Ci sono marchi che più di altri incarnano lo spirito del luogo in cui sono stati creati, e che lo traspongono nei propri indumenti e accessori facendo sì che chi li indossa possa appropriarsi di uno stile coerente e inequivocabile. Fra questi marchi così ben radicati nel loro luogo di origine c’è Comptoir des Cotonniers, brand che distilla gli essenziali della moda parigina e li rende fruibili di generazione in generazione.
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Recentemente andato incontro a trasformazioni interne che ne hanno dettato un nuovo corso, il marchio francese si approccia alla moda post-pandemia con una visione improntata alla qualità e alla sostenibilità, prediligendo la cura del dettaglio rispetto alla quantità dei capi e facendo leva sul fascino senza tempo delle filles de Paris.
La storia di Comptoir des Cotonniers
Il progetto Comptoir de Cotonniers nasce in Francia nel 1995, e nello stesso anno vengono aperti i primi negozi a Parigi e Tolosa. Nel DNA del brand scorre la passione tutta francese per l’abbigliamento elegante ma senza fronzoli, che eleva la maestria artigianale e lascia spazio alla semplicità. L’ispirazione è quella degli indumenti da indossare tutti i giorni, con accenni di workwear e tagli maschili, mentre l’obiettivo è creare capi che possano essere indossati nelle occasioni più disparate e che restino rilevanti con il passare del tempo. Proprio per rimarcare il concetto di abbigliamento senza età, nel 1997 viene lanciato il tema Mother&Daughter, che invita madri e figlie a scambiarsi gli abiti CDC e ad apprezzare la versatilità di un guardaroba chic-easy.
Il 2001 è l’anno della prima apertura internazionale a Barcellona, mentre nel 2005 avviene l’acquisizione da parte di Fast Retailing, fra le più importanti società di produzione e distribuzione moda al mondo. Il colosso giapponese è tutt’ora alla guida del brand, e annovera fra le sue fila i marchi J Brand, GU, Princesse Tam-Tam, Theory e Uniqlo. Proprio con Uniqlo viene creato, nel 2012, Mademoiselle Plume, il piumino ultra leggero che è entrato di diritto fra i pezzi della collezione continuativa.
I primi 20 anni del brand vengono festeggiati nel 2015 con una campagna dalle testimonial d’eccezione: Charlotte Gainsbourg e la figlia Alice, avuta insieme all’attore Yvan Attal. Una scelta che ribadisce il tema della trasmissibilità dell’abbigliamento e della voglia di unificare le generazioni nel segno della moda evergreen.
Ad oggi sono oltre 150 i negozi Comptoir de Cotonniers sparsi in diversi continenti. Pur rimanendo fedele alle proprie origini, il marchio si è evoluto, e vuole sì ribadire il concetto di una moda versatile e trasversale, ma toccando anche tematiche più vicine alla sensibilità del mondo odierno.
Il nuovo corso di Comptoir des Cotonniers
Il 2020 segna la nascita di un “nuovo Comptoir”. La visione è orientata all’inclusività e alla femminilità libera da limiti e stereotipi: il marchio che ha vissuto per 25 anni del binomio madre-figlia unite dallo stesso armadio abbraccia l’idea che non tutte le donne sono madri, ma tutte le donne sono comunque figlie. Nasce così Nous, non solo una nuova collezione, ma anche una nuova identità per CDC. Il “Noi” in prima persona plurale vuole andare incontro ad un concetto di donna che travalica età, morfologia, retroterra, colore della pelle e religione, e che si preoccupa di offrire abiti nella fascia del lusso accessibile, dalla vestibilità perfetta e dallo stile ageless.
Sempre nel 2020 fa il suo ingresso in CDC una nuova direttrice creativa. È Nathalie Marchal, ex fashion editor per Marie Claire e Vogue Francia, la quale prende il posto di Naoki Takizawa, oggi direttore creativo del proprio marchio e di Uniqlo Special Project. Marchal punta tutto sui capi must-have, sul creare un guardaroba spendibile di anno in anno e nel quale i vari pezzi si abbinano senza sforzo l’uno con l’altro.
Collezioni sostenibili
Le ultime collezioni CDC spingono fortemente anche su un altro tema di grande attualità: quello della sostenibilità. Il motto “less is more” non si applica solo al minimalismo del design, ma anche alla quantità di capi prodotti, che viene ridotta per limitare l’impronta di carbonio dell’azienda e aderire ad un’idea di moda alleata dell’ambiente. A partire dalla collezione Autunno/Inverno 2021-2022, più del 30% dei capi vengono inoltre realizzati con fibre naturali e rinnovabili quali cotone, lana e lino, con l’obiettivo di arrivare ad utilizzare il 100% di materiali provenienti da fonti eco-friendly entro il 2025.
Anche i prezzi vengono ricalibrati per adeguarsi a questo nuovo corso. La qualità delle materie prime viene al primo posto, così come la remunerazione delle persone impegnate negli stabilimenti tessili in Europa, Turchia, Cina e altri paesi asiatici, tutti aderenti a codici di condotta improntati all’eccellenza della manifattura e all’equità delle condizioni lavorative.
I pezzi iconici di Comptoir des Cotonniers
Per rimanere fedele alla propria missione di creare capi che vadano bene a qualsiasi età e in qualsiasi situazione, Comptoir des Cotonniers propone una collezione continuativa di pezzi iconici sui quali ogni donna può sempre fare affidamento. Tutti sono contraddistinti da nomi propri, cosicché trovandoli nell’armadio sembra quasi di incontrare una vecchia amica.
Sybille è ad esempio la camicia passe-partout dal taglio maschile ma dall’aspetto nettamente femminile, veicolato dall’accostamento fra esterno in seta e interno in satin. La forma dritta e il colletto classico la rendono ideale sia per i contesti business che per i momenti più informali, mentre colori e stampe cambiano di stagione in stagione. La camicia Sybille è perfetta da indossare con i pantaloni a sigaretta Marguerite, dalla vita media elasticizzata per un tocco di comfort in più anche quando l’occasione richiede un look sofisticato.
Assolutamente immancabile in qualsiasi guardaroba parigino che si rispetti è poi il pullover a righe marinière, che nel caso di Comptoir de Cotonniers prende il nome di Maddy. Realizzata in jersey di lana, questa maglia classica è arricchita da tre bottoni su una spalla, da aprire per rivelare un inaspettato lembo di pelle. Anche i capi spalla hanno infine i loro must-have: oltre al piumino Plume, CDC propone il trench Catherine, intramontabile e dotato di tutte le caratteristiche che rendono immediatamente riconoscibile questa giacca, dal bavero con la chiusura a gancio ai cinturini su polsi e spalle, fino all’abbottonatura con profondo sormonto a doppiopetto.