I circoli privati sono realtà di grande importanza per la coesione sociale nei centri urbani. Anche se li si chiama in causa spesso, non tutti, pure quelli che li frequentano, sanno quali sono le regole su cui si basano la loro apertura, funzionamento e promozione.

Associazioni senza fini di lucro che hanno lo scopo di coinvolgere persone che hanno il medesimo interesse in ambito sportivo, ludico, sociale o culturale.

Il mondo dei circoli privati, come abbiamo visto, abbraccia diverse sfaccettatura della realtà sociale, motivo per cui sono numerose le persone che stanno valutando di aprirne uno. Cosa è necessario fare? Innanzitutto individuare il fine sociale. Gli step successivi, invece, prevedono l’elaborazione dell’atto costitutivo e dello statuto.

Rammentiamo altresì la necessità di procedere al perfezionamento della registrazione presso l’Agenzia delle Entrate e alla definizione degli incarichi. Cosa dire, invece, in merito alla promozione? Che deve essere orientata all’acquisizione di nuovi tesserati e non focalizzata sulle attività, che sono invece riservate ai soci. Questi ultimi possono godere anche di specifici vantaggi, tra cui gli sconti per i biglietti di eventi aperti al resto della comunità.

Esattamente come con le aziende, quando si promuove un circolo privato è necessario ragionare nell’ottica di una ricerca di coerenza dell’immagine coordinata. Quest’ultima deve coinvolgere, oltre al logo, anche oggetti come i gagliardetti stampati, che si possono acquistare online su e-commerce specializzati come IdeaBandiere, utili per arredare la sede, ma anche gli stand degli eventi, altro canale prezioso per far conoscere il circolo alla comunità.

Quando si parla di circoli privati, una delle prime immagini che vengono in mente è quella del bar.

Questi esercizi, autorizzati a somministrare cibo e bevande ai soci tesserati ma anche a utenti esterni, possono esercitare solo a fronte dell’adesione a specifici requisiti. Essenziale è che il presidente del circolo abbia un certificato penale privo di pendenze e che l’associazione sia in possesso delle autorizzazioni ASL attestanti l’adeguatezza igienico – sanitaria degli spazi e delle procedure adottate per la conservazione degli alimenti.

Basilare a tal proposito è ottenere la certificazione HACCP, che si può conseguire a seguito della frequenza di un corso specifico della durata di poche ore.

Concludiamo aprendo una parentesi di grande importanza per chi vuole avviare un circolo privato. Premettendo l’importanza di rivolgersi sempre a un commercialista esperto anche solo per una consulenza una tantum per chiarire le idee, rammentiamo che le realtà oggetto di questo articolo non sono soggette a tassazione, a meno che non svolgano attività commerciali rivolte all’utenza esterna.

Nel caso della somministrazione di alimenti e bevande attraverso esercizi come il bar, gli unici casi in cui non è prevista l’esenzione dalle tasse sono le situazioni in cui l’attività è a favore dei tesserati e le circostanze in cui la stessa è affine e strumentale ai fini dell’ente.