Harrison Ford torna al cinema con il nuovo film di Indiana Jones e il Quadrante del Destino da oggi 28 giugno al cinema. Ecco le sue parole durante la conferenza stampa de Taormina Film Fest.
La conferenza stampa e le risposte di Harrison Ford al Taormina Film Fest
Come avete fatto ad integrare tutti i personaggi sul set? Lavorate tutti insieme ai personaggi? “Avevamo una sceneggiatura scritta molto bene dalla quale partire per interpretare il nostro personaggio. La sceneggiatura mi è molto piaciuta e il rapporto fra i personaggi è stato particolarmente elaborato. Non abbiamo provato tutto, perché col regista abbiamo collaborato e ci siamo così presentati sul set e abbiamo iniziato a girare tutti insieme. Sappiamo cosa vuol dire fare un film e cosa deve succedere nella scena. La sceneggiatura chiariva sin da subito i rapporti tra i personaggi, è una sceneggiatura molto sofisticata e molto ambiziosa. Sul set c’era un’energia fantastica e tutti siamo stati capaci di assorbirla meravigliosamente”.
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Indiana Jones è sempre stato un eroe d’azione, ma in quest’ultima avventura lo si vede più come un personaggio carico di emozioni. Come è stato indagare e rappresentare questo aspetto del personaggio? “Non so come si possa esprimere un personaggio senza le emozioni. Probabilmente adesso si vedono più emozioni, forse è la conseguenza del fatto che questo è l’ultimo film e deve rappresentare principalmente i rapporti tra i caratteri. La trama è molto bella e altrettanto complicata: c’è un rapporto emotivo tra i personaggi e molte sono le emozioni in gioco. Indiana Jones di 42 anni fa era un uomo giovane e attivo, adesso vediamo una breve parte che richiama il passato, ma poi ci spostiamo in avanti con gli anni e inizia una nuova storia”.
Dopo aver rivisitato Ian Solo e Indiana Jones, quale altro personaggio vorresti interpretare? “Io non rivisito i personaggi, punto a interpretare personaggi che siano fatti bene come quelli fatti in precedenza. Con Indiana Jones abbiamo sempre avuto l’ambizione di dare al personaggio sempre aspetti nuovi, che si amalgamino con la storia. Tutti e cinque i film portano a una bella conclusione, un “quasi finale”, non un finale che lascia in sospeso gli spettatori. Questa è l’ultima volta che si vedrà Indiana Jones e noi abbiamo lavorato con questa consapevolezza”.
Molti dei personaggi che hai interpretato sono degli eroi. Al di fuori del personaggio, chi è per te un vero eroe? “Io interpreto un archeologo, non un eroe; non c’è un modo convincente per interpretare un eroe. Noi ammiriamo le persone per quello che fanno, sono le persone normali che a volte si comportano in modo straordinario, magari in circostanze insolite, agendo in modo altruistico. Questo è qualcosa che non si può interpretare o recitare. Ho sempre voluto che il pubblico sentisse trionfi e paure del personaggio, volevo che il pubblico fosse parte di ciò che il personaggio fa. Indiana Jones, col suo vigore giovanile, si è sempre comportato in un certo modo, adesso, al tramonto della vita, si comporta in modo diverso, non meno eroico, solo diverso”.
Se avessi la possibilità di incontrare un personaggio storico, chi sceglieresti? “Abramo Lincoln, Presidente americano, durante la guerra civile, che ha posto fine alla guerra civile. Attualmente potrebbe dare dei consigli”.