Con il suo aspetto unico e le sue colorazioni caleidoscopiche, l’orchidea ha da sempre suscitato l’interesse di artisti e scrittori, nonché degli appassionati di botanica e giardinaggio. Fiera ma al contempo fragile, affascinante e misteriosa con le sue venature a contrasto e le foglie carnose, questa pianta dai caratteristici tre sepali superiori e tre petali inferiori è entrata di diritto nelle opere di Gabriele Dannunzio, Guy de Maupassant e Marcel Proust, nei quadri di Georgia O’Keeffe e nelle foto di Robert Mapplethorpe.
Lavorare con i fiori: i segreti del mestiere
Nell’immaginario comune, l’orchidea è considerata una pianta tanto aggraziata quanto difficile da curare e far sopravvivere. Si è inoltre spesso reticenti nel regalarla poiché ai vari tipi di orchidea sono associati significati diversi e a volte discordanti. Un appassionato di fiori potrebbe infatti mal interpretare un’orchidea di un particolare colore non sapendo che l’abbiamo regalata in buona fede ma senza prima documentarci.
Se dunque anche voi siete ammaliati da questo fiore e vorreste conoscerlo più da vicino, scoprite con noi il significato, l’origine, la cura e le varietà dell’orchidea.
Significato dell’orchidea
Ecco una nozione che probabilmente vi stupirà: il significato della parola orchidea è, letteralmente, “testicolo”. L’orchidea deve infatti il nome alla sua forma caratteristica, con le radici carnose che ricordano gli organi sessuali maschili. Il fiore fu identificato per la prima volta dal botanico e filosofo greco Teofrasto, il quale scelse di nominarlo con la parola Orkhis proprio per questa somiglianza anatomica.
A contribuire all’accostamento potrebbe essere stato anche il mito di Orchis, figlio di una ninfa e di un satiro che fu ucciso durante un baccanale perché tentò di violentare una sacerdotessa del dio Bacco. Si narra che gli dei, impietositi dalla bellezza del giovane, decisero di trasformarne il corpo in un splendido fiore, e così nacque l’orchidea.
Il fil rouge che lega l’orchidea alla passione e alla carnalità perdura ancora oggi. Spesso infatti questo fiore viene regalato per simboleggiare amore duraturo sia sul piano fisico che emotivo. Sempre in tema d’amore, l’orchidea Paphiopedilum prende il nome dal tempio di Paphos dedicato alla dea Afrodite, protettrice degli innamorati. Ciò ha portato oggi ad associare queste orchidee all’amore genuino che va oltre la carnalità.
A proposito di genuinità e purezza, nella cultura orientale l’orchidea è associata al candore e all’innocenza dei bambini, mentre per la simbologia cristiana il fiore con le sue macchie rappresenterebbe il sacrificio e il sangue di Gesù Cristo. Un grande salto di paradigma se lo si confronta con i significati sopra elencati, ma che denota l’incredibile fascinazione del mondo intero per questo fiore e per il simbolismo che riesce ad evocare.
Colori delle orchidee: quando regalarle?
Vista l’ampia varietà di orchidee e di significati ad esse associati, negli anni è stato stilato un vero e proprio vademecum che associa il colore del fiore ad una ricorrenza o ad un’occasione adatta per regalarlo.
L’orchidea bianca è dunque un dono d’amore puro e sincero, perfetto da regalare alla persona amata o in occasione di matrimoni e fidanzamenti. Il fiore rosa è simbolo di grazia e femminilità, un ottimo regalo per una mamma o per un anniversario. L’amicizia è da celebrare con l’orchidea gialla, simbolo di lealtà e fiducia anche quando il colore si presenta come venature sul fiore bianco, mentre l’orchidea arancione celebra l’orgoglio e il coraggio ed è adatta a promozioni di lavoro e nuovi traguardi di vita.
Passando ai colori più scuri, l’orchidea viola esprime ammirazione per la persona alla quale viene regalata, mentre l’orchidea blu è spesso utilizzata per chiedere la pace dopo un litigio o una discussione. Infine c’è l’orchidea nera, o meglio marrone scuro, che simboleggia autorità e prestigio. Regalatela alle persone che onorate e rispettate: il vostro dono sarà sicuramente gradito.
Origine dell’orchidea
Pianta endemica delle regioni tropicali e subtropicali dell’Asia e dell’America centrale e meridionale, l’orchidea è stata descritta in trattati medievali cinesi sulla botanica e veniva già utilizzata dagli Aztechi insieme alla cioccolata come elisir di forza e prestanza.
In Europa, visto il clima più rigido, le varianti spontanee sono sempre state quelle terricole, mentre le prime orchidee tropicali epifite (ovvero le cui radici si aggrappano ad altre piante e non affondano nel terreno) sono giunte dalle Indie intorno al XVI secolo.
Inizialmente diffuse nelle serre inglesi e olandesi, le orchidee venivano ritenute fiori pregiati e nobili vista la loro provenienza esotica e le cure indefesse richieste per essere mantenute. Da qui l’origine dell’associazione frequente dell’orchidea con il lusso e la ricchezza, perpetrata anche dai primi collezionisti di orchidee rare come William Cattley, il quale contribuì a diramare nel mondo la passione per questi fiori e dette il nome alla celebre orchidea Cattleya.
Orchidea, cura e attenzioni
Esistono 20.000 specie e 650 generi diversi di orchidea nel mondo. Ogni varietà ha le sue caratteristiche e deve essere conosciuta nei suoi bisogni specifici per essere mantenuta al meglio. Luce, acqua, umidità e composizione del terriccio sono le varianti principali da prendere in considerazione per la cura delle orchidee domestiche.
L’orchidea non deve essere esposta alla luce diretta del sole, salvo eccezioni. L’illuminazione deve essere solitamente abbondante ma filtrata, magari da una persiana o da una tenda, in maniera che foglie e fiori non si brucino e che allo stesso tempo ricevano la giusta quantità di raggi solari.
Non bisogna poi esagerare nell’annaffiare l’orchidea. È bene dare acqua alla pianta ogni 5/12 giorni, aumentando la frequenza nella stagione più calda. Specie diverse richiedono substrati più o meno umidi, ai quali ricordatevi di aggiungere una soluzione nutritiva a base di azoto, fosforo e potassio con cadenza regolare. Ponete comunque sempre attenzione ai ristagni d’acqua per evitare che la pianta marcisca.
Provenendo da climi tropicali, le piante di orchidea prosperano con temperature costanti fra i 18°C e i 25°C. È per questo che la coltura all’aperto è più difficoltosa (ma non impossibile se si scelgono specie da esterno come i Cypripedium), mentre le orchidee da appartamento sono spesso più longeve. Assicuratevi sempre che la pianta sia posta in un luogo sufficientemente umido e ventilato, e che soprattutto non sia soggetta ad escursioni termiche o correnti d’aria troppo forti.
Per il terriccio, potete optare per un mix poroso di elementi minerali e vegetali, a grana sottile oppure medio a seconda della varietà scelta. Ponete l’orchidea in un vaso con un buon drenaggio e sufficientemente alto per permettere alle radici di svilupparsi. L’ideale è scegliere anche un sottovaso con argilla o ghiaia in maniera da mantenere l’ambiente della pianta umido e caldo a sufficienza.
Varietà di orchidea
Phalaenopsis e Cattleya sono forse le varietà più conosciute, ma esistono molte altre tipologie di orchidea che possono essere coltivate sia dai più esperti che dagli appassionati alle prime armi.
Fra la varietà che richiedono minore manutenzione c’è l’orchidea Cymbidium, dai fiori vistosi e brillanti. Questa pianta richiede un’annaffiatura settimanale e d’estate può essere trasferita in giardino, posto che le si metta in una posizione ombreggiata.
Le Phalaenopsis, fra le più coltivate al mondo e con i fiori dalla caratteristica forma a farfalla, richiede poche ma costanti cure, come l’esposizione solare media e l’umidificazione delle radici ogni due settimane. Le sue fioriture sono particolarmente lunghe: possono durare fino a quattro mesi.
Anche l’orchidea Dendrobium fiorisce piuttosto a lungo, a volte per circa un mese, e va annaffiata o ogni settimana o ogni 15 giorni. L’orchidea Paphiopedilum, anche conosciuta come “scarpetta di Venere”, richiede ancora meno acqua, ma va sempre tenuta sotto controllo per evitare l’eccessiva secchezza del substrato e la diretta esposizione ai raggi solari.
Cercate un’orchidea che sia profumata oltre che coloratissima? Optate per la varietà Oncidium o “Venere danzante”: i suoi fiori brillanti sembrano formare dei grappoli ed emanano un odore davvero piacevole.
Se poi siete alle prime armi e non volete rischiare, l’orchidea Cattleya è la scelta per voi. I suoi fiori abbondanti e le foglie carnose non temono la luce diretta e sopportano anche i climi non eccessivamente caldi, richiedendo solo annaffiatura settimanale e concimazione mensile.
Fonte foto: Man Dy da Pexels