VIC MATIĒ nasce ad Arcevia nelle Marche nel 1987 grazie a Renato Curzi che, quindici anni prima, aveva dato il via alla storia imprenditoriale di famiglia con la fondazione di un’azienda manifatturiera specializzata nella produzione di scarpe in gomma.
Il successo del brand deriva da una sintesi perfetta tra creatività, design, artigianalità e competenza assoluta nella lavorazione della materia. Un esempio fulgido di produzione Made in Italy, innovazione, ricerca e sperimentazione. Leader internazionale del comparto calzaturiero “Contemporary” Donna, VIC MATIĒ è l’emblema di un lusso accessibile e di una femminilità senza confini e pregiudizi.
Nel suo attuale percorso di successo conta sulle capacità e l’impegno di Silvia Curzi, Direttore Creativo e General Manager del brand.
Una professionista pragmatica che, dopo gli studi in sociologia, apprende sul campo, sin da giovanissima, tutti i segreti di un prodotto perfetto, dal disegno alla produzione, dalla comprensione delle esigenze del mercato agli equilibri creativi.
L’abbiamo raggiunta per chiederle come affronta l’attualità del mercato un brand italiano che ha tutti i suoi asset nel nostro Paese.
Il suo brand si inserisce in un segmento definito “contemporary”, può spiegarci cosa viene inteso con questa definizione? Quello che intendo per “contemporary”, al di là dell’evidente collocazione da un punto di vista puramente commerciale, è una fascia di mercato dove trova la sua cittadinanza un modo onesto di fare lusso. Mi riferisco a prodotti di una fascia prezzo abbastanza elevata ma che conservano una rispondenza con il valore materiale e d’uso del prodotto stesso e con la filiera necessaria per immetterlo sul mercato, dalla progettazione al consumatore, senza speculazioni inutili. Parlo di “lusso onesto” perchè si tratta di prodotti pensati e prodotti nel rispetto delle persone, del loro lavoro e del territorio, grazie ad una filiera più corta possibile che garantisce sostenibilità e qualità. “Contemporary”, infine, per me significa progettare accessori che hanno il dovere di essere stilisticamente unici e qualitativamente perfetti, ma che hanno la mission di durare nel tempo senza esaurire la loro valenza estetica e la loro funzione, pezzi irrinunciabili del guardaroba da utilizzare sempre, anche dopo anni.
Quali sono le tre calzature best seller della fall winter 2022? Il bello delle collezioni Vic Matié è che mantengono sempre un fil rouge tra passato e presente, tra heritage e innovazione. Ogni stagione infatti pezzi continuativi e ormai storici del brand che rappresentano una certezza per il retail ed i consumatori, si mescolano con proposte inedite ed innovative da un punto di vista estetico e tecnologico. Lo “zoccolo duro” della collezione fall winter 2022 è rappresentato dal nostro storico boot “roccia” allacciato con coulisse elastica, realizzato in nylon imbottito e in suede, accanto al quale si sono distinti con un’ottima performance le nuove proposte, rispettivamente “gear e gear heel”. Il nome deriva dal fatto che la suola, con il suo design a maxi tacche, ricorda il disegno degli ingranaggi, un look super voluminoso ed aggressivo, supportato da una tecnologia all’avanguardia che rende il peso praticamente minimo, per garantire un comfort estremo anche per molte ore.
Quanto è importante per il cliente, a suo parere, sapere che il brand produce da sempre in Italia? Quello che conta davvero a mio parere è il fatto di produrre con una filiera corta, mettendo insieme le competenze di strutture vicine, per garantire massima efficienza, pochissima dispersione e sostenibilità dei processi produttivi. Filiera corta è anche garanzia di un modus operandi flessibile che non deve essere per forza assoggettato alle maxi produzioni che, tutti sappiamo, generano spreco e bolle speculative. In tutto questo il Made in Italy gioca un ruolo comunque fondamentale perchè culla di un know how nel settore dell’accessorio che non si inventa dall’oggi al domani e che non è immediatamente trasferibile, perchè fa parte della storia, della cultura e della tipica conformazione territoriale del paese. I consumatori, soprattutto quelli più giovani devono poter essere certi che Mady in Italy sia sinonimo di un processo che rispetta le persone, il lavoro e il territorio, solo così può avere senso.
Dovesse riassumere Vic Matiè in cinque aggettivi? Unico, cool, vero, determinato, onesto, Made in Italy.
Cosa vuol dire per lei Futuro? Futuro, come brand, vuol dire diventare un punto di riferimento di quel segmento “contemporary” nell’accezione a cui io mi riferisco. Soprattutto per me futuro vuol dire poter dire ai nostri consumatori che stiamo loro vendendo qualcosa di veramente cool, perchè bello e unico ma anche perchè concepito con amore, nel rispetto di chi lo fa e di lo acquista, qualcosa che è fatto con onestà rispettando un processo umano e non solo una continua rincorsa di una crescita economica fuori controllo.
Una realtà italiana che può certamente rappresentare con orgoglio la migliore manifattura del Paese. Un brand virtuoso nella distribuzione, che conta 380 punti vendita e circa 600 doors in 34 nazioni, solido nella politica sociale e lavorativa, con 80 dipendenti diretti presso la sede di Arcevia, un indotto che occupa 150 operai specializzati, uno showroom direzionale a Milano di 400MQ che fornisce un servizio su misura e just in time ai clienti di tutto il mondo, una struttura affidabile che garantisce tempi di consegna ed una customer care impeccabile. Sono oltre 6,5 milioni le calzature vendute nel mondo dalla fondazione ad oggi.