Due ore e 40 circa … “incollato” alla poltroncina per vedere House of Gucci, il nuovo film di Ridley Scott, film uscito nelle sale italiane il giorno 16 Dicembre 2021, film attesissimo, film già criticato, stroncato, messo alla stessa stregua di un cine-panettone o di una soap-opera (almeno così ho letto prima di andare a vederlo il 26 Dicembre, giorni e giorni dopo che la maggior parte – vista l’attesa – forse lo aveva già visto).
Da grande lettore conosco da anni (e alla virgola) la storia di questa famiglia. E non solo per aver letto due volte – prima in inglese e poi in italiano – il libro di Sara Gay Forden ma anche per aver letto (e riletto) e ancora riletto… da ragazzino il libro-inchiesta, molto ben scritto, “L’ultimo dei Gucci” di Maurizio Tortorella e Angelo Pergolini, (libro ora ristampato e di nuovo nelle librerie) oltre ad aver seguito le vicende Reggiani, Gucci, De Sole e Ford fin da quando – negli anni 90 – alternavo sulla mia scrivania i Vogue e i libri di Diritto Privato.
Quando mi sono alzato dalla poltroncina, ancora protetto da mascherina FFP2 e a digiuno – viste le norme anti-covid nei cinema – mi sono chiesto che cosa esattamente si aspettasse di vedere chi ha ferocemente distrutto il film. Ripeto che cosa si aspettava di vedere?
Chiedo … perché ho letto e riletto solo critiche ma non risposte su come Ridley Scott avrebbe dovuto dirigere una vicenda così complessa, così tragica, così piena di beghe tra parenti serpenti, drammi, chalet a Saint Moritz e case a Palm Beach, introiti non dichiarati al fisco, tradimenti e adulterio, quotazioni in borsa, sesso e potere e il tutto in due ore e poco più.
Dopo un po’ ecco la risposta. Le critiche? Erano sull’accento tendente al russo di Lady Gaga o sull’attitude stile Il Padrino di Al Pacino (attore tra i più bravi al mondo), o su un bravissimo Jared Leto raccontato dal regista come un creativo-noncreativo eccentrico, frustrato e non capito dalla famiglia.
Ed ancora critiche sui quadri appesi a Villa Necchi (nel film è la casa di Rodolfo Gucci). Ma non solo… perché ho sentito dire che nel film c’era poca moda – intesa questa come il poco raccontare il prodotto, le sfilate ecc… ecc…
Ed ancora…. Critiche sugli errori nell’editing: loghi che appaiono in una scena e scompaiono nell’inquadratura successiva. O ancora critiche sulle scene girate a St. Moritz – storica meta dello ski de luxe – che però nel film (immagino per motivi pratici) riproposte a Gressoney.
Ed ancora critiche … sulle scene girate a Roma come luogo dell’omicidio di Maurizio Gucci che invece fu assassinato nell’androne del suo ufficio in Via Palestro a Milano (immaginate se avessero girato nello stesso luogo del delitto anche la scena del film… nulla di più macabro).
Che cosa accomuna tutte queste critiche? Critiche rivolte all’apparenza, non alla sostanza. Scott nella sua bravura ha dovuto contenere in quelle ore sullo schermo le vicende di una famiglia che era una mina-vagante…. Cosa non semplice da fare. E nello stesso tempo non annoiare la mia vicina di poltrona al cinema alla quale non interessava del perizoma maschile proposto da Tom Ford in passerella o della non comparsa nel film di Dawn Mello, donna eccezionale e personaggio di spicco per la prima svolta di quello che sarà il nuovo Gucci.
E ancora, alla famiglia seduta al cinema dietro di me non interessava sapere perché non ci fosse nel film Allegra Gucci, secondogenita di Maurizio e Patrizia così come i ragazzini ( Gen Z) seduti davanti a me erano li per vedere Lady Gaga.
Il film non era un documentario rivolti a quelli della moda ma un film (che poteva perciò essere diciamo “rivisto” su alcuni aspetti) e la moda non è l’unica realtà… e il regista era lì anche per “venderlo”.
E forse e proprio per questo che è stato chiesto ai giornalisti di non poter recensire subito il film mentre invece questo veto non è stato posto agli influencer …ovvero a coloro che oggi le nuove generazioni guardano e imitano …e che in un certo qual modo vanno avanti tranquilli verso un domani sempre più digitale.
CREDITI COVER: LONDON, ENGLAND – NOVEMBER 09: Lady Gaga attends the UK Premiere Of “House of Gucci” at Odeon Luxe Leicester Square on November 09, 2021 in London, England. (Photo by Gareth Cattermole/Getty Images for Metro-Goldwyn-Mayer Studios and Universal Pictures)