In un mondo in cui l’attenzione per il benessere e la bellezza individuale sta crescendo sempre più, molte persone iniziano a focalizzarsi non solo sulle marche e sugli effetti dichiarati dei prodotti di uso quotidiano, ma anche su ciò che essi contengono. È così che i cosmetici bio sono saliti alla ribalta: oltre alle proprietà benefiche per la skincare, questi prodotti dichiarano infatti di avere all’interno elementi vegetali provenienti da coltivazioni certificate biologiche, le quali dovrebbero essere sinonimo di salute e sicurezza.
Anche se i cosmetici bio hanno portato a re-immaginare il concetto di prodotti di bellezza, instaurando una contrapposizione fra cosmetici “chimici” e “naturali”, non è spesso tutto oro ciò che luccica, e pure nel campo della cosmesi bio ci sono notevoli zone grigie. Proviamo dunque a fare chiarezza su cosa sono i cosmetici bio, dove si trovano, come riconoscerli, quando utilizzarli e quanto possono costare.
Cosa si intende per cosmetici bio?
Come già accennato nell’introduzione, per cosmetici bio si intendono prodotti utilizzati per la cura della pelle che contengono ingredienti di natura vegetale provenienti da coltivazioni a certificazione biologica. Per approfondire ulteriormente, l’agricoltura biologica è tale quando esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi e di organismi geneticamente modificati (OGM) per il trattamento del suolo, promuovendo la naturale fertilità e la biodiversità dei terreni coltivati.
Se però il disciplinare che regola le coltivazioni biologiche in Europa è univoco per tutti gli stati membri, tanto che i prodotti bio come gli ortaggi possono essere riconosciuti tramite un preciso logo in ogni paese (la foglia verde chiaro formata da stelline bianche), la situazione in campo cosmetico è molto più fumosa.
Non esiste infatti, al momento, un’unica certificazione o piano disciplinare per i prodotti cosmetici biologici, dunque, non ci sono regole univoche per determinare se e quando un cosmetico può in effetti definirsi bio. Esistono comunque certificazioni indipendenti diverse in ogni stato che le aziende possono richiedere (e pagare), ma che vanno comunque ad attestare particolarità differenti dei prodotti.
Le certificazioni più diffuse: come riconoscere un cosmetico bio
Fra le certificazioni bio più diffuse al momento in Italia ci sono quelle di Cosmos e Natrue, le quali, per quanto valide entrambe, affrontano la questione dei cosmetici biologici da due punti di vista differenti.
Cosmos propone due diverse tipologie di certificazione: Cosmos Organic, che certifica la presenza in un prodotto di almeno il 20% di ingredienti provenienti da agricoltura biologica (o almeno il 10% per prodotti a base minerale), e Cosmos Natural, che non indica percentuali ma che certifica l’assenza di ingredienti potenzialmente inquinanti o nocivi e la presenza di elementi naturali. I simboli Cosmos presenti sulle confezioni sono utili per riconoscere i cosmetici certificati.
Per Natrue, invece, le certificazioni bio possono corrispondere a 1, 2 o 3 stelle, le quali indicano le percentuali – progressivamente in aumento – di ingredienti naturali presenti all’interno di un prodotto. Per la certificazione bio a 3 stelle, ad esempio, un prodotto di skincare deve contenere almeno il 95% di ingredienti biologici fra quelli certificabili. Anche in questo caso, il simbolo Natrue aiuta a riconoscere le confezioni dei prodotti che hanno ottenuto questa certificazione.
Una precisazione è a questo punto doverosa: la sicurezza dei prodotti cosmetici, bio o non bio, è sempre garantita dal Regolamento cosmetico UE 1223/2009. Per essere commercializzati in Europa, i cosmetici devono essere sicuri e privi di elementi potenzialmente dannosi. Ciò non vuol dire però che siano efficaci o di alta qualità. Lo stesso vale per l’appellativo “naturale”: non per forza è sinonimo di migliori caratteristiche o di aumentata salubrità di un prodotto. A fare la differenza sono dunque la composizione del cosmetico e le caratteristiche dei singoli ingredienti, che andrebbero valutati caso per caso.
Cosmetici bio: dove trovarli (e cosa guardare quando si trovano)
I prodotti di cosmesi bio sono oggi diffusi davvero ovunque. Dal supermercato alle profumerie, dai negozi specializzati agli e-commerce, passando per le aziende di vendita diretta, sempre più brand espongono i propri prodotti con certificazione bio. Acquistarli, come abbiamo detto, è praticamente sempre sicuro, ma la qualità e l’efficacia non sono scontate.
Per correre ai ripari si può però consultare l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ovvero la lista degli ingredienti riportata per legge sulla confezione di qualsiasi prodotto cosmetico. Gli ingredienti sono scritti in ordine di quantità presente all’interno del prodotto: imparando a riconoscere alcuni nomi è dunque possibile risalire alla potenziale qualità di un cosmetico.
Nonostante non comportino di per sé problematiche elevate per la pelle, ingredienti derivati dal petrolio come “Petrolatum” e “Paraffinum Liquidum” possono alla lunga occludere i pori e, se presenti in alte quantità in un prodotto, non sono sicuramente sinonimi di qualità eccelsa. Sì, è vero, i cosmetici bio dovrebbero escludere a priori la presenza di questi elementi. Ma, come dicevamo, non esiste una legislazione univoca in materia. Lo stesso ragionamento si applica a sostanze come i siliconi e alcuni amino derivati (es: MEA, TEA), che possono inoltre essere particolarmente nocive per l’ambiente.
Per ulteriori approfondimenti sul tema della cosmesi “naturale” vi suggeriamo il canale Instagram @ladivagatrice, nel quale la divulgatrice scientifica Beatrice Mautino affronta questa e molte altre tematiche legate al mondo beauty con toni professionali ma mai seriosi e sempre altamente comprensibili.
Come usare i cosmetici bio e quanto costano
L’utilizzo dei cosmetici bio non è assolutamente diverso da quello dei cosmetici “non bio”. Questi prodotti si possono inserire all’interno della routine di skincare quotidiana senza stravolgerla, aggiungendoli o sostituendoli a quelli che già si utilizzano. Gli step di base, da ripetere mattina e sera, dovrebbero comunque essere nell’ordine: detergente, tonico, siero, contorno occhi e crema/lozione, ai quali si possono aggiungere a piacimento maschere, impacchi, scrub e altro ancora.
Per quanto riguarda il prezzo dei cosmetici bio, è praticamente impossibile determinare quale sia quello più giusto o vantaggioso. Tutto dipende dalla tipologia e dalla qualità degli ingredienti contenuti, dall’attenzione alla sostenibilità non solo del prodotto, ma anche del packaging e dell’intera filiera distributiva, dalla pubblicità e via dicendo. Prezzi eccessivamente bassi dovrebbero quasi sempre far storcere il naso ma, nel dubbio, ci si può documentare, leggere l’INCI e provare ad effettuare scelte beauty maggiormente consapevoli.