Il quartiere di Milano, un tempo area di fabbriche ed officine con lucernai e mattoni a vista, è oggi sede di laboratori artistici e spazi legati alla cultura; passeggiando per le strade del quartiere si incontrano personaggi del mondo della cultura, tra questi, chicca per appassionati di ritratti fotografici e scatti moda, c’è lo studio Daniel Grandolfi Photography, in Via Forcella 11.
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Daniel Grandolfi è artista, fotografo di moda e di Ritratto D’autore, e, lo confermano i suoi lavori, specializzato in foto eccezionali, dipinte con la luce. Il fotografo immagina una visione che non c’è, la crea, la dipinge con la luce, la tecnica e la fantasia e realizza Arte.
Milanese, classe 1975, professionalmente nasce progettista di macchine superlusso Ferrari, ma decide poi di dedicarsi, anima e mente, alla Fotografia che ritiene una meravigliosa forma d’Arte.
La carriera di Daniel Grandolfi nel mondo dell’arte e della moda vanta collaborazioni artistiche a tutto tondo; varie e poliedriche, sempre con la luce come protagonista, le fotografie realizzate con e per l’artista Myfo, l’artista genovese alla conquista del jet set, e Raul33, street artist internazionale tra Londra, Ibiza e Miami. Arte e femminilità per agenzie di modelle, molti scatti realizzati in collaborazione con stylist internazionali e, non ultima, nel curriculum del fotografo la partecipazione alla mostra ‘Made in Italy, Ricominciamo da qui‘ Como 2020, affiancando alcuni dei più prestigiosi fotografi italiani quali Giovanni Gastel, Andrea Varani, ed Efrem Raimondi.
Dal tuo sito personale si legge che sei indirizzato verso la fotografia di moda. Da dove viene la tua propensione per questo genere? Qual è il tuo rapporto con la moda e perché prediligi il ritratto? La creatività che esprime il mondo della moda mi affascina da sempre, anche da prima di fotografarla. Lavorandoci ho imparato il duro lavoro dietro all’apparenza, ma anche il meraviglioso bilancio di proporzioni non solo nel taglio dei tessuti e alla definizione delle forme ma anche nei rapporti con le mille persone che stanno dietro al prodotto Nel ritratto si abbandona il vestito, comunque indossato, e ci sposta alla persona, da capire e filtrare col mio obiettivo.
Tra i suoi ritratti, invece, qual è lo scatto a cui è più affezionato? Il ritratto con cui ho iniziato la mia carriera di ritrattista ha un posto nella mia cuore, come la sua storia. Sto parlando di un ritratto in bianco e nero di Niqi, artista e dj set, scattato nel 2019. Tengo moltissimo a quel ritratto, perché quando il mio mentore e amico Giovanni Gastel lo vide, mi disse: “Questo ritratto è perfetto”. Con quel ritratto, secondo lui, avrei dovuto iniziare a dedicarmi assolutamente anche alla fotografia ritrattistica. Come non dargli retta?
Guardando i tuoi lavori si nota spesso un’attenzione particolare riguardo la gestione della luce, in che modo questa influenza la tua estetica? Dei 5 sensi quello più importante per capire la realtà che ci circonda è senza dubbio la vista. Grazie ai nostri occhi misuriamo e diamo forma alle luci e alle ombre che definiscono, per noi, qualsiasi cosa. E la Fotografia? Fotografia significa DIPINGERE CON LA LUCE, dal greco γραφή e φῶς ‘disegnare con la luce’. Da qui il mio desiderio di comprendere e controllare le luci E le ombre, le loro caratteristiche e il loro interagire sul soggetto e attorno ad esso.
Utilizzi nei tuoi ritratti molto il bianco e nero? Se sì, parlami di questa tecnica e di come la interpreti. Scatto a colori e in Bianco e Nero, ed esprimo la mia visione e il mio stile in entrambi i casi, in modi diversi, ma che adoro. Adoro il BN per l’eleganza senza tempo che può esprimere, sapendolo scattare e per l’infinita varietà di espressione che può offrire, se lo si sa immaginare. Il Bianco e Nero è speciale, nella Fotografia, per me e per i Suoi Maestri. Horst P. Horst, Richard Avedon, Irving Penn e, ovviamente, Giovanni Gastel, guidano sempre il mio cuore e il mio obiettivo.