Wes Anderson è uno dei registi più geniali degli ultimi 20 anni e chiunque dica il contrario o odio il cinema o sta mentendo a sé stesso.
Certo, i suoi film non si capiscono mai alla prima visione, ma bisogna guardarli e riguardarli per cogliere sempre qualcosa di nuovo, per capire al meglio la storia che raccontano.
Chi è Wes Anderson?
Wesley Wales Anderson nasce a Houston, in Texas il 1° maggio 1969, figlio di un’archeologa diventata poi agente immobiliare e di un pubblicitario. I genitori divorziano quando era ancora bambino, segnando profondamente sia lui che i suoi fratelli Eric e Mel. L’amore per il cinema nasce praticamente da subito, quando Anderson si diletta a scrivere commedie e a realizzare film in super-8 piuttosto che a giocare a pallone.
Da adolescente frequenta la Westchester High School e poi alla St. John’s, una scuola privata a Houston, in Texas, che divenne fonte di ispirazione per il primo film di successo del regista, Rushmore (1998).
Anderson si iscrive successivamente all’Università del Texas ad Austin, dove si laurea in filosofia. Fu lì che incontrò l’attore Owen Wilson: i due diventano subito grandi amici e iniziano a girare cortometraggi, alcuni dei quali trasmessi su una stazione locale via cavo: uno di questi è Bottle Rocket (1994), interpretato da Owen e suo fratello Luke Wilson, proiettato al Sundance Film Festival dove è stato accolto con successo, tanto da ricevere finanziamenti per realizzare una versione in lungometraggio. Da qui è nato “Un colpo da dilettanti” (1996) che pur non essendo un successo al botteghino è riuscito a guadagnarsi un pubblico di nicchia e fan di alto profilo, tra cui Martin Scorsese.
Da quel momento la carriera di Wes è decollata, portando alla realizzazione di film come Rushmore (1998) e Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), I Tenenbaum (2001) e il film in stop-motion Fantastic Mr. Fox (2009). Non dimentichiamo poi capolavori come Grand Budapest Hotel, vincitore di ben 4 premi Oscar.
Lo stile di Wes Anderson regista
I film di Wes Anderson sono allo stesso tempo stravaganti e inesorabilmente dettagliati. In tutte le sue pellicole ci sono elementi di design ben definiti e gag visive, eseguiti in un modo così deliberato che lo spettatore non può far a meno di ricercarli in ogni inquadratura.
Ma non solo. Anderson mette talmente tanto sé stesso nelle sue opere che in pratica guardare un suo film è come guardare lui in persona. Le sue immagini un’estensione della sua stessa psicologia: ma la cosa geniale è che piuttosto che ritrarre sé stesso attraverso i suoi personaggi, il che sarebbe abbastanza banale, lui lo fa in maniera molto più sofisticata attraverso le sue immagini. I suoi film potranno anche non piacere, ma è impossibile non apprezzare il modo in cui muove la telecamera, compone le inquadrature e dirige gli attori.
Ogni sua opera è un’evoluzione della precedente, perché ogni suo film rispecchia Anderson e la sua crescita come regista e come uomo.
3 film da vedere di Wes Anderson
Aspettando l’uscita di The French Dispatch, ultimo impegno del regista, ecco allora 3 film che dovete assolutamente vedere o rivedere.
Rushmore (1998)
Max Fischer è un precoce quindicenne la cui unica ragione di vita è la Rushmore, scuola privata dove non va bene in nessuna delle sue classi, ma dove è il re delle attività extrascolastiche: dalla società di apicoltura alla scrittura e produzione di commedie, c’è ben poco che non faccia dopo la scuola. La sua vita inizia a cambiare, tuttavia, quando scopre di essere in libertà vigilata e quando si innamora di Miss Cross, una graziosa insegnante della sua scuola elementare. Al mix si aggiunge la sua amicizia con Herman Blume, ricco industriale padre di alcuni suoi compagni anche lui attratto da Miss Cross. Il destino di Max diventa indissolubilmente legato a questo strano triangolo amoroso, che dovrà cercare di risolvere in qualche modo.
Le avventure Acquatiche di Steve Zissou (2004)
Steve Zissou è un oceanografo e regista di fama mondiale, ma la sua carriera è ormai giunta al termine: la sua popolarità sembra diminuire e il suo storico compagno di avventure è morto tragicamente durante la loro ultima missione, apparentemente ucciso da una specie quasi mitica di squalo. Così Steve torna nell’oceano, insieme a una divertente troupe: crede che cacciare il misterioso squalo sarà il modo migliore per salvare la sua carriera e che aiuterà anche a vendicare la morte del suo amico.
Grand Budapest Hotel (2014)
Uno scrittore si reca al decadente Grand Budapest Hotel sulle montagne della Repubblica di Zubrowka e lì ne incontra il proprietario, Mr. Zero Mousta. Durante una cena insieme, Zero racconta la sua storia e di come è diventato il proprietario dell’hotel. Nel 1932, nei giorni gloriosi del Grand Budapest Hotel, Zero Moustafa viene assunto per lavorare come lobby boy sotto il comando del leggendario concierge M. Gustave: Gustave gestisce in modo efficiente sia l’hotel che il personale, occupandosi anche dei bisogni sessuali delle anziane signore ospitate nell’hotel. Fra queste vi è Madame Céline Villeneuve Desgoffe-und-Taxis, alias Madame D., ritrovata morta in casa.
Gustave convoca Zero per accompagnarlo al funerale e apprende di aver ereditato da Madame D. il prezioso dipinto “Ragazzo con mela”. Il figlio di Madame D, Dmitri, e la sua famiglia non accettano però che un portiere possa aver ereditato il dipinto; Gustave e Zero sono quindi costretti a rubarlo e a tornano al Grand Budapest Hotel. Lì il concierge promette a Zero che sarebbe stato il suo erede per averlo aiutato. Gustave viene falsamente accusato di aver ucciso Madame D. e viene arrestato e imprigionato. Riuscirà Zero a salvarlo?