Nata da un’intuizione semplice e brillante, Plansaround si propone di rivoluzionare il modo in cui le persone si incontrano partendo dagli interessi condivisi.
In un’epoca in cui i social creano più isolamento che connessioni, questa nuova app, pensata per facilitare gli incontri nella vita reale, punta a riportare al centro l’autenticità delle relazioni umane.
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Abbiamo incontrato Ruben Bonura, co-fondatore e COO, per scoprire com’è nato il progetto, quali sono i suoi valori e in che modo intende cambiare il modo in cui viviamo il tempo libero.

Com’è nata l’idea di Plansaround? L’idea nasce nel 2018 da un’esperienza personale del mio socio, Roberto Rubuano, oggi CEO di Plansaround. Voleva andare al cinema a vedere un film, ma nessuno dei suoi amici era disponibile. Dopo aver scritto un post su Facebook rivolto ai suoi 900 contatti, non ha ricevuto risposta. Alla fine è andato da solo e ha notato che in sala c’erano altre persone nella sua stessa situazione. Da lì è nata l’intuizione: creare un’app per connettere persone che condividono gli stessi interessi, con l’obiettivo di facilitare gli incontri reali e costruire nuove community. A differenza dei social tradizionali, che spesso generano isolamento, Plansaround vuole portare le persone fuori dallo schermo.
Qual è il funzionamento dell’app? L’app è progettata per mettere in contatto le persone in base agli interessi e alla posizione geografica. Non c’è una chat né si può “seguire” qualcuno: esiste solo una sezione chiamata “Piazza” dove vengono pubblicati gli eventi nella tua zona. Ogni utente può creare un evento o candidarsi per parteciparvi. Il nostro obiettivo è chiaro: spingere le persone a incontrarsi davvero, non solo virtualmente.
Anche locali o brand possono creare eventi? Per ora l’app è pensata per le microattività, nate da iniziativa individuale. Vogliamo dare valore all’iniziativa personale, soprattutto in funzione dell’inclusione sociale. Chiunque può creare un evento, anche per occasioni informali come un aperitivo o una corsa al parco. Magari stai per creare un tuo evento ma, nel frattempo, noti che un altro utente ha già organizzato qualcosa di simile. In quel caso puoi semplicemente unirti a quell’evento invece di crearne uno nuovo.
Esiste la possibilità di organizzare eventi a pagamento? Sì. Abbiamo introdotto la funzione Organizer Pro, che permette agli utenti di creare eventi a pagamento. Ad esempio, se sei appassionato di scrittura e vuoi organizzare un workshop a casa o in un locale, puoi impostare un numero massimo di partecipanti e chiedere un contributo economico. Chi paga, viene automaticamente accettato all’evento. In caso di eventi privati, invece, l’organizzatore può approvare manualmente ogni partecipante.
L’app funziona anche da strumento di sicurezza?
Assolutamente. Plansaround prevede un sistema di verifica del profilo attraverso KYC (con documento d’identità e selfie). Questo aiuta soprattutto chi è più cauto, come molte donne, a sentirsi più sicuro. Inoltre, l’indirizzo esatto dell’evento viene condiviso solo dopo l’accettazione. Il check-in avviene tramite QR code, che serve anche a costruire un indice di affidabilità: se non ti presenti agli eventi a cui ti sei candidato, il tuo profilo ne risente.
È un’app pensata anche per creare connessioni personali, tipo amicizie o altro? L’obiettivo non è quello di diventare un’app di incontri. La scelta di non includere chat permanenti o funzioni da social classico è proprio per evitare che venga usata con quel fine. La chat si attiva solo per organizzare dettagli dell’evento e si disattiva automaticamente dopo la conclusione. L’intento è facilitare connessioni autentiche basate su esperienze condivise.
Dove è attualmente attiva l’app? È scaricabile in tutta Europa, ma al momento l’attività è concentrata su Milano, dove stiamo costruendo la prima community attiva. È importante creare densità di utenti in una città per rendere l’app realmente utile. Stiamo già lavorando anche su Roma e Bologna. Plansaround è pensata per espandersi in modo organico.
Come monetizzate? Abbiamo tre modelli di revenue. Il primo è legato all’analisi anonima degli interessi per migliorare l’esperienza utente, come avviene in molte piattaforme digitali., il secondo è la pubblicità profilata in app, in base agli interessi dichiarati dagli utenti. Il terzo, e per noi il più importante, è il servizio Organizer Pro. L’abbonamento mensile costa circa 9,90 euro e permette di creare eventi a pagamento e di ampliare il numero di partecipanti oltre il limite della versione gratuita.
Quali sono i vostri obiettivi a breve termine? Consolidare la presenza a Milano, raccogliere feedback e ottimizzare la user experience. Vogliamo diventare un punto di riferimento per chi vuole uscire dalla routine e incontrare nuove persone nella vita reale, partendo da interessi comuni. Vogliamo creare opportunità concrete per socializzare in modo sicuro, spontaneo e accessibile.