Possibile che Cenerentola sia una stronza? Dal libro di Shannon Heth e Beau Nelson “Cenerentola è una stronza” sembrerebbe proprio di sì. Più che una stronza, è una donna inerme liberata da cenere e pentole da un principe azzurro dopo essersi presenta al ballo con un pomposo abito scintillante e al top della forma.
E già qui ce ne sarebbe da dire.
Il messaggio del libro “Cenerentola è una stronza” di Shannon Heth e Beau Nelson
Ma poi, vi siete mai chiesti perché il principe è azzurro? In Francia è charmant e in Inghilterra è charming. L’azzurro sembra sia apparso solo in Italia, identificando il ruolo di principe con il colore indossato da Vittorio Emanuele di Savoia quando si presentò ai genitori di Elena del Montenegro, sua promessa sposa. L’azzurro è poi rimasto come colore simbolo di casa Savoia. Et voilà, l’azzurro da principe!
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Ritorniamo a Cenerentola…Il punto da cui parte tutta la riflessione è che le favole, senza togliere nulla al sogno e all’incanto, non ce la raccontano tutta.
E pensare che ero rimasta alla versione Pretty Woman di quella…”gran culo di Cenerentola”!
Facciamo un passo indietro, avete mai sentito parlare della Sindrome di Cenerentola? Si basa sulla passività di un amore che prima o poi arriverà e sarà salvifico, senza possibilità di scelta, perché a scegliere è sempre lui, quello con i pantaloni…azzurri per l’appunto!
Non dimentichiamo, inoltre, che le favole più famose, quelle che ci hanno accompagnato nell’infanzia e che abbiamo tramandato di madre in figlia, sono state scritte da uomini! Non ci sono morali al femminile ma solo morali per donne – perché alla fine la morale è sempre rivolta a noi ma senza possibilità di appello – né figure femminili salvifiche o dispensatrici di consigli edificanti. Dalla matrigna si passa ad una fata che non rende Cenerentola più forte e sicura di sé ma più bella e appariscente che mai per non passare inosservata.
Tutta questione di apparenza, dunque? E che sappiamo del principe?
“…Seriamente, non è riuscito a identificare il suo vero amore dalla faccia; ha dovuto usare quella maledetta scarpetta. Perciò, o non ascolta o è un feticista dei piedi…”
Del Principe, dopotutto, non sappiamo nulla, perché la storia è della protagonista ma il gran finale è riservato a lui. Del futuro, poi, non vi è traccia come si legge nel libro:
“…Morale: Sei stata scelta. Vivrai il resto dei tuoi giorni grata per quest’unico dono. Ora che i tuoi desideri sono stati realizzati, è meglio che non ne maturi altri. Fine.”
Certo è che Cenerentola, come molte altre protagoniste, è frutto del suo tempo e di un contesto storico che nel romanticismo ci sguazzava: l’amore sopra ogni cosa, il sentimento contro la ragione.
Il messaggio arriva in un momento in cui l’empowerment femminile ha alzato la voce e la richiesta di un adeguamento del sistema – sociale, politico, giudiziario e lavorativo – alle esigenze e al rispetto delle donne si fa sempre più urgente. Non solo. Anche il lessico vuole la sua parte e bisogna lottare affinché il femminile possa essere usato anche per cariche e professioni attualmente declinate solo nel genere maschile.
Al di là se si è d’accordo o meno con l’assunto che Cenerentola – e tutte le sue amiche principesse, da Biancaneve alla Bella addormentata – sia una figura femminile passiva e debole, senza infrangere l’idea fiabesca del lieto fine, si può trarre un mini percorso di trasformazione e cambiamento che ho sintetizzato in un breve training.
Seguendo il ragionamento dei due autori, esperti in comunicazione e marketing nonché responsabili della comunicazione di brand come Chanel e Dior, ecco 7 step per diventare il proprio “lieto fine” senza interventi ero-mantici, ossia di eroi romantici a cui essere grata.
Step 1: identità e consapevolezza di sé
Cosa fare:
- Riflessione personale: Dedica del tempo a riflettere su chi sei veramente, al di là dei ruoli che ricopri e delle aspettative degli altri. Rispondi alla domanda: Chi sono oggi?
- Diario della rinascita: Scrivi le tue esperienze, i tuoi valori, le tue passioni e ciò che ti rende unica. Identifica i tuoi punti di forza e le aree di miglioramento.
Obiettivo: Conoscere profondamente te stessa per agire in modo autentico e coerente con la tua vera identità senza dover sembrare altro per essere come dovresti. Non ci sono “doveri” in un’identità autentica. Cenerentola ha avuto bisogno di apparire altra da sé per farsi notare, sacrificando la sua vera identità.
Step 2: supera le credenze limitanti
Cosa fare:
- Identifica le credenze limitanti: Riconosci le convinzioni che ti trattengono, come “Non sono abbastanza brava” o “Non merito il successo”.
- Sostituiscile con credenze potenzianti: Trasforma queste credenze in affermazioni positive, come “Sono capace e meritevole di successo”.
Obiettivo: Liberarti delle credenze che ti limitano e sostituirle con convinzioni che ti potenziano. Come suggerito nel libro, segui una tecnica infallibile che consiste nel trasformare una domanda in affermazione. Posso superare i miei pensieri limitanti? Trasformalo in: Posso superare i miei pensieri limitanti! Sostituisci il punto interrogativo con quello esclamativo in un esercizio quotidiano che ti permetta di allenarti al positivo.
Step 3: differenzia i pensieri dai fatti
Cosa fare:
- Analisi dei pensieri: Impara a distinguere i pensieri dai fatti. Chiediti se i tuoi pensieri sono basati su prove concrete o su supposizioni e paure.
- Specchio delle mie brame: Pratica l’amorevolezza, osserva i tuoi pensieri senza giudicarli per riportarti al momento presente. Guardati con occhi diversi e individua ciò che ti rende unica e non quello che ti manca per essere uguale a qualcun’altra.
Obiettivo: Evitare di farti condizionare da pensieri negativi e non supportati da fatti reali.
Step 4: spacca la scarpetta se non ti entra
Cosa fare:
- Riconosci i limiti imposti: Identifica le situazioni o i ruoli in cui ti senti costretta o limitata.
- Scrivi la tua fiaba: Prendi decisioni coraggiose per rompere gli schemi, come cambiare lavoro, terminare una relazione tossica o iniziare un nuovo progetto.
Obiettivo: Liberarti dalle situazioni che non ti rappresentano e creare opportunità più in linea con la tua vera natura.
Step 5: scegli, non aspettare di essere scelta e salvata
Cosa Fare:
- Proattività: Assumi un atteggiamento proattivo nella tua vita. Inizia a prendere decisioni per te stessa senza aspettare che qualcun altro lo faccia.
- Definisci le tue priorità: Chiarisci cosa è veramente importante per te e agisci di conseguenza.
Obiettivo: Essere l’artefice del tuo destino e non aspettare che qualcun altro risolva i tuoi problemi.
Step 6: Due 100% nel rapporto
Cosa fare:
- Auto-completezza: Riconosci di essere una persona completa al 100%, indipendentemente dalle relazioni che hai.
- Collaborazione equilibrata: Cerca relazioni basate su rispetto reciproco e supporto, dove entrambe le persone sono complete e autonome, non una la metà dell’altra. Due 100% che si incontrano e si confrontano condividendo esperienze.
Obiettivo: Costruire relazioni sane e equilibrate, dove entrambe le parti si supportano reciprocamente senza dipendere l’una dall’altra.
Step 7: incantesimi per rafforzare la propria energia
Cosa fare:
- Rituali di empowerment: Crea e segui rituali che ti aiutano a sentirti potente e centrata, veri e propri incantesimi. Le affermazioni positive, al presente, ti aiutano a visualizzare obiettivi, a potenziare l’energia e motivarti.
Esempio: Sono grata, la mia vita è magica, prospera, sono energica e focalizzata sul mio obiettivo.
- Self-care: Dedica del tempo alla cura di te stessa, facendo attività che ti rilassano e ti rigenerano, ristabilendo il contatto tra mente e corpo
Obiettivo: Potenziare la tua energia positiva e il tuo senso di benessere attraverso pratiche regolari di auto-empowerment.
Più facile a dirsi che a farsi? L’idea è quella di sostituire il tempo che si spreca a negativizzarci con pensieri sterili trasformandolo in tempo utile, con attimi di pura concentrazione su di sé e sulle proprie qualità.
Le opportunità quotidiane non sono tante, parliamoci chiaro, perché si è sopraffatti dalla routine ma si può avere un pensiero positivo anche a partire dal mattino, davanti alla propria tazza di caffè o quel che sia, senza troppe preparazioni mentali.
Ora, con la tua identità ben definita, le credenze limitanti superate, e una nuova scarpetta che calza perfettamente perché l’hai scelta tu, sei pronta a prenderti ciò che meriti.
Perché l’autostima è sapere di meritarsi la felicità a prescindere dall’arrivo del principe azzurro.
Cenerentola, stronza o no, non è più da tempo nell’immaginario di donne che sono proiettate e focalizzate sulla loro vita. Nella versione dei Fratelli Grimm, le sorellastre arrivavano addirittura a mozzare i propri piedi per far entrare la scarpetta su suggerimento della Madre/Matrigna. L’aspirazione era essere scelte nonostante tutto.
Forse la più grande morale è proprio questa: non abbiamo bisogno di eliminare parti di noi per compiacere ad altri.
Noi siamo abbastanza…e questo ce lo ha insegnato anche Barbie!