Durante il Fuorisalone 2025 a Milano, Gucci presenta una mostra unica dal titolo Gucci | Bamboo Encounters, allestita presso i Chiostri di San Simpliciano. Curata dallo studio milanese 2050+ e dal suo fondatore Ippolito Pestellini Laparelli, l’esposizione riflette sulla storia e l’identità del bambù nella cultura della Maison, intrecciando arte, design e artigianato in un dialogo tra passato e presente.

Gucci Bamboo 1947 e l’eredità del design sostenibile

La mostra trae ispirazione dalla Gucci Bamboo 1947, iconica borsa introdotta dalla Maison a metà degli anni ’40, quando l’uso del bambù per i manici rappresentava una scelta innovativa ed elegante. Questo dettaglio, oggi divenuto uno dei codici più riconoscibili del brand, assume nuovi significati attraverso le installazioni contemporanee in mostra. Gucci interpreta il bambù non solo come materiale, ma come simbolo di resilienza, trasformazione e connessione tra epoche, culture e visioni.

Ippolito Pestellini Laparelli e lo studio 2050+: un concept tra arte, politica e sostenibilità

La curatela è affidata a Ippolito Pestellini Laparelli, architetto di fama internazionale e fondatore dello studio interdisciplinare 2050+. Già partner dello studio OMA, Pestellini è noto per progetti che esplorano le connessioni tra design, ambiente e società. Con Gucci | Bamboo Encounters, 2050+ porta avanti la propria ricerca su forme spaziali critiche, proponendo un allestimento che dialoga con l’architettura rinascimentale dei Chiostri e la fragilità del mondo contemporaneo.

gucci bamboo fuorisalone

Anton Alvarez e la scultura 1802251226: omaggio alla forza naturale del bambù

Tra gli artisti coinvolti, lo scultore cileno-svedese Anton Alvarez propone un’opera che riflette la dualità tra equilibrio e instabilità. Con la scultura intitolata 1802251226, Alvarez esplora la struttura del bambù come metafora della crescita e della resistenza. “Le forme organiche proprie della natura hanno guidato a lungo la nostra sensibilità estetica… Entrambi sfidano le circostanze, spingendosi oltre, verso l’alto superando ostacoli, portando stabilità e vita”, scrive l’artista.

Hybrid Exhalations di Dima Srouji: vetro palestinese e artigianato globale

L’artista palestinese Dima Srouji unisce cesti in bambù raccolti nel mondo con elementi in vetro soffiato a bocca prodotti in Palestina. La serie Hybrid Exhalations è un tributo alla pazienza artigianale e alla leggerezza intuitiva. “L’opera mette insieme due tradizioni, combinando modalità spazio-temporali, lentezza e velocità, fragilità e complessità… dando vita a un’intuitiva armonia”, spiega Srouji.

gucci bamboo fuorisalone

Thank you, Bamboo di Kite Club: l’omaggio poetico al volo degli aquiloni

Il collettivo olandese Kite Club, composto da Bertjan Pot, Liesbeth Abbenes e Maurice Scheltens, propone una riflessione giocosa e poetica sul bambù come strumento di libertà. Con Thank you, Bamboo, celebrano l’importanza del materiale nella tradizione dell’aquilonismo. “Senza di te, l’aquilonismo non sarebbe quello che è oggi”, affermano. La loro installazione include anche una macchina che genera vento con lunghi pali di bambù rotanti, permettendo agli aquiloni di volare nel cortile dei Chiostri.

Laurids Gallée e Scaffolding: eleganza strutturale in resina blu

Il designer austriaco Laurids Gallée reinterpreta il bambù attraverso strutture in resina che ricordano impalcature. Con Scaffolding, cattura la dualità del bambù: “resistente ai carichi, ma elegante allo stesso tempo”. Le linee parallele in resina blu riflettono la luce e creano un effetto di sospensione, suggerendo un dialogo tra funzione e immaginazione.

gucci bamboo fuorisalone

Nathalie Du Pasquier presenta PASSAVENTO: tra pannelli in bambù e stampe su seta

L’artista francese Nathalie Du Pasquier crea un paravento pieghevole con moduli in bambù e tende stampate in raso. “Il bambù… non viene scolpito ma semplicemente tagliato alla lunghezza desiderata”, osserva Du Pasquier, affascinata dalla sua semplicità e versatilità. L’opera gioca sul contrasto tra l’aspetto grezzo dei pannelli e la delicatezza della seta stampata.

Engraved di Sisan Lee: bambù inciso nell’alluminio

Il designer coreano Sisan Lee reinterpreta il bambù secondo l’estetica coreana, basata sulla sottrazione piuttosto che sull’aggiunta. Engraved è una scultura in alluminio colato che riflette un equilibrio tra tradizione e modernità. “Il bambù – inciso nel metallo nel rispetto del minimalismo coreano – è ben più che un semplice motivo decorativo”, afferma l’artista.

bamboo assemblage n.1 di the back studio: luce e tradizione in dialogo

Il duo Eugenio Rossi e Yaazd Contractor, con il progetto bamboo assemblage n.1, fonde vetro a catodo freddo e canne di bambù per creare un’installazione luminosa. Il contrasto tra il materiale naturale e le componenti tecnologiche dà forma a una riflessione sul futuro della sostenibilità. “Attingendo sia alla saggezza ancestrale, sia alle tecniche moderne, the back studio realizza un dialogo tra il vecchio e il nuovo”.

Gucci e gli incontri pubblici con i designer durante il Fuorisalone 2025

Oltre alla mostra, Gucci e lo studio 2050+ organizzano una serie di incontri con i protagonisti del progetto. Tra gli appuntamenti: l’8 aprile Johanna Agerman Ross conversa con Nathalie Du Pasquier e Sisan Lee, il 9 aprile Felix Burrichter con Anton Alvarez e Laurids Gallée, il 10 aprile Elise By Olsen con Kite Club e the back studio, e Alessandro Rabottini con Dima Srouji.

gucci bamboo fuorisalone

Gucci tra arte, design e sostenibilità: un’identità in evoluzione

Fondata a Firenze nel 1921, Gucci continua a distinguersi nel panorama del lusso per la sua capacità di reinventarsi. Sotto la guida di Stefano Cantino, la Maison prosegue il suo percorso tra innovazione e tradizione. Con Gucci | Bamboo Encounters, Gucci riafferma il suo impegno culturale e creativo, abbracciando l’artigianato globale e le pratiche sostenibili attraverso il linguaggio del design.

Gucci | Bamboo Encounters ai Chiostri di San Simpliciano

La mostra è visitabile dall’8 al 13 aprile 2025 presso i Chiostri di San Simpliciano a Milano, uno dei luoghi più suggestivi della città. La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione. Gucci offre così al pubblico un’esperienza immersiva che riflette la sua visione estetica e il dialogo continuo tra moda, arte e sostenibilità.