Incastonato in una delle aree naturali più vaste e affascinanti della Toscana, il Parco dell’Uccellina è un’oasi in cui si mescolano storia e natura, panorami collinari e scorci costieri. Parte integrante della pianura della Maremma, nell’area a sud di Grosseto, il Parco copre una superficie di quasi 10mila ettari, corrispondenti ad oltre 100 chilometri quadrati. Le sue delimitazioni sono la località Principina a Mare a nord, all’interno del comune di Grosseto, ed il paese di Talamone a sud, nel comune di Orbetello. In mezzo, alcuni degli scenari più suggestivi della costa tirrenica, con la macchia mediterranea che ondeggia al soffio di libeccio e maestrale ed i Monti dell’Uccellina che segnano l’ingresso nell’entroterra.
Visitare il Parco dell’Uccellina significa immergersi in un mondo in cui il silenzio è spesso rotto solo dai suoni della natura circostante, in cui la natura cela rovine antiche di un tempo che fu, e in cui chiunque, anche gli escursionisti meno esperti, possono trovare un percorso adatto a loro per riconnettersi con il lato della Toscana più selvaggio.
Scopri con noi come visitare il Parco dell’Uccellina e perché dovresti farlo.
Percorsi e itinerari del Parco dell’Uccellina
Modi per visitare il Parco dell’Uccellina
I modi per visitare il Parco dell’Uccellina sono molteplici e si adattano alle esigenze di tutti i viaggiatori. Molto spesso le persone si muovono a piedi all’interno del Parco, ma non è raro incontrare gruppi che viaggiano in mountain bike: alcuni percorsi sono infatti adatti anche alle due ruote e presentano tratti adibiti a vere e proprie piste ciclabili.
Se vuoi goderti una gita nella natura in maniera alternativa, prenota una delle guide equestri ed esplora il parco a cavallo, magari in groppa ad uno splendido esemplare maremmano, oppure addirittura in carrozza, con un servizio offerto sia in orario diurno che al tramonto – perfetto per gli animi più romantici.
Se poi ami particolarmente l’avventura, puoi prenotare un’escursione in canoa lungo il fiume Ombrone, il quale attraversa gran parte del parco. Le canoe viaggiano solitamente a coppia e sono unite da una pedana calpestabile, in maniera da renderle anti rovesciamento.
Infine, durante particolari periodi dell’anno, vengono anche organizzate visite dell’Uccellina in notturna. Avvertire il cambiamento di suoni, luci e odori dal giorno alla sera è un’esperienza davvero suggestiva, ed il cielo stellato che si può osservare in assenza di inquinamento luminoso ha dell’incredibile.
I percorsi più popolari del Parco dell’Uccellina
Fra itinerari a piedi e piste su cui andare in bicicletta, il Parco dell’Uccellina vanta oltre 20 percorsi fra cui poter scegliere. Di tutti quanti potrai conoscere in anticipo la lunghezza, la durata ed il livello di difficoltà (basso, medio o alto), nonché i principali punti di interesse che incontrerai sul cammino.
Per accedere al parco dovrai prima di tutto recarti al Centro Visite di Alberese per acquistare i biglietti d’ingresso o ritirare quelli prenotati online. Da qui potrai prendere una navetta, attiva con cadenza oraria dalle 9 alle 14, che conduce alla località Pratini, punto di partenza per gran parte degli itinerari.
Itinerario A1 Abbazia di San Rabano e Torre Uccellina
Uno degli itinerari a piedi più popolari ha anche una difficoltà elevata, ma gli scenari che attraversa valgono comunque la fatica. L’itinerario A1 ha infatti una durata di oltre 6 ore e si estende lungo un percorso ad anello di circa 16 km, compiendo un dislivello totale di circa 764 m.
Il percorso inizia all’interno della Pineta Granducale, splendido esempio di vegetazione mediterranea lussureggiante, e prosegue attraversando il Canale Scoglietto su un ponte di legno. Da qui la strada si inerpica sui Monti dell’Uccellina fino ad una radura in cui, come un miraggio, si incontrano l’Abbazia di San Rabano e la Torre dell’Uccellina. Uniche sopravvissute alla distruzione dei senesi in XV secolo, queste costruzioni facevano parte di un monastero benedettino ben più ampio, ed ora accolgono i visitatori quasi fossero lo scenario di un film fantasy.
Lungo il resto del percorso, che arriva anche fino al punto più alto dei Monti dell’Uccellina, ovvero Poggio Lecci (417 m di altitudine), più volte vorrai fermarti ad ammirare gli scorci di panorama che si aprono dalla pineta. In alcuni punti l’occhio corre infatti lontano verso il mare, e sull’orizzonte si stagliano nitide le silhouette delle isole dell’arcipelago toscano: dall’Isola d’Elba alla Capraia, arrivando addirittura fino alla francese Corsica.
Itinerario A2 Le Torri
Partendo sempre dalla Pineta Granducale, ma stavolta con una difficoltà media, l’itinerario A2 ti conduce attraverso una fitta boscaglia fino alla Torre di Castelmarino, imponente costruzione del XII secolo da cui si gode di una vista splendida sul mare. Proseguendo lungo la spiaggia lambita da acque verde-azzurre, si raggiunge poi il promontorio di Collelungo, sul quale svetta l’omonima Torre di Collelungo risalente al XV secolo. Queste strutture in pietra servivano nel passato come punti di avvistamento strategici, assolutamente necessari per proteggere il Granducato dall’attacco di predoni e pirati provenienti dal mare.
L’itinerario A2 dura in tutto circa 3 ore e mezza per un totale di 10 km. È inoltre uno degli itinerari in cui è possibile praticare Nordic Walking, la camminata con i bastoni.
Itinerario A5 e A6 Forestale Faunistico
Particolarmente gettonati fra le famiglie con bambini piccoli, gli itinerari A5 e A6 hanno un’impronta maggiormente didattica rispetto agli altri e sono contraddistinti da bassa difficoltà. Il percorso si articola lungo circa 4 km e ha durata inferiore alle 2 ore, ma i punti di interesse lungo di esso sono comunque variegati.
Grandi e piccini potranno conoscere, grazie all’aiuto di guide esperte, i nomi delle innumerevoli piante e arbusti che crescono all’interno del parco. La macchia mediterranea è infatti molto variegata e va dai boschetti di lecci agli aceri, dal cedro licio ai cespugli di erica. Particolarmente affascinanti sono anche le varie essenze che profumano l’aria: potrai infatti divertirti a riconoscere il rosmarino ed il ginepro, il mirto ed il corbezzolo, tutti evocativi nelle forme e negli odori delle località più caratteristiche del Mare nostrum.
Non saranno poi rari gli incontri con la fauna locale, anch’essa altamente variegata. Cinghiali, caprioli e daini sono facili da avvistare, così come le mucche e i buoi lasciati bradi dagli iconici Butteri maremmani. Se si ha fortuna, si potranno poi intravedere donnole e puzzole, volpi ed istrici, tassi e serpenti cervoni, mentre uccelli come ghiandaie, cardellini e picchi riempiono l’aria con i loro canti inconfondibili.