Un’azienda può essere come una famiglia. Ci sono vari motivi per decidere di adottare una divisa comune, naturalmente uno di questi è l’uniformità. Il nostro abbigliamento è un po’ il biglietto da visita. Quando decidiamo di vestirci in un determinato modo stiamo trasmettendo qualcosa. E naturalmente esiste un “outfit” adeguato a seconda delle circostanze e dei luoghi.
La carta d’identità di un’azienda
Se l’abbigliamento è dunque la carta d’identità che ci rappresenta al mondo, quando siamo all’interno di un’azienda e rappresentiamo questa azienda, la cosa migliore è indossare una divisa. Questo per diversi motivi: il primo è la riconoscibilità. Prendiamo l’esempio di un supermercato. Non è scontato che tutti abbiano le divise. Quando ci troviamo in un supermercato dove i dipendenti indossano la divisa, ci viene molto più facile chiedere informazioni e individuare la persona a cui chiederle. Viceversa, ci troviamo in imbarazzo se mancano le divise, perché ci sembra di aver individuato il dipendente, ma non siamo sicuri e non vogliamo fare brutta figura. Tutto questo rappresenta un disagio per il cliente e un danno per l’immagine dell’azienda.
Una società che decide di darsi una divisa dunque comunica qualcosa. Quello che comunica è attenzione alla qualità, cura del dettaglio. Avere un biglietto da visita impeccabile è quello che ognuno di noi vuole. Le aziende non sono da meno. Ecco perché possono scegliere tra diversi tipi di divise a seconda della tipologia di azienda: felpe basic, felpe con cappuccio, felpe tecniche, felpe con zip, felpe catarifrangenti, polo personalizzate, magliette sportive, e ancora zaini, borse, penne e quant’altro.
L’uguaglianza dei dipendenti
I dipendenti non siano tutti uguali è una regola di base che ogni manager dovrebbe conoscere. Ogni dipendente è diverso dall’altro, ha la sua sensibilità, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Ma dietro ogni dipendente c’è una donna o un uomo. C’è una persona che può avere dei gusti, delle preferenze e anche delle possibilità economiche diverse. Immaginiamo dunque un luogo di lavoro dove ognuno può andare vestito come vuole. Questo è il caso ad esempio di un ufficio che non ha relazioni col pubblico. Ci sarà la persona che indossa vestiti per 1.000 euro, e quella che indossa vestiti per pochi euro. Si crea una differenza di classe, che potrebbe mettere a disagio le persone e quindi influenzare il benessere dell’ambiente di lavoro. Questo va evitato sempre. Sia che si abbia a che fare con il pubblico, sia che non sia così. Ecco perché una divisa (che sia una polo, o una felpa, o una camicia) può essere una buona idea anche in quegli esercizi commerciali dove non c’è una relazione con l’esterno.
Il decoro e l’estetica
Un dress code appropriato a volte sembra qualcosa di molto scontato. Ma non è sempre così. Il gusto è personale, e così il cattivo gusto. Non se ne può fare una colpa al dipendente. A volte le persone si vestono in modo inappropriato sul posto di lavoro e questo non va bene. Anche questo è uno dei motivi che rischia di danneggiare l’ambiente lavorativo, quindi l’efficienza, quindi la produttività. Così è facilmente comprensibile che la soluzione a questa “discrezionalità” in campo di abbigliamento è la scelta di una divisa che tolga dal campo la libertà di fare una cattiva scelta.
Esiste poi il caso – forse più importante – in cui a parte l’omologazione, il senso di squadra e di uguaglianza, la divisa rappresenta un valore aggiunto anche dal punto di vista estetico. Chi ha detto che una divisa non può essere bella? Non devono per forza diventare vestiti che faranno la tendenza di una stagione di moda, però possono essere capi d’abbigliamento prodotti da grandi professionisti del settore che garantiscano comfort, qualità e stile.
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