Erano anni che si vociferava di un possibile progetto solista sull’Obi-Wan Kenobi di Evan McGregor, complice la disponibilità più volte espressa dell’attore a tornare a calzare i panni dell’amato Jedi.
Partito come film, ma abbandonato ancora in fase embrionale a causa del flop di Solo (ancora non ci capacitiamo di come sia possibile che una cosa del genere sia uscita in sala), ha finalmente visto la luce sottoforma di serie TV evento su Disney+ nelle settimane appena passate.
Prima di pronunciarci, abbiamo deciso di guardare per intero i 6 episodi di Obi-Wan. Le aspettative erano davvero alte, ma saranno state rispettate? (Spoiler: NO.)
Premessa: la redazione ha visto la serie in lingua originale e, visti i tanti (troppi) errori con il doppiaggio, possiamo dire che è stata una saggia decisione. Pertanto, non sarà fatto nessun commento riguardo l’adattamento italiano. Aggiungiamo che la recensione contiene SPOILER, pertanto: lettori avvisati, mezzi salvati.
Obi-Wan Kenobi: la trama
Come suggerisce il titolo, Obi-Wan Kenobi è incentrato sul Cavaliere Jedi interpretato da Ewan McGregor: quello che ci viene presentato è un uomo distrutto in esilio, che vive su Tatooine nascondendo sé stesso e i suoi poteri della Forza dall’Impero: è un soldato che sa di aver perso la guerra ma al quale viene ancora chiesto di combatterla, vegliando costantemente da lontano sul giovane Luke Skywalker.
Non è l’Obi-Wan che avevamo conosciuto nella seconda trilogia di Star Wars: non parla più come una volta, ma le sue azioni raccontano una storia. Il ritorno di McGregor al ruolo che aveva interpretato per la prima volta oltre 20 anni fa e ridefinito per una seconda generazione di fan di Star Wars aiuta a sottolineare la sua rappresentazione di un uomo oppresso che cerca di salvaguardare ciò che resta della sua eredità. In sei episodi, Obi-Wan passa da un Jedi in frantumi a malapena a suo agio nell’usare la Forza a un uomo che ha trovato ancora una volta Forza e scopo.
Di fronte a lui c’è Reva di Moses Ingram, un Inquisitore implacabile e determinato che lavora per Darth Vader per dargli la caccia: nel tentativo di stanarlo, La terza Sorella commissiona, infatti, niente di meno che il rapimento della figlia di un vecchio alleato di Obi-Wan: la principessa Leila Organa. I genitori dell’amata principessa, cercando di non attirare troppi occhi indiscreti sulla faccenda visti i tempi incerti, arruolano Obi-Wan per riportarla in salvo.
Obi-Wan e i nuovi personaggi
Da questo momento, lo spettacolo si espande per essere qualcosa di più di un semplice Obi-Wan come individuo, concentrandosi sulle sue relazioni con i personaggi chiave nell’universo di Star Wars. C’è Leia, che lentamente si trasforma da bambina sconsiderata alla condottiera che conosciamo da adulta, in parte grazie alla guida di Obi-Wan. Nel corso di sei episodi, anche Obi-Wan cambia e diventa nuovamente sé stesso, non solo ritrovando i suoi poteri da Jedi, ma anche la compassione che è così fondamentale nel suo personaggio.
C’è poi Reva che, come viene lentamente rivelato, era una sopravvissuta al massacro di Anakin in “La vendetta dei Sith”, ed è diventata zelante nella ricerca di Obi-Wan come parte di una lunga mossa per avvicinarsi abbastanza a Darth Vader da ucciderlo per vendetta. C’è una storia tragica qui, una che puoi dedurre dalla performance di Ingram (poiché Reva è continuamente distrutta e ricostruita nella sua ricerca di vendetta) ma è una storia che mette a dura prova la credulità di tutta la vicenda poiché la storia di Reva si conclude con lei alla ricerca di Luke Skywalker, anche se il suo obiettivo è esclusivamente quello di uccidere Vader: perché? Non si sa. Ce lo facciamo andare bene e basta.
Ma Dart Vader? Tranquilli, adesso arriviamo anche a lui.
Darth Vader e Obi-Wan nella nuova serie Disney
Il punto focale della serie è il rapporto fra Obi-Wan e Darth Vader (interpretati in vari modi da Hayden Christensen e James Earl Jones, entrambi che riprendono il ruolo): Obi-Wan che Vader sembrano sognare nient’altro che l’un l’altro, gli eventi della trilogia prequel infestano le loro notti insonni.
Per sei episodi, lo spettacolo si sviluppa lentamente fino al tanto agognato confronto tra Vader e Kenobi. Per la maggior parte del tempo ci viene mostrato Obi-Wan che riacquista familiarità con la Forza e allo stesso tempo ristabilisce quanto possa essere terrificante Vader. Vader ha un potere grezzo che è chiaramente ineguagliato: ci sono scene in cui trascina dietro di sé le vittime solo per spaventare le persone e un momento in cui riesce a fermare una grande nave mercantile a metà decollo usando solo la Forza. Questo è Vader al culmine dei suoi poteri e un promemoria del motivo per cui la galassia è così terrorizzata da lui. E anche se parte della tensione viene rimossa perché sappiamo che entrambi vivranno, lo scontro finale riesce comunque a essere un momento incredibile (e un duello con la spada laser classico assoluto) quando i due finalmente si affrontano nel finale.
“Anakin se n’è andato”, queste le parole di Vader, “io sono ciò che resta.” La sua voce oscilla tra il tremulo Christensen e il baritono Jones. “Non sono il tuo fallimento, Obi-Wan. Non hai ucciso Anakin Skywalker. Io l’ho fatto.”: unico momento di brividi di tutta la serie, una perfetta anticipazione della più eclatante rivelazione cinematografica avvenuta nell’episodio IV.
Obi-Wan non convince: i problemi della serie tv Disney
Peccato però che praticamente tutto il resto della serie sia da buttare, davvero terribile. Obi-Wan Kenobi è diventata la storia di un uomo molto noioso e di varie donne interessanti che sublimano le loro narrazioni personali in combattimenti neanche troppo emozionanti con la spada laser (ultimo escluso ovviamente).
Il fatto è che anche le più semplici regole di logica spaziale vengono completamente buttate dalla finestra. I personaggi principali continuano a tentare di uccidersi a vicenda per poi regolarmente allontanarsi abbastanza a lungo perché il loro avversario ferito potesse riprendersi. Perché? Altra domanda senza risposta.
Ma la storia non finisce qui: La Terza Sorella (Moses Ingram) è un’ex giovane Jedi che ha trascorso dieci anni entrando nella cerchia ristretta di Vader. Questo sotterfugio richiedeva un impegno omicida per la sua vendetta: è diventata una feroce cacciatrice di Jedi. Dopo tutto quel tempo e tanti peccati, sceglie un momento assurdo per colpire: quando Vader è solo, in un’enorme caverna echeggiante, senza fare nulla. Si avvicina di soppiatto dietro di lui e accende la sua spada laser – un’arma notoriamente rumorosa – e per poco non ci lascia le penne: cosa assolutamente imprevedibile, dopotutto non è che Vader sia il Sith più potente della galassia…
Tornando a Darth Vader ed Obi-Wan: nel loro primo grande duello, Darth Vader prende il pieno controllo del corpo di Obi-Wan, sollevando con la forza il suo vecchio insegnante e gettandolo in un muro di fuoco con l’intento di bruciarlo vivo. Ad un certo punto però arriva Tala (Indira Varma), una doppiogiochista ribelle, che dopo aver sparato con il blaster accende una bomboletta di petrolio, la lancia e fa alzare il muro di fiamme riuscendo nel mentre a trarre in salvo Ob-Wan con l’aiuto di un droide. Il tutto nell’immobilità di Vader. Esattamente per quale oscuro motivo delle fiamme più alte renderebbero inutili i poteri della Forza di Vader? Ennesima domanda senza risposta.
Vorremmo davvero che le assurdità si fermassero qui, ma sfortunatamente il disagio non ha mai fine.
A proposito di Darth Vader, infatti, nel quartier generale segreto della rete di fuggiaschi sotterranea conosciuta come il Sentiero, il Signore dei Sith arriva a un molo spaziale proprio mentre una nave vola in aria. Riporta la nave a terra con la forza e poi osserva un’identica nave in fuga che si allontana nelle vicinanze, apparentemente dimenticando i poteri che ha letteralmente appena usato. Poteva chiudere i giochi in quel momento, invece decide di rimanere a fissare i ribelli mentre fuggono.
Obi-Wan Kenobi: i problemi
Tralasciando il resto, la vera questione è che la maggior parte delle grandi rivelazioni a sorpresa sono facili da prevedere, le sequenze di flashback sono molto allettanti e la Forza rimane una forza misteriosa (più o meno, anche perché dopo 11 film, innumerevoli serie e fuetti ormai un’idea ce la siamo fatta) che sembra piegarsi alla volontà degli sceneggiatori dello show tanto quanto Jedi e Sith. Obi-Wan sarebbe stato uno spettacolo molto diverso se le persone che se ne sono occupate si fossero davvero prese un momento per capire, effettivamente, la storia e l’evoluzione di Kenobi.
Bisogna però precisare che Obi-Wan Kenobi ha risentito di un problema non solo suo, ma di tutta la saga di Star Wars: lo stato attuale del franchise è a dir poco traballante, preferendo puntare sulla passione dei vecchi fan al lavoro per vincerne di nuovi (Mandalorian escluso ovviamente).
Visti i vasti progetti della Disney per questo franchise, speriamo che Obi-Wan Kenobi serva da monito per eventuale di ripetere nuovamente gli stessi errori.
p.s. Abbiamo amato il micro-cameo di Qui-Gon Jinn, decisamente SPAZIALE.
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