in noi italiani.
Fonte foto: Teresa Budetta