Formaggio vegetale? Ebbene sì.
Non c’è più solo il tofu, è un mercato in fortissima crescita in tutto il mondo.
Secondo il Future Market Insights, l’Italia, con la Francia e la Germania, si posiziona fra i paesi europei con la maggiore crescita nel consumo dei formaggi vegetali e si prevede che nel 2024 il loro mercato mondiale potrà raggiungere i 3,9 miliardi di dollari!
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L’Osservatorio Vegan Ok ci indica inoltre che sono nelle grandi città del Nord Italia i maggiori consumatori di formaggi vegetali, soprattutto tra i millenials: sei su dieci li hanno provati almeno una volta.
Questo è interesse è anche dovuto al fatto che il formaggio vegetale non risponde solo alle esigenze di chi ha scelto di eliminare la carne e i suoi derivati dalla propria dieta, ma anche di chi ha sviluppato allergie o intolleranze al lattosio, di che deve abbassare il colesterolo o di chi vuole seguire un’alimentazione salutista ed etica.
Ed è così che sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo troviamo ormai formaggi vegetali di tutti tipi, spalmabili, a pasta morbida, grattugiati, a fette e stagionati.
Ma mettiamo subito in chiaro che chiamarli “formaggi” non solo è sbagliato ma è anche illegale!
Sì perché per identificarli non si dovrebbe usare la stessa parola con cui ci riferiamo ai prodotti lattiero caseari perché la legge dice che il termine “formaggio” può fare riferimento solo a un prodotto a base di latte di origine animale. Per questo i prodotti vegani in commercio non possono riportare la parola “formaggio” in etichetta.
Come sono fatti i formaggi vegetali?
I formaggi vegetali o vegani sfruttano nel loro processo di produzione solo materie prime vegetali: latti o yogurt vegetali (il più diffuso è quello di soia), semi di girasole e di zucca, spezie, erbe, olio di cocco e di girasole e soprattutto frutta secca e cereali fermentati.
Molto utilizzate le noci di macadamia, i lupini, gli anacardi, le mandorle, le noci Pecan, i pinoli, le arachidi e le nocciole.
Gli ingredienti principali dei formaggi vegani in commercio cambiano in base alla tipologia di prodotto creato, più filante, più stagionato, grattugiato… .
Il lievito alimentare per esempio è utilizzato come alternativa al parmigiano.
L’aquafaba (acqua dei ceci), è utilizzata nella produzione di formaggio vegano filante, che tenda a sciogliersi quando viene riscaldato.
Mentre i formaggi vegani più stagionati contengono farine amidacee, come tapioca e/o patate combinate con latte di soia, latte di mandorle, anacardi, cocco o fagioli bianchi.
Tutto questo mix vegetale riesce a creare prodotti che ricordano gusto e consistenza dei formaggi classici.
I casari alternativi infatti sono d’altro canto dei veri professionisti: sperimentano con muffe, maturazioni, consistenze e aromatizzazioni, proprio come gli artigiani del latticino.
I benefici dei formaggi vegani
Il maggior beneficio del consumare formaggi vegetali è l’apporto di colesterolo decisamente più basso rispetto alle opzioni di origine animale.
I formaggi vegani contengono inoltre un notevole apporto di minerali, come il fosforo e il potassio, particolarmente utili per il corretto funzionamento del sistema nervoso.
La frutta secca poi, spesso contenuta nei formaggi vegetali, è ricca di vitamine, sali minerali e antiossidanti (le noci per esempio contengono acidi grassi omega 3 e omega 6; gli anacardi possiedono rame in abbondanza e i semi di sesamo tantissimo calcio).
I formaggi vegetali industriali fanno bene?
Nei supermercati e non solo in quelli di nicchia dedicati al cibo naturale, troverete molti formaggi vegetali industriali che imitano la mozzarella, la scamorza, lo stracchino, il parmigiano e anche i formaggi “blu”, che lo sono non grazie alle muffe ma alle alghe.
Ok, tutto benissimo.
Avete mai letto però la lista degli ingredienti dei formaggi vegetali?
Oltre naturalmente a frutta secca, di solito anacardi o mandorle, potreste trovare oli, stabilizzanti, aromi, additivi e addensanti vari che li fanno rientrare nel gruppo degli alimenti ultra-processati, che non sono positivi per la nostra salute.
Dal punto di vista nutrizionale i formaggi vegetali non contengono proteine e vitamina D, (indispensabile per l’assimilazione e l’utilizzo del calcio e del fosforo quindi per la salute delle ossa) e hanno pochissimo calcio, mentre abbondano i grassi saturi, il sale e i carboidrati, per esempio nelle finte mozzarelle a base di riso fermentato.
Sul mercato comunque si trovano formaggi vegetali molto diversi fra loro, sia per quanto riguarda l’elenco degli ingredienti sia per le caratteristiche nutritive, quindi vale la stessa regola che per tutti gli altri prodotti alimentari in vendita: leggete sempre bene le etichette!
Fonte foto: kamilla02 da Pixabay