Dopo i continui rinvii a causa della pandemia il nuovo uscito di casa Sony, Morbius è uscito in tutte le sale cinematografiche italiane.
Morbius è il primo cine-comics dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home e tecnicamente dovrebbe essere il film incaricato di dare il via al nuovo universo cinematografico Sony. Sarà riuscito nell’intento?
Di cosa parla Morbius?
Il film inizia con un flashback per mostra la storia delle origini del nostro anti-eroe Michael Morbius (Jared Leto): ha sempre avuto una condizione medica che lo costringe sia all’utilizzo delle stampelle che a rimanere quasi sempre in uno stato indebolito. Da ragazzo fa amicizia con Milo (Matt Smith) che condivide anche lui la stessa condizione e tutti i problemi che ne derivano. Da adulto, Morbius è un brillante scienziato con un’etica discutibile e Milo è il suo finanziatore.
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Il cast principale è completato da Adria Arjona nei panni di Martine, che è sia la compagna di ricerca di Morbius nonché il suo inevitabile interesse amoroso. Sempre nel tentativo di trovare una cura alla sua malattia, con una decisione che si avvicina molto a quella del dottor Jekyll e il signor Hyde, Morbius decide di testare su sé stesso la cura: si inietta quindi il DNA di un pipistrello vampiro trovato in qualche posto sperduto del sud America (il come abbia trovato le magiche proprietà di questa specie, non ci è dato sapere).
Morbius: un fallimento su tutta la linea
Morbius ha le carte in regola per quello che avrebbe potuto essere un grande film e un ottimo inizio verso l’universo cinematografico di Spider-Man di Sony. Tuttavia, il film non riesce a porre l’accento sui dettagli chiave della storia. Se state cercando di grattare quel prurito da film sui supereroi e volete vedere alcuni di quei combattimenti ed effetti caratteristici che vengono con il genere, allora Morbius potrebbe anche divertirvi. Tuttavia, se cercate qualcosa di più, vi conviene cambiare film.
Infatti, la totale mancanza di qualsiasi tipo di approfondimento su trama o personaggi inizia a farsi sentire non appena la storia inizia a svolgersi e si inizia a notare che molti dei dettagli che dovrebbero essere fondamentali vengono del tutto ignorati: abbiamo appena un accenno delle condizioni mediche di Morbius, ma non si vede molto su come questo lo limiti nella vita o altro, sappiamo solo che morirà presto. Persino la parte in cui inizia ad abituarsi ai suoi poteri viene semplicemente condita via con un “sì, adesso ho il fisico di un olimpionico”. Ci sono così tante scene possibili che avrebbero potuto avere più sostanza se solo avessero avuto più tempo sullo schermo, che è davvero un peccato trattare tutto con tanta superficialità.
In pratica non bisogna mai chiedersi “Perché” mentre si guarda Morbius: non appena lo si fa, l’intero film inizia a sgretolarsi. Le cose sono così affrettate che i personaggi finiscono per non avere motivazioni adeguate a quello che fanno. Perché Morbius cerca di salvare vite umane? Perché si verificano determinate interazioni tra i personaggi? Perché questo certo potere funziona in questo modo? Perché il cattivo si comporta in questo modo particolare? Da lontano, le risposte a queste domande sembrano abbastanza ovvie, ma prestando abbastanza attenzione si vede subito che non è così. Per questo motivo, è difficile farsi coinvolgere dai personaggi del film.
I protagonisti di Morbius
Prendiamo Milo: è un personaggio che non sembra avere un motivo chiaro per essere il cretino che è per tutto il film. Capiamo che abbia avuto una brutta infanzia a causa del fatto di essere diverso dagli altri bambini, e sappiamo anche che non poteva avere una vita adulta normale a causa della sua malattia. Ma da qui alla totale mancanza di una bussola morale ce ne vuole.
Ma anche solo lo stesso Morbius, che all’inizio era abbastanza disperato da fare l’indicibile solo per poter trovare una cura, improvvisamente decide di sviluppare una coscienza dopo essere diventato un vampiro. Ma soprattutto: il primo riflesso post-trasformazione di quest’uomo che non ha mai avuto il controllo totale del proprio corpo, e non si è mai alzato in piedi senza stampelle è togliersi la maglietta e guardarsi i pettorali in una vana eco del Peter Parker di Sam Raimi? Ma siamo seri?
I punti deboli di Morbius
A pensarci bene, se il fosse uscito nei primi anni 2000 sarebbe anche stato piacevole e in linea con il gusto del tempo, ma nel 2022 un film del genere è davvero fuori tempo.
Morbius ad un certo punto ci stava per sino facendo rivalutare Underworld 5, e perché no, Twilight. Lì almeno non si prendono così sul serio. E abbiamo detto tutto.
Capiamo che questo non è un film MCU e abbiamo guardato il film senza aspettarci che diventasse simile a un film MCU. Ma il problema è che la trama è davvero quasi del tutto inesistente e tutta la pellicola è talmente piena di cliché da film di supereroi, d’azione e horror che ad un certo punto non si sa nemmeno più cosa si sta guardando. In un certo senso, i personaggi ei temi sono piuttosto nuovi, ma la trama e la narrazione sono da buttare.
Sembra quasi che la Sony e la Columbia Pictures stiano solo cercando di utilizzare Morbius come un’opportunità per presentare i Sinistri Sei nelle puntate successive del Sony Spider-verse.
Scene post-credit in Morbius
Come ogni cine-comics che si rispetti, abbiamo non una ma ben due scene post-credit che coinvolgono un vecchio villain di casa Sony, che viene così trascinato nello Spider-verse, che risulta essere lo stesso universo in cui esistono Venom e Morbius. Nella seconda scena dopo i titoli di coda propone addirittura una collaborazione con Morbius.