Diretto da Jungle Cruise e dal regista di Orphan Jaume Collet-Serra, Black Adam sceglie Johnson nei panni di Teth-Adam, un ex schiavo a cui sono stati concessi i poteri degli dei egizi per proteggere l’umanità, solo per finire per distruggere la sua terra natale di Kahndaq mentre cercava vendetta per il suo famiglia assassinata.
Imprigionato per più di 5.000 anni dagli stessi maghi che lo hanno infuso di un potere quasi invincibile, Teth-Adam viene svegliato da un’archeologa alla ricerca di una potente reliquia per liberare l’odierna Kahndaq da una feroce rete di mercenari. Il risveglio di Teth-Adam e il conseguente massacro dei mercenari lo mettono presto nel radar della Justice Society of America, una squadra di supereroi incaricata di mantenere la pace internazionale, che deve decidere se è un potenziale nemico o un alleato del mondo.
Black Adam e il DC Extended Universe
Black Adam, se preso di per sé, non è un brutto film, ma risulta eccessivamente forzato nel suo tentativo di dare un’idea di insieme all’ormai frantumato DC Extended Universe. Sebbene riesca a essere un film divertente grazie alla performance della sua star principale, anche lo stesso Dwaine Johnson non riesce a gestire tutto il pesante lavoro necessario per trasformare il film nella svolta che questo franchise anela disperatamente.
Per gran parte del film, Black Adam sembra un progetto incerto sul tipo esatto di film che vuole essere e, in quanto tale, prende in prestito elementi da vari film DCEU precedenti. Il che potrebbe anche andare bene se i film DCEU mantenessero un tono relativamente coerente simile alle loro controparti Marvel, ma la Warner Bros sembra decisa a lasciare che ogni film DCEU offra un’esperienza a sé stante.
La violenza in Black Adam
La decisione del film di fare della volontà di Teth-Adam di uccidere i cattivi la sua caratteristica principale e determinante sembra un filo ipocrita, visto che i registi della Warner e del DCEU hanno praticamente passato lo scorso decennio ad insistere sul fatto che i supereroi che uccidono le persone non sono poi un così grosso problema: Superman, Batman, Wonder Woman e innumerevoli altri eroi hanno ucciso centinaia di cattivi nei loro film, quindi il suggerimento che l’approccio di Teth-Adam alla giustizia sia in qualche modo in contrasto con ciò che il mondo crede che i supereroi siano sembra un tantino forzato.
Black Adam: perché non funziona
Uno dei problemi fondamentali di Black Adam è che a parte due o tre personaggi, per i membri della Justice Society of America abbiamo a malapena il tempo di capire come si chiamano ma senza avere la possibilità di creare un qualche tipo di legame con loro. E questo è un problema, dal momento che gran parte del climax emotivo del film ruota attorno al legame tra il loro leader, Hawkman, alias Carter Hall (Aldis Hodge), e il potente mago Doctor Destino (Pierce Brosnan). Mentre Brosnan porta il suo solito fascino nel ruolo di un eroe invecchiato che cerca di passare il testimone alla prossima generazione, non c’è mai alcuna spiegazione di cosa abbia significato per lui o per Carter il suo tempo in servizio nella JSA. C’è anche una grande opportunità persa per creare un terreno comune tra Adam e Hawkman, che è un eroe reincarnato dall’antico Egitto. Peccato che il film non menzioni nemmeno la sua storia.
Le nuove reclute della JSA Maxine Hunkel, alias Cyclone (Quintessa Swindell) e Al Rothstein, alias Atom Smasher (Noah Centineo) sembrano essere stati inseriti nel film solo per aggiungere una trama romantica inutile e per aggiungere poteri un pochino più colorati in tutte le battaglie, un tocco possiamo dire “alla Marvel”. Il modo colorato in cui gira Cyclone è certamente sbalorditivo, ma Al è un goffo sollievo comico come una versione di Ant-Man che può solo diventare più grande (praticamente il superpotere più inutile della storia). C’è un’enorme sovrapposizione nei set di potenza dei personaggi tra DC e Marvel, e l’MCU ha un enorme vantaggio in quanto ha battuto la DC nel mettere molti di quei personaggi sullo schermo, il che fa sembrare le versioni DC delle versioni farlocche dei suoi supereroi. Ma Black Adam è anche ricco di sequenze slo-mo ad alta definizione che sembrano prese direttamente dal 300 di Zack Snyder, quindi Collet-Serra non sembra eccessivamente interessato all’originalità visiva.
Spesso ci lamentiamo di come i cine-comics si basino quasi esclusivamente sull’uso della CGI, di come tutto in queste immagini sembrino vuote e senz’anima, quasi insipido. Ecco, Black Adam non farà nulla per smentire questo pregiudizio, ma la perversità e la propensione del regista Collet-Serra per lo splatter tiene per lo meno vivo l’interesse del pubblico. Gli arti vengono strappati via, i corpi vengono lanciati in cielo con un abbandono quasi psicotico, un tizio ingoia una granata. Insomma, almeno per questo non possiamo lamentarci.
Ultima nota: in pratica tutto il film serve solo ad arrivare alla scena finale, con il tanto amato ritorno di Henry Cavill nei panni di Superman. C’era davvero bisogno di un film di 2 ore per questo annuncio?
La risposta la lasciamo a voi.