Abbiamo incontrato Luca Sabbatini CEO di Elchim, che ci ha raccontato l’appassionante storia dell’azienda di famiglia e le ultime novità presentate sul mercato, come il rivoluzionario sistema Hot Honey Care.
Ci racconta la storia di questa azienda? La storia è davvero ricca ed è la storia di tante aziende italiane e di tanti imprenditori che nell’immediato dopoguerra avevano perso praticamente tutto, dalla casa, alla famiglia, dagli affetti ai beni. Si sono dovuti rimboccare le maniche e molto spesso si sono trovati a emigrare e a trasferirsi nella città più industriale del momento che era Milano. Mia nonna e il mio prozio si sono trasferiti da Vicenza a Milano nel 1945 e hanno iniziato a lavorare come rappresentanti di note aziende tedesche e svizzere dei primi elettrodomestici. Hanno poi avuto l’intuito di sviluppare un brand loro, che nasce come Elchim (elettroprofessionali Chiminello, ovvero il cognome di questi due fratelli che erano mia nonna e il mio prozio). Questa azienda è partita da via Larga a Milano, fino a arrivare in via Comelico e poi in via Tito Livio. Il discorso professionale è nato dal fatto che il mio prozio ebbe la fortuna di conoscere alcuni dei più grandi parrucchieri degli anni ’60 e ’70 e con loro volle creare una collaborazione, pensando a prodotti di qualità che non fossero quelli già presenti sul mercato, ma che potessero essere ideali per i saloni femminili e per i barbieri dell’epoca.
Da qui mio zio ha sviluppato il primo asciugacapelli di metallo (il primo è degli anni ’50) e da lì gli asciugacapelli Elchim sono diventati una garanzia nel mondo professionale. Nel tempo il nome dell’azienda si è espanso in 48 paesi del mondo; non in tutti i paesi siamo leader, e oggi ci troviamo a competere con grossi colossi multinazionali, ma certamente il prodotto Elchim è associato alla qualità, al made in Italy, alla durata e alla ricerca costante e continua di eccellenza. Questo non solo con i phon, ma anche per piastre arricciacapelli e stiracapelli e altri accessori. Vi racconto anche dello “spara-bigodini”, termine strano, che è proprio un applicatore automatico di bigodini, con cui io da bambino giocavo perché mi sembrava una pistola laser, ma che aveva molto successo soprattutto ai Cosmoprof di Bologna negli anni ’90. Mio zio era davvero un vulcano di idee… spero di essere degno di questa azienda.
Quali sono i valori che la nonna e lo zio le hanno trasmesso e che lei adesso cerca di comunicare? Sicuramente l’importanza della professionalità e l’artigianalità di alto livello del prodotto. Elchim è tra le aziende più piccole del nostro settore, ma per noi è anche una scelta strategica; solo attraverso il lavoro manuale diamo da mangiare a tante famiglie e solo attraverso questa dedizione e questa passione è possibile realizzare un prodotto veramente di eccellenza. Altro valore che vogliamo diffondere è quello dell’importanza del made in Italy e del made in Milano, poiché tutti i nostri prodotti sono fabbricati in Italia, anche se purtroppo oggi alcune componenti non sono più fabbricabili qui perché mancano i fornitori di componenti; tutto quello che è fattibile in Italia noi lo fabbrichiamo qui, mantenendo il controllo dei fornitori e sappiamo di avere partner affidabili a cui appoggiarci. Elchim punta anche molto sul design, perché chi crea bellezza deve avere prodotti belli.
Altro valore che abbiamo inserito dopo, ma che era presente in maniera latente per la cura del capello: l’asciugacapelli non è solo un attrezzo che asciuga e secca i capelli, la piastra non è solo quella che da ricci rende i capelli lisci, ma dietro ai prodotti Elchim c’è tutta la nostra esperienza e tutto il nostro know-how di anni di lavoro e di ascolto dei parrucchieri.
In un mondo in cui tutti guardano i competitor, voi confermate il vostro desiderio di andare avanti per la vostra strada? Noi guardiamo quello che fa la concorrenza e analizziamo uno ad uno tutti i prodotti top di gamma, ovunque siano realizzati (non solo in Italia) però non ci mettiamo mai sul piedistallo, ma rimaniamo sempre in un’ottica di miglioramento. Quello che facciamo non ci basta mai. Tutte le persone che lavorano in azienda sono mosse da grandissima passione e quando si fa un prodotto e ci si mette amore ed esperienza, non serve guardare con aggressività la concorrenza. La concorrenza esiste e fa anche delle cose molto buone. Io trovo che la concorrenza possa aiutare a migliorarsi, ma bisogna andare avanti e sapere cosa cerca il mercato.
Con il vostro sistema Hot Honey Care avete rivoluzionato il settore mettendo in un solo gesto cosmesi e tecnologia. Come è nata questa idea? Come funziona a livello tecnologico? L’idea è nata circa 15 anni fa quando mio padre la definì una pessima idea. La maturazione di questo prodotto è poi avvenuta in anni recenti, perché secondo me le donne sono sempre più attente alla soluzione dei problemi legati ai capelli. Oggi c’è una grande consapevolezza del fatto che il capello deve sì rispettare un canone di bellezza, ma anche di salute. È aumentato, nonostante il momento di crisi pandemica e di crisi di valori, il volersi prendere cura di sé e dei capelli. Questo Hot Honey Care è una coccola che permette in salone di ottenere risultati veloci e indipendenti dalla capacità del parrucchiere e a casa permette con garanzia, di ottenere lo stesso risultato che si ottiene in salone. Oggi anche mio padre la considera una buona idea! Siamo molto fieri! Hot Honey Care è frutto di una collaborazione con molti laboratori che studiano la cosmesi e che ci hanno aiutato. C’è stata l’intuizione giusta al momento giusto per proporre questo prodotto, abbracciando il mondo della cosmesi. Dietro a Hot Honey Care c’è una grande ricerca e un grande lavoro. Una vera magia!
Come è stato accolto dal pubblico? Devo dire che molti non lo conoscono, perché noi siamo un’azienda piccola e abbiamo bisogno di fare molto passaparola. Si sta espandendo il numero delle persone che lo apprezzano e lo usano con costanza. Ogni volta che ci si asciuga i capelli si può usare. Le donne escono dal parrucchiere con dei capelli meravigliosi, ma il problema è il mantenimento di quel risultato anche a casa, perché quando vengono lavati e asciugati a casa, l’effetto parrucchiere svanisce e non c’è più. Questo Hot Honey Care è un aiuto anche per il parrucchiere, che consigliano alla cliente, perché fornisce la possibilità di rinnovare ogni giorno l’effetto wow.
State pensando alla possibilità che qualche produttore possa produrre le vostre cialde, un po’ come succede con le macchine del caffé? Chiaramente ci stiamo tutelando a livello brevettuale, però i brevetti hanno sempre validità limitata. Ci sono stati, in anni recenti, anche dei tentativi di contraffazione dei nostri asciugacapelli. Noi ad un certo punto rispondiamo con la qualità, perché questi prodotti di altri, difficilmente raggiungono i livelli di Elchim: dietro le cialde e dietro lo speciale beccuccio c’è un progetto particolare. Sulla formulazione ci sono voluti circa 2 anni di sperimentazioni e prove. Non è facile raggiungere questo livello.
State preparando alti tipi di trattamenti? Noi siamo in costante e continua ricerca, ma senza perdere quello che è il nostro DNA che è la manifattura di strumenti per parrucchieri. Noi siamo un’azienda di strumenti per parrucchieri e i trattamenti sono complementari degli strumenti stessi.
Tra tutti i vostri prodotti, qual è quello che consigliereste di acquistare a un nuovo cliente che si approccia per la prima volta al vostro brand? A breve svilupperemo una speciale applicazione che si chiama Trova il tuo set perfetto. Piega del benessere. Ogni parrucchiere ha il suo modo di lavorare e attraverso l’applicazione (una sezione specifica del sito) accompagniamo la cliente a scoprire qual è il suo set perfetto partendo dalle sue caratteristiche di capello, di beauty routine e del risultato che vuole ottenere.
Per il mondo uomo invece? L’uomo può usare ogni asciugacapelli Elchim ma a bassa temperatura e bassa velocità. C’è poi il classico 2001 rosso nero e che nulla ha a che vedere con il calcio o la tifoseria ma è un prodotto che i barber shop utilizzano: è un phon iconico. Diciamo però che Elchim è più orientato verso l’universo femminile.
Per quanto riguarda i trattamenti maschili, non state pensando a nulla? Ni. Hot Honey Care funziona quando una piega viene realizzata in un lasso di tempo di almeno 3 o 4 minuti e gli uomini di solito non impiegano tutto questo tempo.
Come fate ad avere queste informazioni? Fate ricerche interne? Noi siamo sempre in contatto con parrucchieri. Cosa vuole il mercato lo scopriamo grazie alla nostra conoscenza di parrucchieri che ci danno tutte le informazioni, tra cui anche i trend del momento.
Parlando del consumatore finale che acquista il vostro prodotto, come fate a raccontare, in un modo sempre più veloce, tutto quello che ci avete raccontato oggi tramite il vostro e-commerce? Diciamo che stiamo sviluppando una strategia digital sempre più avanzata. I contenuti del sito vengono costantemente aggiornati e il sito viene anche arricchito di tutorial, di video marketing e di vari aspetti che raccontano i prodotti e come utilizzarli.
Quali sono, secondo voi, gli errori più comuni, anche inconsapevoli, che fanno le donne quando si asciugano i capelli? Parlando del phon direi che il primo errore è quello di non utilizzare l’asciugacapelli d’estate, perché l’asciugacapelli permette la chiusura delle cuticole e il capello si increspa con facilità. Il secondo errore è quello di asciugare i capelli senza bocchetta, anche nella fase di piega. Altra cosa errata è frizionare troppo il capello dopo il lavaggio con l’asciugamano: tamponare e non frizionare. Ultimo punto è la direzione del calore: per asciugare i capelli il calore deve andare dalla radice alla punta e non viceversa. Bisogna poi utilizzare la spazzola giusta per non strappare il capello. Ci sono poi trattamenti troppo forti e aggressivi che tendono a opacizzare i capelli. Per quanto riguarda la piastra l’errore è l’utilizzo quotidiano della piastra o l’utilizzo della piastra sul capello bagnato, perché cuoce il capello. Le piastre Elchim hanno una caratteristica comune, data dalla possibilità di impostare la temperatura e quindi avere un calore diverso per ogni capello: ogni capello ha la sua temperatura.
Come si fa a capire quale temperatura bisogna usare sul proprio capello? In base al capello si usa la temperatura: noi abbiamo un selettore con i gradi. Sui capelli grossi si può andare anche oltre i 180/190 gradi, sui capelli medi consigliamo di rimanere sui 180 gradi e di rimanere al di sotto di questa temperatura per i capelli più delicati.
Parlando dei vari paesi, oltre alle differenze di costruzione del prodotto, ci sono differenze tra paesi su come vengono utilizzati i prodotti? C’è qualche curiosità che volete raccontarci? Devo dire che secondo me i parrucchieri italiani sono tra i migliori. In Italia abbiamo proprio l’arte di barbieri e parrucchieri, soprattutto in regioni come Sicilia e Campania che hanno scuole di eccellenza. In Italia c’è molta passione e molta attenzione alla cura del capello. Questa cultura del capello e della cura del capello non c’è in altri posti del mondo. Il Giappone, per esempio, per noi è un mercato un po’ inaccessibile, vuoi perché i giapponesi tendono a comprare prodotti giapponesi, vuoi perché il tempo dedicato all’asciugatura del capello non è cosa importante e vengono utilizzati phon pesantissimi e molto caldi, ma a velocità lenta. Noi di Elchim non abbiamo la pretesa di fare asciugacapelli per tutti, ma venendo dall’Italia cechiamo di andare incontro alla nostra scuola.
Ci sono novità che state per presentare che ci volete svelare? Tutto è ancora top secret! Andiamo verso la digitalizzazione e abbiamo in serbo un’evoluzione digitale. Puntiamo a realizzare prodotti sempre più leggeri, duraturi ed ergonomici. Servendo il mercato professionale i nostri prodotti devono durare a lungo e la nostra pubblicità è la qualità.