Abbiamo incontrato Giorgio Todesco CEO Gruppo Marzotto per parlare del brand F.lli Tallia, tra nuovi progetti, innovazioni tecnologiche, sostenibilità e un ritorno al “su misura”.
Ci può raccontare questo nuovo progetto? Cosa stiamo vedendo di nuovo? È un’applicazione che abbiamo distribuito ai sarti e alle aziende che fanno made to measure, che lavora su mobile e su internet in generale e permette di ordinare direttamente da mobile phone. Si possono anche fare simulazioni per vedere il capo finito e una volta scelto cosa ordinare si inserisce la richiesta che finisce direttamente nel nostro sistema e viene confermato in modo facile e veloce per il sarto, per il cliente e anche per noi. La riproduzione dei tessuti è molto valida: siamo arrivati a un livello tale che alcuni tessuti hanno una resa migliore così, che non attraverso le fotografie.
Che ruolo gioca la tecnologia al giorno d’oggi nella vostra professione? Io ho una mia filosofia, ovvero che la tecnologia è importante, così come lo è la ricerca. L’industria tessile è un industria ‘vecchia’, ma questo non significa che non si debba fare ricerca; tuttavia non dobbiamo avere l’ossessione di fare ricerca che porti risultati ogni 2 settimane. Io non credo nei cambiamenti di strategia, nei cambiamenti di prodotto, nei cambiamenti della cultura o della filosofia, perché secondo me le aziende nascono, crescono e si sviluppano e nel tempo possono essere migliorate grazie a implementazioni fatte step by step. Aggiungo che a metà dell’anno prossimo avremo degli impianti di depurazione dell’acqua in tutti gli stabilimenti che ci permetteranno di riciclare fino al 65-70% dell’acqua che utilizziamo.
Quindi anche voi avete scelto di andare verso la sostenibilità? Sostenibilità è una parola che non amo particolarmente, perché oggi trovo che sia davvero inflazionata. Noi come azienda siamo molto poco bravi a comunicare, ma siamo più bravi a fare. Noi continuiamo a fare quello che il Gruppo Marzotto (che ha quasi 200 anni) ha fatto nel corso del tempo, come dare case, asili, possibilità di vacanze a prezzi molto agevolati a tutti i dipendenti, ecc…Se vogliamo parlare di sostenibilità in termini più seri, dico che secondo me la vera sostenibilità sia tornare a quando io ero giovane e fare dei tessuti che durino nel tempo e che non seguano solo trend della moda. Vorrei che i tessuti fossero fatti per essere acquistati e tenuti. Io sono molto contento quando i miei figli recuperano e aggiustano abiti trovati nel mio armadio, perché se la qualità del tessuto è buona ogni capo può essere riadattato e quindi riutilizzato. Non dobbiamo essere preoccupati per il futuro, il vero problema sarà legato all’avere abbastanza fibre naturali per poter servire il mercato che sta crescendo. Ho comunque una mia visione sulle fibre sintetiche, di cui oggi abbiamo bisogno perché coprono il 65% del consumo, ma tutti stanno facendo ricerca per avere fibre sintetiche sia non siano di estrazione sintetica, ma dei polimeri biodegradabili. La comunicazione di marketing più bella che sia mai stata fatta, a parer mio, l’ha fatta la Patek Philippe qualche anno fa e recitava così: “You never actually own a Patek Philippe, you merely look after it for the next generation” e a me piace proprio l’idea che gli abiti fatti con i tessuti F.lli Tallia di Delfino siano utilizzati e poi tramandati alle future generazioni. Tengo molto a questa cosa, perché credo che questa sia vera sostenibilità.
Chi sono i vostri clienti? Cosa vi chiedono? Non posso fare i nomi dei nostri clienti, ma essendo il più grosso gruppo tessile europeo lavoriamo con moltissimi della fascia medio-alta. Abbiamo tante linee, solo per la lana abbiamo sei linee. Oggi abbiamo anche reintrodotto in Italia la coltivazione del lino, scomparsa 30 anni fa e siamo riusciti a fare dei tessuti di lino completamente made in Italy al 100%.
Tutto questo è per uomo e donna? Si, vendiamo tessuti per uomo e donna. Nel mondo lana i tessuti per la donna coprono il 30-35% del fatturato del gruppo. Abbiamo anche una nuova divisione che si chiama Marzotto Interiors in cui realizziamo tessuti per arredamento: siamo partiti con il velluto e poi abbiamo allargato il panorama, facendo anche prodotti finiti come plaid, coperte, lenzuola, ecc…
Secondo lei c’è un ritorno al “su misura”? C’è un grande ritorno al “su misura” e si sta incrementando sempre di più. C’è anche un ritorno al gusto del bel vestire, ma non è una novità. Il bel vestire significa anche avere l’abito che vesta bene, che sia di qualità. Molte volte costa meno acquistare un abito fatto bene, con validi tessuti e di qualità, ad ha un prezzo più alto ma che dura a lungo nel tempo, che non acquistare tre abiti a basso prezzo e bassa qualità, che dopo poco non sono più utilizzabili. Con la qualità dei tessuti che facciamo noi il problema non è la durata, ma il fatto che dopo un po’ di tempo ci si potrebbe stancare di un certo modello.