YOLO apre il primo unbranded store in Italia, a Milano e vuole rispondere al cambiamento che si sta verificando nel mondo del fashion, in cui target come la Generazione Z, i millennial e i consumatori più evoluti, non vogliono più la “logomania”.
GUARDA ANCHE: Borsalino apre una nuova boutique a Forte dei Marmi
YOLO (You Only Live Once) risponde quindi alle esigenze di chi è alla continua ricerca di uno stile più unico e personale, non obbligatoriamente legato alla presenza di un brand e al suo logo.
L’idea di YOLO è quindi quella ci selezionare capi di oltre 100 brand italiani da cui vengono rimosse le etichette, consentendo di scegliere senza condizionamenti e acquistare a un prezzo più contenuto lo stesso capo che, con etichetta, costerebbe molto di più.
I capi e la loro qualità si trasformano così in protagonisti all’interno di uno store in cui lo shopping diventa altamente personalizzato, affiancato da una location curata con elementi interattivi giocosi che consentono di vivere un’esperienza nell’esperienza, senza stagioni o prototipi.
Intervista a Cristian Milia, titolare di YOLO
Come è nata l’idea di vendere capi senza etichetta? L’idea è nata semplicemente perché molti brand, quando fanno fanno il pricing, tengono conto più del nome del marchio, che non del valore effettivo del capo. Quindi, eliminando il nome del brand, il capo è a costo di produzione; c’è poi da sottolineare che c’è una nuova generazione fatta di consumatori moda più evoluti, che si allontanano dal logo e dal nome del brand, ma che tengono maggiormente conto del prezzo. Così facendo, eliminando le etichette, il prezzo risulta molto più basso.
Questa attività viene fatta in accordo con i brand che vendete? Noi compriamo dai brand. Le eccedenze di produzione, il magazzino con l’invenduto e anche i prototipi, sono venduti in questo concept YOLO, in cui il cliente può trovare merce delle stagioni passate, merce della stagione nuova, ma anche capi che diversamente non sarebbero mai stati destinati alla vendita.
Il prezzo come viene stabilito? Il prezzo lo definiamo in funzione di quando abbiamo acquistato il capo, guardiamo dove è stato fatto il capo e valutiamo la qualità del tessuto.
Così facendo il cliente può trovarsi di fronte a occasionii incredibili, soprattutto se è esperto, giusto? Sì, è vero. Per esempio, tra queste proposte c’è un brand molto noto che utilizza organza e seta e chi ha la fortuna e la capacità di valutarlo, può acquistare un pezzo di moda made in Italy a un prezzo veramente basso.
Quindi YOLO non ha una sua collezione? No, nessuna collezione. Acquistiamo da oltre 100 brand, capi senza etichetta; l’unica etichetta che c’è è quella con il tessuto e il “made in”, ma i capi non sono firmati. Noi vendiamo il prodotto, non moda. Il nostro mantra è “Liberati dalle etichette”. Per noi è importante la qualità del prodotto, il fit dei capi, se un prodotto piace quando viene indossato, ecc….
Vendete anche online? No, non vendiamo online, perché secondo noi l’esperienza in negozio è fondamentale: un capo deve essere toccato e indossato, quindi è un progetto che si basa sulla vendita offline.
Avete in mente di aprire altri negozi? Certamente, inseriremo anche l’abbigliamento uomo e l’abbigliamento bambino.