L’anello di fidanzamento è sicuramente il gioiello per eccellenza con il quale sancire un’unione e fare la tanto attesa proposta di matrimonio. La sua è una storia molto antica e in questo articolo cercheremo di ripercorrerla, mostrando anche la sua evoluzione nel tempo.

Anelli di fidanzamento, tra tradizione e innovazione

Fino a qualche tempo fa l’usanza più tradizionale era quella di scambiarsi le fedine di fidanzamento per annunciare le imminenti nozze. Oggi, invece, accanto a questo scambio reciproco, si aggiunge anche la consuetudine di regalare un anello alla propria fidanzata. Il brand Pandora, ad esempio, offre diversi anelli da donna di fidanzamento perfetti per ufficializzare la relazione. Tra i modelli più amati troviamo:

  • il solitario, l’anello più diffuso, caratterizzato da una singola pietra per lo più a taglio brillante;
  • il trilogy, un anello impreziosito da tre pietre che simboleggiano il passato, il presente e il futuro;
  • la veretta, una fascia decorata da una serie di pietre preziose;
  • gli anelli con pietre colorate, gioielli più personalizzati dalle pietre in rilievo, da scegliere in base ai gusti della futura sposa, sia dal punto di vista del colore sia da quello del taglio.

Tutto questo, come detto, è ciò che avviene ai nostri giorni. Ma qual è la storia dell’anello di fidanzamento e quale la sua evoluzione?

L’evoluzione dell’anello di fidanzamento

L’anello di fidanzamento ha origini antiche, che risalgono all’Egitto del 3000 a.C. A quei tempi gli anelli rappresentavano l’eternità e venivano indossati sull’anulare sinistro, collegato al cuore tramite la “vena amoris”. Anche nella Roma antica, gli anelli simboleggiavano il legame e la fedeltà se in ferro, e la ricchezza se in oro.

Per incontrare uno dei primi anelli della storia regalati per sancire un fidanzamento come lo intendiamo noi dobbiamo però attendere il 1477, quando l’Arciduca Massimiliano d’Austria regalò a Maria di Borgogna un bellissimo anello con diamante, per l’appunto.

La svolta moderna avviene infine nel XX secolo con la campagna “A Diamond is Forever” di De Beers nel 1947. È in questo momento che l’anello con diamante si consolida come simbolo dell’amore eterno.

Da allora il design di questo monile così prezioso e significativo è sicuramente cambiato, tant’è che oggi, l’anello di fidanzamento è disponibile in vari stili, metalli e pietre. A non cambiare è stato però il suo significato essenziale di amore e impegno per la vita, che continuerà a essere tale, a discapito del tempo e delle mode.

Anello di fidanzamento: quando si regala e dove si mette?

Ma passiamo adesso alle regole che determinano quando regalare e come indossare un anello di fidanzamento. Iniziamo con il dire che un gioiello di questo tipo si regala solitamente quando si è pronti al grande passo, quello del matrimonio. Non ha senso, infatti, infilare al dito della propria partner un anello se non si ha nessuna intenzione di impegnarsi seriamente per tutta la vita. Secondo la tradizione e il galateo, il momento ideale per mettersi in ginocchio e mostrare il prezioso dono è un anno prima della data scelta per le nozze. Tuttavia, moltissime persone aspettano un’occasione speciale per mostrare l’anello acquistato, come un anniversario o San Valentino.

Sull’uso e la modalità con la quale si porta ci sarebbe invece molto da dire. Nel nostro Paese la tradizione vuole che si porti sull’anulare sinistro, il dito dal quale si dice passi la vena che porta al cuore. Ma non in tutti i luoghi funziona così: in Paesi come la Spagna, per esempio, l’anello di fidanzamento si porta sulla mano destra.