Il distretto tessile di Keqiao è stato protagonista a Milano con il progetto Keqiao Showcase, un’iniziativa che ha portato alla ribalta l’industria tessile cinese in occasione della Milano Fashion Week® Women’s Collection.

Il 16 settembre, presso il Westin Palace, l’evento si è articolato in due momenti principali, un talk e una mostra di tessuti, entrambi dedicati all’analisi dello stato di salute di questo importante distretto industriale.

Keqiao Showcase: una vetrina sui tessuti del distretto cinese

Il Keqiao Showcase ha aperto le porte alle ore 12.00 con una speciale exhibition di tessuti, un’occasione unica per esplorare da vicino le creazioni innovative e sostenibili provenienti dal distretto di Keqiao. Conosciuto per la sua lunga tradizione nel settore tessile, Keqiao è uno dei maggiori poli di produzione di tessuti al mondo. L’esibizione ha messo in luce non solo la qualità dei materiali, ma anche il costante impegno del distretto verso la sostenibilità e l’innovazione, due tematiche che stanno diventando sempre più centrali nel panorama della moda globale.

Il talk: una riflessione sul futuro del mercato tessile cinese

Alle ore 15.00, il focus si è spostato su un talk che ha approfondito lo stato attuale e le prospettive future del mercato tessile e dell’abbigliamento cinese. Durante la discussione, sono intervenuti figure di spicco del settore moda e tessile, tra cui Mario Boselli, Presidente della Italy China Council Foundation, Federico Boselli, imprenditore e consulente, e la giornalista Alice Merli, contributor di MMF. Il dibattito ha toccato temi cruciali per il futuro dell’industria tessile, come le nuove tendenze di mercato e il ruolo sempre più rilevante della Cina nel panorama internazionale.

Fabiana Giacomotti e Maurizio Marchetti: due voci autorevoli sul costume e il fashion design

Tra i relatori del talk, anche la giornalista e storica del costume Fabiana Giacomotti e il consulente Maurizio Marchetti, che hanno arricchito la discussione con la loro esperienza e competenza. Fabiana Giacomotti ha offerto una prospettiva storica e culturale sul mondo della moda, sottolineando come il costume sia un riflesso diretto dei cambiamenti sociali ed economici. Maurizio Marchetti, invece, ha condiviso la sua visione sul futuro del fashion design, analizzando come i designer cinesi stiano ridefinendo il concetto di creatività e innovazione all’interno dell’industria globale.

Keqiao Showcase: un ponte tra Cina e Italia

Il Keqiao Showcase rappresenta un’importante piattaforma di scambio culturale e commerciale tra Cina e Italia. Grazie alla partecipazione di esperti di settore, imprenditori e designer, l’evento ha evidenziato le opportunità che il distretto di Keqiao può offrire al mercato europeo, consolidando così il legame tra due delle maggiori potenze nel settore tessile e della moda.

Intervista al titolare dell’azienda Jialilong Textile Co.

Quanto è importante per voi la collaborazione con l’Italia? La collaborazione con l’Italia è molto importante per noi. Essendo una fabbrica di tessuti, abbiamo bisogno di nuovi input dalla moda per poterci aprire maggiormente al mercato. Essere qui ci offre grandi opportunità.

Come è stata l’accoglienza italiana? Avete già molte collaborazioni? Al momento non abbiamo ancora attivato collaborazioni, ma il nostro obiettivo è avviarne presto. Vorremmo produrre per l’Italia prodotti di alta qualità e di alta moda.

L’Italia è famosa per il mondo del tessile con il Made in Italy. Sentite un po’ di pressione a presentare i vostri prodotti nel nostro paese? Credo che ogni parte del mondo abbia i propri punti di forza. La Cina, in particolare, ha una forte identità e una solida capacità produttiva, con un’attenzione particolare alla qualità. Milano è molto importante per noi, poiché rappresentiamo un marchio di alta qualità. Dobbiamo sviluppare i nostri tessuti e connetterci con altri mercati. Siamo in grado di realizzare design su misura per i desideri dei clienti.

Riuscite a mantenere lo stesso livello di qualità del Made in Italy? Nella nostra fabbrica ci impegniamo a garantire la massima qualità in tutto ciò che produciamo. Per quanto riguarda il poliestere, la Cina ha un vantaggio, mentre l’Italia è più forte nella produzione di lana e seta. Credo che possiamo imparare gli uni dagli altri e creare maggiori connessioni.

Può darci qualche numero in merito alla crescita del distretto? Non conosco i numeri esatti, ma posso confermare che c’è stata una crescita significativa, intorno al 30%, secondo i dati in nostro possesso.

State facendo le stesse operazioni che fate in Italia anche in altri paesi? Attualmente abbiamo clienti in Danimarca e Spagna. Gran parte dei marchi con cui desideriamo lavorare si trovano in Europa.