Abbiamo incontrato Maurizia Serra, CEO e amministratore unico di VIA DELLA SPIGA WONDERFUL HOUSES, leader in Italia nel mondo del Real Estate di valore, con headquarter a Milano, e punto di riferimento in Italia degli immobili di pregio.
Maurizia Serra è una vera icona del Real Estate milanese, ha collaborato con alcune delle famiglie tra le più note di Milano accompagnandole nella scelta della residenza perfetta. La signora delle luxury houses ha visto la Milano delle donne mutare e adattarsi ai tempi moderni: da oltre 30 anni lavora nel mondo del Real Estate delle case più belle di Milano, Portofino, Cortina, Londra, con una consulenza qualificata e globale, fianco a fianco del cliente.
Pregio, lusso, prestigio. Ci spiega questa vostra filosofia? Sono tutti termini che fanno capire il target che tratta Via Della Spiga. Detto questo non amo confondere Pregio con Prestigio perché il pregio si può avere in una casa di ringhiera in Ticinese. Magari il prestigio viene affiancato solo a beni di lusso. Mi piace sottolineare che trattiamo immobili di pregio, pur trattando solo il centro città o le zone limitrofe al centro (zona limitrofa alla circonvallazione di Milano di prima cerchia).
Come è nato il tutto? Come ha iniziato in questo settore? Ci lavoro da 40 anni. Facevo l’università Bocconi e avevo comprato una mansarda in Porta Romana quando avevo 21 anni. Io studiavo Economia e Commercio e mi era piaciuta molto la signora che mi aveva presentato gli immobili: mi piaceva come lavorava questa persona, che faceva parte di una società immobiliare che esiste tutt’ora. Si era creato un rapporto umano e questo mi ha subito attirata. Quindi questo è stato l’inizio del mio interesse verso il mondo immobiliare. Lo spunto è nato così e nel mentre ho capito che in questo settore, entrandoci in un certo modo, ci si poteva guadagnare lavorare bene. Dopo aver comprato l’appartamento io sono entrata a lavorare in questa società che mi ha venduto la casa; ho iniziato con la gavetta, lavorando coi cantieri. Passo dopo passo ho poi aperto Via Della Spiga Wonderful Houses, quando avevo un po’ capito come funzionava.
Quando nasce Via Della Spiga? Nasce nel 1980.
Da quel momento ha deciso di costruire una realtà che ruota attorno al concetto di pregio? Ho voluto continuare a operare dove operava la società che mi è stata di insegnamento, perciò nel target di Milano centro, piuttosto alto.
Perché ha deciso di puntare subito su quel target che forse può sembrare più difficile? Io avevo già avuto 4 anni di esperienza in questo settore, perciò ho scelto di iniziare così.
Come si arriva ad ottenere la fiducia della clientela, valore su cui so che Via Della Spiga punta molto? Tutto si acquisisce step by step. Conoscendomi e conoscendo cosa trattavo, le famiglie che cercavano immobili di un certo tipo mi contattavano. Io non ho puntato subito a un mercato estero, ma ho iniziato con Milano, partendo dai posti in cui i milanesi vanno in vacanza, come Forte dei Marmi, Courmayeur, Santa Margherita Ligure. Poi mi sono avvicinata al mercato di Londra, perché ero stata contattata da un’agenzia di Londra per persone inglesi che volevano acquistare poderi in Toscana. Così ho allargato il giro. C’è poi stato un periodo che ho trattato appartamenti a New York, sempre con lo stesso agente immobiliare, che ancora oggi, se dovesse capitarmi, sarebbe la mia persona di riferimento.
Quali sono i plus più importanti da avere in questo settore per chi vuole magari affermarsi come Via Della Spiga? Non bisogna trascurare di essere presenti anche nella forma pubblicitaria. Sì alle relazioni, che nascono nel tempo, ma io mi sono affermata con pagine e pagine sul Corriere della Sera. Poi sono arrivati i computer, ma anni fa non c’erano i pc.
Nonostante i computer, il fattore umano resta sempre il più importante? Sì, decisamente. È molto importante. Sia che venga portata a termine una vendita oppure no con dei clienti, rimane il fatto che comunque passano il nome e quindi è lo stesso positivo.
Spesso cercare casa non è piacevole per via delle persone che le presentano, perché non tutti gli agenti sono come la signora che aveva colpito lei a 21 anni. Cosa è successo nel corso degli anni? Tutto dipende dalle persone. Quando mi chiedono un feedback su una certa agenzia, io rispondo che dipende sempre da chi ha il franchise, perché è questo che fa l’assoluta differenza. Oggi c’è un mondo improvvisato: ogni due passi c’è un’agenzia immobiliare. Quando una persona apprende un lavoro e sceglie di aprire un’ agenzia, deve sapere che dietro c’è tutto un mondo da scoprire. Presentare un immobile non è solo far vedere i locali che lo compongono, ma richiede una conoscenza più ampia. Vendere in periferia è più facile, perché spesso l’interlocutore è uno, mentre da noi vengono in più persone: l’architetto, l’amica, il notaio, la banca, ecc…”.
Avendo sempre trattato immobili di pregio le è sempre capitata una clientela di un certo livello. Ci sono state anche celebrità? Sì. Non posso fare nomi, ma ci sono stati allenatori di calcio, giocatori, ma anche molti avvocati e industriali, ecc…
Se siamo usciti da questo periodo di pandemia, come ne siamo usciti in relazione a questo settore? Ci aspettavamo qualcosa di più lento, invece ci ha sorpreso come tutto sia stato diverso dalle aspettative. Dopo il Covid si sono alzati i prezzi ed è positivo per Milano.
Promo Via della Spiga Wonderful Houses from Via della Spiga Wonderful Houses on Vimeo.
Come si riesce a mantenere la rete di relazioni e capire anche l’andamento dei prezzi degli immobili? Difficile da spiegare. Ci vuole molta attenzione a tutto, anche ai competitor.
In un’economia in cui tutto è sempre più sharing, conviene ancora comprare casa? Io dico sempre che il mattone e la moneta sono solidi. La casa non ha le ruote e non è per sempre. Quindi conviene sempre comprare casa, soprattutto per abitarci.
Le viene in mente qualche aneddoto divertente che le è capitato, magari legato a trattative? Qualche cliente folle c’è, ed è divertente! C’è una grande furbizia tra colleghi di questo settore e bisogna guardarsi bene da molti a cui manca il rispetto. Di conseguenza, questo tipo di atteggiamento fa nascere confusione e per questo noi chiediamo l’esclusiva, molto gradita da chi compra. Certo farsi dare un’esclusiva non è facile, ma trovo che sia meglio per tutti, sotto tutti i punti di vista, ed è vincente!
Quanto ha influito la nuova moda dell’home staging sulle vendite? Non viene applicato, ma è molto interessante. Non viene applicato perché se una casa è abitata non puoi farlo e noi vendiamo molte case abitate. Gli appartamenti vuoti danno spazio all’immaginazione!
Le persone sono più dalla parte di chi vende o dalla parte di chi compra? Sembra sempre che si voglia fare gli interessi di chi vende… La via giusta è nel mezzo. Non è vero che si vuole fare gli interessi di chi vende. Le provvigioni sono identiche da entrambe le parti e bisogna essere super partes.
Che cosa pensa dei coach immobiliari che stanno nascendo in questi ultimi anni e che formano le persone a fare operazioni immobiliari fai da te? Se sono chiari e consentono alle persone di portare risultati, perché no! Però non deve essere un lavaggio del cervello, ma nozioni di marketing.
Si trova il personale per lavorare in questo settore? Io trovo molta difficoltà a trovare personale qualificato, perché chi si sente esperto apre una sua agenzia.
Quali sono le zone di Milano che stanno venendo fuori in questo momento? Dove consiglierebbe di investire? Consiglierei di investire verso Ripamonti e verso Fondazione Prada. Poi il polo di NoLo e via Farini.
Qual è la sua speranza per il futuro? O il suo timore? Io credo che il mercato sia ancora in salita positiva. Ci sono studi di settore che presumono che per i prossimi due anni i prezzi possano salire ancora.