Il mondo dei social è in costante evoluzione, ma l’unica certezza che abbiamo è che sono degli strumenti sempre più usati dagli italiani: nel 2022 sono stati oltre 40 milioni gli italiani che hanno usato attivamente le varie piattaforme di social network. E proprio sui social è dove sempre più italiani scelgono di informarsi, anche per la facilità di condivisione e interazione con i contenuti.
I social riescono a rendere virale qualsiasi cosa in pratica, nel bene e nel male. Sfortunatamente però, proprio sui social il fenomeno delle fake news riesce a prendere piede molto facilmente, dove per fake news intendiamo notizie false e disinformazione. Gli utenti dei social sembrano non porre molta attenzione ai contenuti in cui si imbattono: viene stimato infatti che solo 1 persona su 9 sceglie di prendersi del tempo per accertarsi la qualità della fonte che ha condiviso una determinata notizia o post.
La genesi delle fake news: la facilità dietro la loro condivisione
Notizie inventate, sensazionalistiche, acchiappa click, vere e proprie menzogne o addirittura ingannevoli: le fake news le possiamo trovare declinate in vario modo. Probabilmente ognuno di noi si sarà imbattuto in qualche fake news usando una delle piattaforme social o anche semplicemente dei servizi di messaggistica istantanea (come WhatsApp o Telegram).
Spesso e volentieri, come riportato dall’infografica di ExpressVPN sulle fake news, queste notizie false coinvolgono personalità molto conosciute online, quindi dalle varie celebrità e sportivi fino a esponenti della politica o del mondo scientifico. Dagli adulti ai più giovani, chiunque può trovarsi di fronte a una fake news, non riconoscerla e condividerla a sua volta.
Da un lato i più adulti potrebbero non avere a disposizione le giuste abilità e capacità digitali per riconoscere una notizia falsa, mentre dall’altro lato i più giovani, passando più tempo sui social (già a 13 anni in media passano almeno 45 minuti al giorno su queste piattaforme), possono essere più esposti alle fake news e avere più possibilità di ricondividerle.
Indipendentemente da chi o cosa è il soggetto di una fake news, la loro creazione e diffusione è molto semplice sui social. Chi diffonde le fake news spesso e volentieri dispone di parecchi account falsi sui social, così come di una rete di bot che serve solo a ricondividere i post contenenti le fake news, con lo scopo di renderle virali.
I post, articoli o messaggi contenenti fake news di solito hanno titoli altisonanti per catturare l’attenzione e immagini molto accattivanti o senza filtri, mentre il contenuto delle fake news è creato ad arte per suscitare una forte reazione da parte di chi lo legge (una reazione di solito negativa, come rabbia, sdegno oppure preoccupazione e paura).
Oltre a ciò, non aiuta il fatto che a forza di girare sul web e sui social, le fake news attirano interazione (quindi persone che condividono e commentano) e ciò attira l’attenzione di sempre più persone. Così come a volte qualche giornale, anche autorevole, cade nella trappola delle fake news e sua volta ci costruisce sopra qualche articolo che poi pubblica online e sui social del giornale.
Ma quali sono i rischi delle fake news?
Chi condivide una fake news potrebbe pensare che, tutto sommato, non sta correndo nessun rischio. Di base, chi le condivide nella maggior parte dei casi non è nemmeno cosciente di aver condiviso una notizia falsa. Ma oltre ad alimentare disinformazione su vari argomenti, che spesso possono toccare anche temi sensibili, le fake news possono esporre al pericolo del phishing.
Ovvero, qualche notizia falsa potrebbe essere stata creata ad hoc da un gruppo di malintenzionati, per convincere le persone a cliccare su dei link contenuti nel post dove è presente la fake news o addirittura nell’articolo stesso che viene condiviso. Cliccando su questi link, le persone vengono reindirizzate a siti poco sicuri, dove rischiano di perdere i loro dati personali oppure finire con lo scaricare qualche virus.
Per esempio, immaginate una fake news legata a un nuovo tipo di vulnerabilità informatica su Windows, dove in un post sui social viene linkato un articolo che spiega come Microsoft stia chiedendo a tutti gli utenti di aggiornare subito i propri computer. Chi si imbatte in un post del genere sui social, e possiede un PC Windows, potrebbe tranquillamente cliccare sul post per accedere all’articolo, ma verrebbe reindirizzato su un sito finto, gestito dai malintenzionati.
Su questo sito è presente un articolo che spiega cosa sia questa fantomatica vulnerabilità e come gli utenti possano semplicemente risolverla scaricando un aggiornamento software, disponibile cliccando su un link presente nell’articolo stesso. Cliccando su quel link però, le persone scaricheranno del malware vero, che andrà a infettare il computer. Questo è solo un esempio di come una fake news possa trasformarsi in un pericolo concreto e non solo nel rischio di disinformare altri utenti dei social.
Come difendersi dalle fake news: ecco dei consigli da seguire sempre
Se le fake news si diffondono rapidamente e possono esporre a pericoli concreti, come può l’utente medio di Internet difendersi da questo fenomeno? Fortunatamente, esistono molti siti di debunking, ovvero siti che analizzano le notizie più controverse o sospette, per analizzare se si tratti di fake news oppure di notizie vere. Visitare regolarmente siti di questo genere può aiutare a identificare subito le fake news che più girano sui social e sulle chat.
Oltre a ciò, conviene sempre informarsi sui principali giornali online per rimanere al corrente degli eventi più importanti. Così come se una notizia riguarda un determinato prodotto o servizio, è bene controllare sul sito e sulle pagine social di quell’azienda che produce quel prodotto/servizio se sono state rilasciate comunicazioni in merito. Insomma, bisogna cercare sempre di risalire la corrente e andare alla fonte della notizia.
Altra cosa importante da fare, è dedicare giusto qualche manciata di secondi a una rapida ricerca su Google: basta infatti cercare su Google l’argomento di una notizia di cui si è dubbiosi per ottenere maggiori informazioni da più fonti diverse. Inoltre, se i dubbi persistono, può convenire chiedere ad altre persone che si conoscono un’opinione in merito, prima di considerare effettivamente come vera una notizia che non si riesce bene a inquadrare.
La regola d’oro insomma è non condividere mai immediatamente una notizia, foto, video o link prima di aver cercato di accertarsi della qualità della notizia e della sua veridicità, proprio perché chi diffonde le fake news conta sulla velocità delle interazioni sui social, dove sempre più persone non valutano realmente cosa condividono ma nel dubbio preferiscono sempre ricondividere piuttosto che non farlo.