“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. La celebre citazione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tratta dalla sua iconica opera Il Gattopardo, è probabilmente uno delle frasi più conosciute sul tema del cambiamento.
Non è facile cambiare, modificare il proprio stile in meglio, aprirsi alle novità del mondo e seguire l’andamento dei tempi. L’ignoto spaventa e tutto ciò che non si conosce fa paura. Ma Giannino dal 1899 l’ha fatto. Si è evoluto, adattandosi alle sfide dei tempi moderni, ha levigato la sua immagine e ora è tornato più contemporaneo che mai.
Quando si entra nel nuovo Giannino dal 1899 sembra di essere immersi nell’atmosfera tipica di alcuni lussuosi ristoranti newyorkesi. Atmosfera soft e raccolta, tavoli distanziati, personale elegante e cortese e un nuovo design unico, chic e ricercato.
Conosciuto come il ristorante di Milano che animava le serate del jet set internazionale e ospitava soprattutto politici e calciatori (data anche la vicinanza con la società calcistica Milan e con gli hotel dove si svolgevano gli incontri del calcio mercato), il nuovo ristorante ora conserva le sue tradizioni, interpretandole in chiave contemporanea.
La storia di Giannino dal 1899
La storia di Giannino inizia a fine ‘800 nella periferia di Milano. Al tempo era una semplice trattoria con cucina nella periferia di Milano e ai suoi tavoli di legno si sedevano operai delle fabbriche vicine o impiegati che durante la loro ora di pausa volevano mangiare qualcosa di veloce ma gustoso. Contemporaneamente veniva riservato anche un tavolo, con tanto di tovaglia e tovagliolo per i clienti “sciuri” della borghesia milanese.
Ma, si sa, Milano è una metropoli al passo con i tempi: internazionale e accogliente, vivace e innovativa, in costante rinnovamento, Milano è la patria della moda, fulcro del design e dell’arte contemporanea, oltre che il perno commerciale, industriale e finanziario d’Italia.
È vero che Milano è una città che fa della frenesia e della vitalità i suoi punti di forza, ma proprio per questo si è avvertito il bisogno di posti sicuri e accoglienti in cui poter passare momenti tranquilli, con la certezza di trovare una cucina eccellente ed un servizio impeccabile.
Seguendo la metamorfosi del capoluogo meneghino, quindi, così anche il ristorante si trasforma a poco a poco, ma rimangono intatti il buon cibo ed il buon vino uniti alla cordialità con cui tutti i clienti venivano e vengono accolti. In seguito, si trasferisce in una zona più centrale, in via Sciesa, dove diventa il ristorante preferito dai nobili, per poi spostarsi definitivamente in Via Vittor Pisani.
Alla fine della seconda Guerra Mondiale tutto è stravolto, la ricostruzione porta nuovi stimoli e il desiderio di tornare ad una normalità e riprendersi la propria vita è tanta. Giannino dal 1899 si riappropria dei suoi spazi e torna ad essere quel luogo dove condividere le serate in compagnia mangiando buon cibo e bevendo ottimo vino.
All’élite milanese si aggiunge la “creme de la creme” di coloro che visitano la città. La sua fama cresce talmente tanto che ai tavoli del ristorante si siederanno, durante il ventesimo secolo, attori di Hollywood, rinomati poeti, scienziati e politici. Tra i nomi indimenticabili, quelli di Tino Schipa, Isa Miranda, Deborah Cox, Silvana Mangano, Paolo Stoppa, Maria Callas, Grace Kelly, Mischa Auer, Sara Churchill, Sophia Loren, Salvador Dalì. Alcuni ritratti di molti dei personaggi famosi che hanno animato le cene milanesi del passato sono ancora appesi alle pareti del ristorante, ora posizionate al posto delle vecchie maglie dei calciatori.
Nel 1970 Giannino conquista la seconda Stella Michelin, che però vengono perse negli anni. Nel 1998 arriva in cucina un giovanissimo Davide Oldani, il quale fa riconquistare l’ambito riconoscimento. In tempi più recenti, nel 2019, il ristorante viene rilevato da tre imprenditori svizzeri che lo hanno ristrutturato completamente e, a pochi mesi dall’inizio del lockdown, lo hanno inaugurato nella sua nuova veste. Ora Giannino dal 1899 è un ristorante completamente nuovo.
Giannino 1899 si trova a Milano in un punto d’intersezione perfetto, tra il polo del business e il polo della moda. Tra Piazza della Repubblica, da dove parte Via Turati che arriva diretta al cuore di Milano, e la Stazione Centrale, punto di arrivo e di partenza del business.
Un’ambiente ovattato e riservato, perfetta cornice per un pranzo di lavoro, per una cena romantica o per un ritrovo con amici. In ricordo del “vecchio” Giannino è rimasta solamente una sala privata insonorizzata, per pranzi di lavoro riservati, con uno schermo dedicato alle visioni di partite importanti.
Come allora, ancora oggi da Giannino dal 1899 il cliente è accolto con eleganza e cordialità e ritrova immancabilmente nei piatti proposti la passione e il desiderio di far vivere un’esperienza unica e indimenticabile.
La nuova cucina di Giannino dal 1899
Nulla viene perso, tutto si evolve e si rinnova. Dal passato si attinge alla tradizione proponendo in chiave contemporanea, una cucina che è la congiunzione di esperienze asiatiche dello Chef Maurizio Lai, ma anche della sua terra di origine, la Sardegna, il tutto interpretato a Milano.
Ecco allora le nuove proposte in menu, che spaziano dalla Fregola mantecata ai crostacei e miso di riso, gamberi rossi e nasturzio, all’Hummus di ceci al lime, carciofo alla menta, verdure croccanti composta al limone, chips di quinoa o ancora. Una cucina immediata e per tutti che lascia un ricordo, trasmette emozioni.
Per i più nostalgici, c’è una sezione del menu dedicata ai grandi classici della cucina milanese: dal Risotto alla milanese “Riserva San Massimo” con salsa al midollo di bue, al Riso al salto croccante, fino alla Costoletta alla milanese con chips di verdure ed all’Ossobuco di vitello, gremolada e patate al tartufo.
Non mancano i dolci, tra cui è da segnalare sicuramente Cocco, ovvero una Mousse al cocco, glassa al cioccolato fondente, salsa Baileys e, naturalmente, il Tiramisù. Nella drink list dei vini, vi sono circa 150 proposte, tra etichette di vini italiani, francesi, californiani e sudamericani.
Tutte le creazioni sono studiate e poi realizzate dalle sapienti mani di Maurizio Lai, Corporate Executive Chef di Milano e Londra, coadiuvato in seconda dal giovane ma già esperto Chef Andrea Locci.
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