Fellini diceva che “Un buon vino è come un buon film: dura un istante e ti lascia in bocca un sapore di gloria; è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore.” Impossibile dargli torto. Dunque, terminate le vacanze estive, per riprenderci dal trauma di fine estate, cosa c’è di meglio di un calice di vino abbinato ad un buon libro o un buon film in totale relax?
Vini italiani: libri e film in abbinamento
Si dice che i libri siano “cibo per la mente”, così come un film può farci vivere un’esperienza unica, trasportandoci in un mondo immaginario e su un piano di realtà diverso dal nostro. Le due attività stimolano la sfera cognitiva ed emotiva e suscitano una serie di sensazioni in noi: possiamo rilassarci, ridere, piangere, diventare malinconici, arrabbiarci, spaventarci o rimanere delusi. Possiamo ritrovarci improvvisamente in una foresta o al centro del traffico metropolitano, su una spiaggia esotica o ad un tavolo di amanti. Tutti i sensi vengono utilizzati, tranne uno: il gusto. Ed ecco che qui interviene il vino, che può regalare sensazioni ancora più coinvolgenti e sensoriali.
Ghiaie della Furba di Tenuta Capezzana
Capezzana è una delle più antiche aziende vinicole d’Italia e produce vino nella zona del Carmignano (Prato) da più di 1200 anni. La Famiglia Contini Bonacossi, ne è proprietaria dal 1920 e, arrivata oggi alla quinta generazione, è custode della storia di questo territorio e ne preserva la memoria. Ghiaie della Furba 2018 è un vino nato da un’idea di Ugo Contini Bonacossi nel 1979 con l’intento di produrre, a Carmignano, un vino con uvaggio bordolese. È composto da 40% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot e 35% Syrah, ha un colore Rosso rubino molto intenso, quasi impenetrabile, ed un profumo ampio, complesso, elegante, fine, dolce, fruttato con note speziate intense. Il retrogusto è lungo e persistente, con sensazioni gustative di piccoli frutti rossi del sottobosco sposato a note speziate intense e complesse.
Abbinamento: Per un vino intenso, ci vuole una storia d’amore profonda e drammatica come quella de Il Profumo del Mosto Selvatico, film diretto nel 1995 da Alfonso Arau, che racconta la storia di Paul, reduce della Seconda Guerra Mondiale, interpretato da Keanu Reeves. Incapace di ricucire i resti della sua vita e provato dagli orrori della guerra, decide di partire per un viaggio, quando incontra la messicana Victoria Aragon, figlia di un noto viticoltore (Giancarlo Giannini) della Napa Valley, della quale s’innamora. Deciderà di seguirla, scoprendo la magia della vendemmia, ma il finale non ve lo dico.
Alois Lageder: la cometa Fupi? XX
Le comete prima s’illuminano poi percorrono la propria orbita fino alla loro distruzione; alcune impiegano anni, altre pochi istanti, ma ogni volta ci lasciano delle tracce, come se ci indicassero la direzione da seguire. Così nascono le comete di Alois Lageder: 8 nuove etichette che nascono dalla voglia di indagare il futuro del vino. Come verrà vinificato il Pinot Noir in futuro, a causa dei cambiamenti climatici? Questa è la domanda che dietro la cometa FUPI? XX. Future Pinot Nero è un vino autentico, riconoscibile e strutturato, fermentato al 100% su uva intera. Un buon inizio per continuare a produrre un vino da una varietà da sempre considerata fresca in una zona di produzione calda.
Abbinamento: se si parla di Pinot Noir, non posso che pensare a Sideways – In viaggio con Jack, film del 2004 con Paul Giamatti, nei panni di un aspirante scrittore appassionato di vino, il quale decide di regalare all’amico che sta per sposarsi una settimana sulle strade del vino della California, nella zona vinicola di Santa Ynez Valley, per un intenso addio al celibato fra calici, cibo, campi da golf e incontri che cambieranno loro la vita. Ironico e riflessivo, nel film c’è una scena iconica, in cui Jack, profondo amante del Pinot Noir, descrive il perché del suo amore: “Ha la buccia sottile, è sensibile, matura presto. Non è una forza come il Cabernet che riesce a crescere ovunque e fiorisce anche quando è trascurato. No, al Pinot Nero servono cure e attenzioni. Solo il più paziente e amorevole dei coltivatori può farcela, è così. Solo chi si prende davvero il tempo di comprendere il potenziale del Pinot sa farlo rendere al massimo della sua espressione. E inoltre, andiamo… i suoi aromi sono i più ammalianti e brillanti, eccitanti e sottili e antichi del nostro pianeta”.
Villa Santo Stefano: il Rosé Luna
L’azienda agricola sulle colline della Lucchesia presenta la nuova annata di un’etichetta piacevolissima, giovane e immediata: il suo Luna. Blend di uve 50% Sangiovese e 50% Merlot accuratamente selezionate e vendemmiate a mano, Luna è un vino fresco perfetto da gustare in compagnia durante l’aperitivo. Il colore richiama i rosé provenzali ma al naso e in bocca racconta la Toscana, con sentori di pesca bianca, fragola e buccia di mela rossa.
Abbinamento: Giovane, frizzante e immediato, come La circonferenza dell’alba di Federica Brunini. Un libro che parla d’amore e di sentimenti, che emoziona e coinvolge il lettore. Tra sensazioni e riflessioni sulla vita, è una storia che affonda le radici nel passato, scritta con brio e vivacità, coinvolgente e commovente, che si legge tutta d’un fiato.
Il Sauvignon Quattro Laghi di Monte Delle Vigne
Quattro Laghi è l’ultima etichetta di Monte delle Vigne, cantina sui colli parmigiani. Un Sauvignon fermo, primo vino bianco della cantina che nasce come biologico, disponibile in sole 6500 bottiglie. I quattro laghi e la biodiversità che circondano la cantina sono gli elementi che permettono a questo vitigno bianco di esprimersi al meglio, in un vino morbido e fresco, dagli aromi agrumati e delicati sentori di erbe officinali, intrecciati a note floreali e balsamiche.
Abbinamento: Con un vino gradevole ed elegante, è facile pensare a Un’ottima annata, film in cui il vino viene investito di un ruolo quasi spirituale di Ridley Scott con Marion Cotillard e Russell Crowe (trasposizione del romanzo di Peter Mayle), il quale interpreta un broker statunitense che si reca in Provenza per gestire la cantina lasciatagli in eredità da uno zio deceduto. Partirà con l’intenzione di vendere, ma alla lunga si innamorerà dei piccoli piaceri della vita mai apprezzati, del vino, della Provenza e non solo.
Lo Champagne Assemblage 2012 di Bruno Paillard
Fondata a Reims nel 1981, la filosofia di Bruno Paillard si fonda sulla costante ricerca dell’eccellenza e il suo desiderio di ottenere la quintessenza di ogni grande Cru della Champagne. L’Assemblage 2012 è prodotto con la prima spremitura di 8 grandi terroir di Pinot Nero (60%) e Chardonnay (40%), il 20% dei quali è stato vinificato in piccole botti di rovere antico. Alla vista ha un perlage persistente giallo dorato, mentre al naso si percepisce un’iniziale freschezza con aromi di frutta a nocciolo di ciliegia Bigarreau e pesca bianca, seguiti da note di fico secco, miele e zenzero fresco, avvolte dal vigoroso carattere di fiori bianchi della seringat e da sentori di cacao e di cenere.
Abbinamento: Assemblage 2012 si sposa perfettamente con Il Grande Gatsby, film diretto da Baz Luhrmann ispirato al romanzo di Francis Scott Fitzgerald, in cui i protagonisti Leonardo Di Caprio e Carey Mulligan bevevano champagne. Di Caprio interpreta il misterioso self-made man dei primi anni ’20, inguaribile ottimista che organizza magnifiche e imponenti feste nella sua splendida villa a West Egg, Long Island per riuscire a incontrare il suo antico amore, Daisy, ormai sposata con il milionario Tom Buchanan (Joel Edgerton) e poter ricominciare una relazione con lei.
Villa Bogdano 1880: Brut Nature Millesimato Doc
Dalla pianura di Lison (VE), non lontano dalla laguna veneziana, il Brut Nature Millesimato DOC di Villa Bogdano 1880 è una bollicina a bassissimo contenuto di zuccheri, che nasce da una lavorazione attenta e rispettosa dei tempi per sviluppare al meglio gli aromi tipici del vitigno e di questa terra ricca di argilla. Il risultato è un vino con note di fiori bianchi come biancospino e gelsomino, fresche note agrumate di limone e cedro, leggere note di frutta fresca (pera e mela).
Abbinamento: Campagne venete, laguna e colline del Prosecco. Sto parlando di Finché c’è prosecco c’è speranza, romanzo giallo italiano di Fulvio Ervas, da cui è stato tratto anche il film omonimo di Antonio Padovan del 2017 con il bravissimo Giuseppe Battiston. L’ispettore Stucky indaga su una serie di omicidi ma l’unico indiziato è un morto: il Conte Desiderio Ancillotto, noto viticoltore della zona, amante del vino, delle donne, dei piaceri della vita, ma rigoroso sui valori della terra e della coltivazione dell’uva. Egli pare essersi tolto la vita inscenando un improvviso e teatrale suicidio. Una storia affascinante che è anche una lettera d’amore ai luoghi dell’infanzia dello scrittore, con i suoi splendidi vigneti collinari, i bellissimi borghi antichi e le vecchie osterie.
Prünent di Cantine Garrone
Due ragazzi giovani che, insieme alla famiglia, hanno recuperato la viticoltura in Val d’Ossola, luogo molto complicato per la produzione di vino di qualità. I vini sono eleganti e precisi, non troppo irruenti ed intriganti. Il loro Prünent è un 100% Nebbiolo dal colore rosso granato. Il suo profilo rivela note di erbe officinali e balsamiche che ben si integrano a piacevoli sentori di genziana e liquirizia, il sorso è affusolato e snello scandito da un tannino sottile e tratteggiato da una dinamica freschezza.
Abbinamento: Ad un affascinante rosso di suprema eleganza come il Prünent, è facile abbinare L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, romanzo introspettivo di una bellezza, delicatezza e profondità incomparabili. Siamo a Parigi in rue de Grenelle 7, palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia di cui Renée è la portinaia. All’insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l’arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. E poi c’è Paloma, brillante figlia dodicenne di un ministro, che vuole farla finita, ma che ha deciso di fingersi una ragazzina mediocre fino ad allora. Due figure in incognito, accomunate da uno sguardo ironicamente disincantato sul mondo, che si incontreranno grazie all’arrivo del misterioso monsieur Ozu.
DeAetna Rosso di Terra Costantino
Azienda alle pendici dell’Etna nella zona Sud Est, in un abbraccio tra il mare e “a Muntagna”, che produce vini con carattere e pulizia, che appagano il palato. La filosofia di Terra Costantino rispetta il territorio, la natura ed esalta al meglio le caratteristiche anche nel bicchiere. Il nome DeAetna è ispirato al titolo di un opuscolo latino datato 1494, ed esprime la sacralità dell’universo enologico. Composto da Nerello Mascalese 90%, e Nerello Cappuccio 10%, è un vino di colore rosso rubino intenso ed elegante, sintesi della terra del vulcano dipinta di rosso. I profumi tipici di frutta rossa matura, un’impronta speziata di pepe nero e la liquirizia con cenni minerali, si proiettano da questo vino dotato di pregevole finezza e di un persistente finale minerale.
Abbinamento: Per un vino siciliano ed elegante come il DeAetna, impossibile non pensare ad un cult ambientato in Sicilia come Nuovo Cinema Paradiso, film di Giuseppe Tornatore del 1988. Philippe Noiret interpreta Salvatore, regista cinematografico di successo ma intimamente infelice, che non è mai ritornato al paese siciliano in cui è cresciuto. La morte di Alfredo, proiezionista nel cinema del paese e mentore che gli insegnò ad amare il cinema, amico di una vita e figura paterna per un orfano di guerra come lui, diventa l’occasione per tornare nelle sue terre dopo 40 anni, ripercorrere la sua formazione e la sua vita. Inserito da Empire tra i 100 migliori film non in lingua inglese della storia del cinema, la pellicola vinse il premio Oscar come Miglior Film Internazionale, grazie anche alla struggente colonna sonora di Ennio Morricone.
Andrea Felici e il Vigna Cantico della Figura
Andrea Felici si staglia nel panorama internazionale con un’unica varietà di Verdicchio. Nel 2020 Gambero Rosso nomina Leopardo Felici vignaiolo dell’anno e il suo Verdicchio dei Castelli di Jesi “una delle migliori espressione delle Marche”. Nominato tra i 50 migliori vini d’Italia dal Corriere della Sera, il Cantico della Figura è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva DOCG che nasce dal raccolto della vigna San Francesco, vitigno di 50 anni. È il fiore all’occhiello della cantina: un bianco intenso ed elegante dalla grande personalità, con un profilo olfattivo fruttato e fiorito insieme da cui fuoriescono agrumi, erbe aromatiche e crema pasticcera.
Abbinamento: Un vino iconico necessita di un film iconico. Casino Royale è il primo film con James Bond interpretato da Daniel Craig, e sappiamo che, da sempre, la spia creata da Ian Fleming nel 1953 è appassionata, oltre che di Martini, di ottimo vino. Nel capitolo del 2006, a cena con l’amata Vesper durante un viaggio in treno, Bond ordina uno Chateau Angelus del 1982 per fare colpo e l’iconicità che ne è poi derivata è unica, proprio come è iconico il Verdicchio.
Il Cavaliere di Michele Satta
Siamo in Toscana, precisamente a Bolgheri, e Giacomo, figlio di Michele Satta, ha preso in mano già da qualche anno le redini dell’azienda che punta sul lavoro familiare, portando nuova linfa ad una delle realtà storiche della zona, una delle fondatrici della DOC. Secondo Giacomo infatti, il vino nutre corpo e anima, ma anche arte e bellezza sono nutrienti indispensabili, ed è per questo che in azienda si organizzano eventi, mostre, concerti e spettacoli teatrali. Il Cavaliere è un Sangiovese in purezza, un vino elegante di colore rosso rubino con riflessi granato, intenso e fruttato con note di prugna e violetta armonizzate con vaniglia e cacao ed un retrogusto di tabacco.
Abbinamento: Una storia di famiglia, come quella di Ritorno in Borgogna, film francese del 2017 di Cédric Klapisch in cui le varie fasi della vinificazione sono rapportate a quelle del re-incontro del figliol prodigo con il fantasma del genitore, da poco deceduto, e con la sua famiglia. Tre fratelli e una vigna da gestire, tante responsabilità e tormenti da affrontare e sullo sfondo l’attenzione ai vitigni e alle procedure che affrontano il tempo, esattamente come le persone. I ritmi immutabili e la ciclicità (vendemmia, vinificazione, potatura) diventa il forte elemento unificante in questo film sul vino e sui legami familiari.
Il Pinot Noir Terrazze Alte di Tenuta Mazzolino
Un Pinot Noir di razza il Terrazze Alte di Tenuta Mazzolino, ultimo nato della cantina pavese. Dal nome stesso, questa new entry prende vita dalle uve provenienti dalla parte alta delle vigne del Terrazze, quella “più fresca“, dove “rendono meno e la terra è calcareo gessosa fin dalla superficie”. Il risultato è un vino di colore rubino, delicato ma brillante con leggeri riflessi rosso mattone; un naso intenso, con sentori di frutta rossa, arancia sanguinella e qualche nota speziata. Al palato è agile e regala un tannino equilibrato e vellutato, un carattere unico e deciso.
Abbinamento: Particolare e risoluto come Contrera, l’investigatore privato più impertinente e malridotto del noir italiano, che riceve i suoi clienti in una lavanderia a gettoni. In Omicidio per principianti di Christian Frascella viene raccontata la storia della scomparsa da scuola di una bambina di sei anni. La polizia non riesce a trovarla e tutti si preparano ad un triste epilogo, ma lui non può arrendersi. Un thriller noir che mescola ironia e suspance, con un protagonista di spessore.
Cadelvento di Venturini Baldini
Voglia di divertirsi, di calma e vento tra i capelli? Ecco la bollicina rosé davvero perfetta per un brindisi tra amici: il Cadelvento di Venturini Baldini, Spumante Rosato Brut prodotto dai cloni di Lambrusco Sorbara e Grasparossa, vitigno simbolo e interprete d’eccellenza di questa terra. Asciutto e fragrante, affascina con le sue bollicine eleganti e raffinate e il profumo suadente che, al naso, avvolge con note di rosa canina e di susina matura.
Abbinamento: Sfida all’ultimo bacio di Anna Premoli racconta una storia romantica su sfondo politico con uno stile ironico e scorrevole. Divertente, emozionante, avvincente, per nulla scontata, tanto da restare con il fiato sospeso fino alla fine. Alicia Garcia e Anderson Douglas provengono da due mondi completamente diversi, eppure il loro primo incontro è destinato a rimanere memorabile. Lui, rampollo di una potente famiglia, tornato ad Atlanta per presiedere una raccolta fondi al posto del nonno. Lei, “infiltrata” all’evento per carpire qualche segreto sulla fazione politica avversa. Le loro strade sembrano destinate a incrociarsi in molte altre occasioni. E se alla fine scoprissero che le loro idee non sono così distanti?
Vermentino di Monteverro
“Surge in vermena e in pianta silvestra”, così scrive Dante nel XIII Canto dell’Inferno. Proprio da vermena sembra derivare il nome Vermentino, “ramoscello giovane, sottile e flessibile”. Etimologia incerta, così come le origini che collocano le radici di questo vitigno in Spagna o Francia e da lì – pare – abbia poi preso il largo per Corsica, Sardegna, le coste liguri e la Toscana. E proprio sulle terre soleggiate e collinari della Costa d’Argento, nella maremma toscana, nasce il Vermentino di Monteverro. Un bianco fresco e fruttato, profuma di erbe e fiori estivi. Un’armonia di profumi e sapori, leggero e delicato è espressione della gioia di vivere italiana. Mai come ora si sente il bisogno di riscoprirla.
Abbinamento: Per un bianco al profumo di mare, ecco Oceano Mare, un classico di Alessandro Baricco che riesce a trasportare il lettore in un viaggio onirico. Le storie dei personaggi s’intrecciano l’una all’altra, sullo sfondo del naufragio di una fregata della marina francese, mentre tutti i passeggeri cercano di portarsi a riva su di una zattera per approdare sulla terraferma, e hanno come fil-rouge il mare. Mare che cura, che ispira, che sana le sofferenze, che accoglie le anime smarrite e che fa riflettere sulla vita.
Burgus di Borgobrufa
Il Borgobrufa SPA Resort sorge nel cuore verde d’Italia, in Umbria, a Torgiano, su una collina che domina Assisi e Perugia. Qui, lontano dal turismo di massa, con una vista senza eguali sulle colline coltivate a vigneti e olivi, immersi tra silenzio, spazio e armonia, viene prodotto Burgus, realizzato dalla società agricola “Agricola Sfascia Andrea”, che coltiva le uve nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Burgus nasce da un blend di Sangiovese e Cabernet, di cui una recente riserva numerata chiamata Burgus 999 ne affina per 24 mesi il sentore. Il suo sapore è intenso, mentre il suo profumo è fresco e fruttato. Dopo la vinificazione, il suo affinamento gli conferisce sentori speziati di cannella, pepe e vaniglia.
Abbinamento: Da leggere immersi nel silenzio di Borgobrufa, Sul bere di Charles Bukowski, una profonda riflessione sulla vita del Vecchio Sporcaccione segnata dal rapporto con il padre, dalle sue complicate storie d’amore, fino al suo talento unico di scrittore. Una serie di racconti che hanno come protagonista la bottiglia, unica compagna fedele nella vita di Bukowski, sua musa per eccellenza, fonte di piaceri e dolori e di notti spese alla macchina da scrivere.
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