Abbiamo incontrato la fashion designer Francesca Liberatore che ci ha parlato delle sue collezioni, delle sue nuove collaborazioni e dei suoi prossimi progetti.
Parlaci delle tue nuove collaborazioni: come sono nate e come stanno andando? Ogni collaborazione nasce da un intento preciso e da un bisogno di comunicare qualcosa di diverso attraverso le mie collezioni in maniera amplificata. La prossima che porterò in scena sarà con Lineapelle, l’ente fieristico internazionale del settore. Confrontandomi con le proprietà e tecnicismi del materiale mettendo in risaltò la specificità dell utilizzo oltre che alla durevolezza e al tracciamento di una filiera che per il 99,5% utilizza scarti alimentari e i cui scarti per il 72% vengono riutilizzati in altri settori. Quindi come ho detto nella scorsa stagione grazie al mio team wear con Erreà “la moda è un gioco da vincere insieme” e credo molto nella comunione di visione.
Nelle ultime collezioni hai presentato anche la linea uomo: come ha risposto il pubblico? In ogni collezione desidero lanciare un must have per l’uomo e dopo varie stagioni avere un guardaroba timeless per lui. Mentre quello della donna è in continua manipolazione per l’uomo credo nella sartorialità e nei capi iconici e cosi sto prendendo il mio tempo per definirlo al meglio. Paradossalmente un look uomo ha polarizzato l’attenzione e vendite di molti look donna che ovviamente sparpagliano maggiormente l’offerta. Quindi direi che è stato accolto molto bene e che continuerò a proporlo.
Cosa stai preparando per la prossima fashion week? Hai qualche novità da anticiparci? La prossima fashion week si prevede impegnativa con due collezioni diverse e partner tecnici importanti.
Come è nato il progetto con Lineapelle e perché è così importante per te? In realtà conoscendo il settore da parecchio tempo ed essendo continuamente a contatto con le nuove generazioni di creativi tramite il mio ruolo di docente, desidero che vengano proposti messaggi chiari e veritieri in un settore troppe volte sopraffatto dalle strategie marketing altrui. Desidero che venga comunicata la specificità e la realtà di un settore che forse più di tutti si è protratto nel tempo, negli usi e costumi delle società e con utilizzi spesse volte necessari oltre che estetici, affinché a fronte della conoscenza chiunque possa portare avanti le sue scelte in autonomia. Ho deciso proprio per questo di introdurre 7 miei studenti dell Accademia Belle Arti di Brera come ufficio stile all interno del progetto in un FrancescaLiberatore x7 SCFFGZE in cui ognuno di loro si confronterà da dentro con il settore.
Sappiamo che sei spesso a Dubai? Cosa rappresenta per te questo luogo e cosa offre? Dubai è una città di forte studio dal mio punto di vista, sociale, culturale, di sviluppo, di proiezione e capicità. Un confronto costante con qualcosa di apparentemente distante da una romana immersa nella storia e nel realismo dei paesi che visita. Offre punti di vista e velocitá di attuazione grazie alle innegabili risorse.
Insegnamento: come vanno i tuoi corsi? Cosa bolle in pentola per il futuro della moda? Immettiamo sul mercato sempre un’infinità di belle menti, quindi auspico una rivoluzione creativa anche se nel post covid la linfa vitale dei più giovani sembra essersi contenuta e rinchiusa in un intima e familiare sicurezza che spesso non giova al rinnovamento
Prossimi progetti? Con la mia famiglia abbiamo acquisito l’ex Chiesa San Michele in centro Ferrara, con l’ambizioso intento di farne un luogo di comunione creativa italiana e internazionale interna a questa meravigliosa città. Siamo in famiglia di artisti ben nota ormai al mondo dell’arte e della moda da sempre coinvolti anche nella formazione in quando crediamo fortemente nello scambio e nel ricambio generazionale oltre che nel confronto con l’altro e nelle relazioni umane. È proprio all insegna di questi valori che apriremo le porte con un fitto calendario di eventi in cui le nostre amicizie, saperi, Arti, sposeranno ambiti diversi e accanto figure istituzionali e esperti, oltre a esposizioni di varia neutra, apriranno punti di vista e momenti di bellezza per tutti. In permanenza sicuramente parte delle sculture più rappresentative di mio padre Bruno Liberatore, i quadri onirici di mia mamma che hanno caratterizzato da sempre i nostri spazi, e a turno le mie collezione per permettere una fruibilità espositiva oltre al momento sfilata con possibilità di acquisto immediato.